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Chivasso

I quadri del compianto Franco Borghesio per “Alzheimer Caffè”

Una mostra benefica in memoria del pittore chivassese organizzata dall’amico di ‘pennello’ Salvatore Pronestì

Organizzare una mostra di pittura a scopo benefico è un modo meraviglioso per ricordare un amico che non è più tra noi e contribuire a una causa significativa. E’ partendo da questo pensiero che l’artista chivassese Salvatore Pronestì, insieme al Circolo Acli di Chivasso, ha deciso di organizzare una mostra in memoria dell’amico Franco Borghesio, un pittore nato, vissuto a Chivasso e deceduto nella medesima cittadina nel lontano 2009.

L'astrofisico e pittore chivassese Franco Borghesio.



L’inaugurazione della mostra, che si terrà venerdì 23 giugno 2023, alle ore 17.30, per poi proseguire fino al 25 del mese stesso, avrà luogo presso la Società Operaia Agricola di Mutuo Soccorso di Castelrosso di piazza Assunta 15, in occasione della festa Patronale della Frazione di Castelrosso. Gran parte dei proventi derivanti dalla vendita dei quadri sarà utilizzata per proseguire e potenziare “Alzheimer Caffè”, un progetto che le Acli chivassesi portano avanti con successo oramai da parecchi anni presso i locali del Convento dei Padri Cappuccini, ubicato in via Mazzè angolo via Cappuccini a Chivasso. 

Salvatore Pronestì, pittore chivassese e curatore della mostra in onore di Franco Borghesio.

Il progetto “Alzheimer Caffè”

L’organizzazione della mostra è stata possibile grazie ai dipinti che Beatrice, la figlia di Franco Borghesio, donò proprio al gruppo del progetto “Alzheimer caffè” nel momento della sua realizzazione, rendendosi parte attiva insieme alla mamma Ida.

Alzheimer Caffè, un progetto promosso nel 2015 dalla cooperativa Solidarietà, in partnership con le Acli Provinciali, il circolo Acli di Chivasso. 



“Alzheimer Caffè” è nato nel 2015 con il finanziamento della Fondazione CRT ed è realizzato in collaborazione con ASL TO4, Unitre Chivasso, US Acli Torino, ANPI Sezione chivassese Boris Bradac, per offrire uno spazio accogliente e aperto alla socialità per le persone affette da Alzheimer e per i loro familiari e/o le persone che si prendono cura di loro.
 
E' un luogo di incontro, di mutuo aiuto, in cui incontrare tecnici e esperti sulla malattia, in cui ricevere consigli, indicazioni, conoscere meglio le demenze per poter stare accanto ai propri cari in modo adeguato e sostenibile. All’“Alzheimer Caffè” i malati affetti dal morbo di Alzheimer o da demenze senili possono stare in relax, anche in compagnia di altre persone, in un contesto informale e non giudicante.

Beatrice Borghesio, ha donato i quadri del padre Franco al gruppo del progetto Alzheimer Caffè”.



Franco Borghesio raccontato dalla figlia Beatrice
 
“Fin da giovanissimo si era appassionato allo studio dell'astronomia, alternando all’interesse per gli studi scientifici, la letteratura e l'arte. Negli anni giovanili approfondì gli studi per poi laurearsi in astrofisica”. Sempre da Beatrice apprendiamo che Franco, post laurea, aveva continuato a vivere a Chivasso “città che lo affascina negli aspetti storici ed architettonici”.

 
Nella sua attività manageriale per varie ditte – ha continuato a raccontare Beatrice - viaggiava spesso imparando, con apparente semplicità, più lingue e stringendo amicizie che lo accompagneranno tutta la vita”. Beatrice lo descrive poi come “un uomo introverso, eccentrico, informale, intellettualmente vivace, ma schivo nelle relazioni.
 Il suo abbigliamento casual, semplice, al limite del trasandato, si alternava ai completi eleganti ai quali lo costringeva l'attività professionale”.
 
Beatrice fa inoltre sapere che il padre “aveva sempre condiviso con la famiglia l'amore per gli animali e la natura. 
Raggiunta la pensione, si dedicò al giornalismo per alcune riviste informatiche; fece volontariato, con Ida, per il canile comunale e si dedicò alla pittura presso l'Associazione di Pittori di Via Platis.
 Lo ricordo così - termina infine di raccontare Beatrice - nel suo studio o sul terrazzo, intento a dipingere o leggere.
Leggeva avidamente con immenso eclettismo, da Dante ad Asimov, amando la poesia, in particolare, di Giacomo Leopardi, ed i classici della letteratura noir”.
 
La parola alla critica
 
Il critico d’arte Carla d'Aquino-Mineo, presidente del Centro Accademico Maison d'Art di Padova, nell’opuscolo intitolato “Archivio storico dell'arte italiana. I grandi autori del ‘900”, dipinge il talento di Franco Borghesio con tali parole: “Nel nostro tempo la personalità del maestro, è assolutamente emblematica per la sua intensa attività pittorica, rivolta all'interpretazione del paesaggio nel suo splendore, ricondotto ad ogni impressione fenomenica nei mutevoli stati d'animo. Occorre, quindi, rendersi conto – prosegue Carla d'Aquino-Mineo - che il maestro Franco Borghesio ha narrato nei suoi dipinti il diario non solo della sua vita, ma la stessa civiltà artistica della tradizione impressionista di Cézanne e l'evolversi della pittura moderna del ' 900 in un clima di assolutezza metafisica verso un nuovo realismo dei giorni nostri”.

“Ecco perché – conclude il presidente del Centro Accademico Maison d'Art di  Padova - Franco Borghesio ha saputo avvertire ogni vibrazione degli avvenimenti storici e di quelli particolarmente artistici dell'epoca odierna, riflettendo nei suoi capolavori il prisma della sua personalità ed il carattere peculiare di una universalità nella ricerca, attraverso la sintesi ideale della realtà di una dimensione dello spirito in un abbandono ad una poetica sognante”.

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