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14 Settembre 2021 - 11:22
Il progetto per la nuova scuola di Gassino: come un fortunato adagio da banchieri “non sogno ma solida realtà”. Mercoledì 8 settembre l’hanno presentato il Sindaco e gli Assessori in Sala consiliare, con una conferenza stampa in pompa magna davanti ai cronisti delle testate locali. Paolo Cugini, Rosetta Tropea, Andrea Morelli, l’architetto Casalone e i dirigenti scolastici Mannino e Podavini: una sinergia grazie a cui Gassino ha presentato domanda al bando statale di edilizia scolastica 2018-20 e ha ricevuto in cambio i fondi richiesti, con un decreto del Miur del 23 giugno 2021 e la bolla di felicitazioni del presidente della regione Cirio.
Gli edifici della “Gandhi” e della “Borione” d’altronde sono antiquati. La prima risale agli Anni 70, quando si sentirono gli effetti del Boom; non solo il miracolo economico, ma anche i piani mussoliniani di portare a sessanta milioni la popolazione italiana, intorno alla metà del secolo. Una coincidenza di fattori che diede l’abbrivio ad una primavera demografica inaudita.
La aule si popolarono di abbondanti infornate di piccoli italiani, boomer, appunto, e i dirigenti scolastici si trovarono con le spalle al muro: «O fai due turni o non c’è posto per tutti». Il paramano della primaria di via Borione è addirittura anteriore ed ha più di un secolo di storia.
Il nuovo complesso sorgerà in un’area compresa tra via Po e via Regione Fiore, e insisterà sui terreni oggi di pertinenza del vecchio campo da calcio “Formica” e della scuola “Gandhi”, che ci saluterà a lavori conclusi. A latere il progetto prevede di rivalutare il paesaggio circostante, perciò dall’amministrazione promettono di riqualificare la zona e ridefinire viabilità e parcheggi.
Non è sogno - si diceva – ma realtà, poiché il progetto c’è già e da piazza Chiesa si battono sulla tasca a far sapere che il gruzzoletto per da via all’opera sia stato già messo da parte. Il sindaco scomoda Berlinguer per l’occasione, a suffragare l’entusiasmo per l’impresa. «Credo anch’io che sia sempre più forte il bisogno di reinvestire la politica di “pensieri lunghi“, di progetti. Naturalmente questi pensieri devono essere sorretti da un’analisi scientifica della realtà altrimenti i progetti si trasformano in vuote proclamazioni retoriche». I lavori per la realizzazione del nuovo plesso saranno a lungo termine. Un’opera che vuole riporta la mente ad una politica di qualità, che vuole incidere con imprese pubbliche funzionali a modelli sociali sostenibili. Risale al 2017 la fantasia di sostituire le attuali scuole. Ora c’è il benestare di Ministero ed Bruxelles. Finita la gara di appalto, scadenza San Silvestro ‘22, non resterà che dare il via ai lavori. La cantierizzazione - ipotizza Morelli - è prevista per l’inizio del 2024. Chiavi in mano e taglio del nastro ancora da definire, così come il nome della scuola.
3 milioni e mezzo dal “Bando Edilizia Scolastica”, uno e mezzo abbondante dal Fondo a capitolo di spesa del Comune.
Costo complessivo per la realizzazione della nuova scuola primaria: 5.3 milioni di euro. Questi i numeri destinati alla scuola “a ventaglio”, per via della particolare forma dell’edificio uscito dal lapis dello studio torinese di architetti, Settanta7, che dovrebbe sorgere fra via Po e via Regione Fiore.
15 aule dalla capienza massima di 27 alunni.
1245 mq di spazi didattici 580 per attività parascolastiche e servizi mensa, 365 per la palestra. Questi i contorni del grande progetto presentato.
La struttura sarà terrazzata e si estenderà in larghezza piuttosto che in altezza.
Una scelta orientata all’armonia fra tessuto urbano e paesaggio, e il modernissimo edificio di vetro, lamiera e cemento armato. La scuola si presenterà come la sovrapposizione di tre volumi - per altrettanti piani – leggermente ruotati l’uno rispetto all’altro.
Come un una serie di stecche che girano intorno ad un immaginario perno, rappresentato dall’ingresso, per permettere a ciascun livello di avere una zona verde sopraelevata.
Grandi vetrate, corridoi luminosi e una palestra a disposizione di usi collettivi extrascolastici oltre che per quelli didattici.
La facciata sarà realizzata attraverso l’impiego della lamiera stirata, economica, leggera e di facile montaggio, per servire il progetto di una scuola dinamica e poco impattante.
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