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CHIAVERANO. Il commovente incontro con Lidia Maksymowicz 

Incontro commovente ed emozionante questa mattina in Piazza Ombre a Chiaverano con Lidia Maksymowicz, una sopravvissuta polacca di origine bielorussa vittima a soli tre anni delle sperimentazioni crudeli dello 'scienziato' e criminale nazista Josef Mengele.
Lidia, solo pochi giorni fa, è stata ricevuta da Papa Francesco, il quale ha inaspettatanente baciato il numero tatuato sul suo braccio.
L'incontro era previsto con i ragazzi e le ragazze della classe quinta di Chiaverano. Ringrazio Ellade Peller per avermi invitato ad assistere a un momento davvero significativo e inaspettato.
Le domande dei ragazzi e delle ragazze fatte a Lidia hanno permesso di avere stralci della sua testimonianza degli orrori dei campi di concentramento e del suo difficile ritorno alla vita nel dopoguerra.
Sono rimasto particolarmente colpito quando Lidia ha detto di non odiare i suoi persecutori né di non aver mai voluto o cercato vendette perchè l'odio è un sentimento che fa male soprattutto a sé stessi. Non serve odiare, serve ricordare perché certi orrori non accadano mai più.
Grazie a Lidia per la sua testimonianza e grazie per avermi donato il fazzoletto bianco e azzurro, firmato da lei, simbolo identificativo dei deportati politici.
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