Cerca

Attualità

Tra profumo di nutella, sorrisi e campanellini: il Natale entra nelle scuole di Verolengo (FOTOGALLERY)

Volontari dell’Ambulanza di Verolengo, Babbo Natale e Amministrazione comunale insieme per regalare due giorni di festa ai bambini delle scuole

Ci sono giornate che non si misurano con l’orologio, ma con le emozioni. Giornate che si imprimono negli occhi dei bambini e restano a lungo nel cuore di una comunità intera. È ciò che è accaduto mercoledì e giovedì nelle scuole di Verolengo, dove il Natale ha fatto il suo ingresso in punta di piedi… anzi, annunciato dal suono allegro di una campanella. 

Mercoledì 17 dicembre, i volontari dell’Ambulanza di Verolengo hanno regalato ai bambini della Scuola Primaria e della Scuola dell’Infanzia un momento semplice e autentico: una merenda a base di pane e Nutella. Un gesto piccolo solo in apparenza, ma capace di scaldare i cuori. Mani appiccicose, risate spontanee e occhi che brillavano di felicità davanti a una fetta di pane preparata con amore. Perché, a volte, basta davvero poco per rendere speciale un pomeriggio e trasformarlo in un ricordo da custodire. 

Poi, all’improvviso, l’attesa si è fatta magia. Dall’ingresso della scuola si è sentito il tintinnio di una campanella. I bambini si sono fermati, si sono guardati, hanno trattenuto il fiato. E lui è arrivato: Babbo Natale. Con il suo sorriso buono, la barba bianca e il sacco colmo di dolcezza, ha distribuito caramelle, accompagnando ogni dono con una carezza, una parola gentile, uno sguardo attento. Gli occhi scintillanti dei più piccoli dicevano tutto: la magia esiste davvero, se qualcuno ha il coraggio di farla vivere. 

Ma il Natale a Verolengo non si è fermato qui. Anche giovedì 18 dicembre la scuola si è riempita di calore e di una presenza istituzionale sentita e sincera. La sindaca Rosanna Giachello, insieme alla vicesindaca Rosella Santoiemma, ha fatto visita alle scuole per portare gli auguri alle maestre, ai bambini e, idealmente, a tutte le loro famiglie. E poi, ancora una volta, da lontano si è sentito il suono inconfondibile della campanella: un tintinnio leggero che arrivava da giù, lungo i corridoi, capace di far fermare i bambini, accendere gli sguardi e far battere più forte il cuore. Babbo Natale stava tornando. 

Classe dopo classe, sorriso dopo sorriso, le rappresentanti dell’Amministrazione sono entrate con panettonipandori e dolciumi, trasformando le aule in piccoli angoli di festa. Non una visita formale, ma un gesto di vicinanza autentica, capace di far sentire grandi e piccoli parte di una stessa comunità. 

La sindaca Rosanna Giachello ha voluto rivolgere un pensiero affettuoso a tutti, sottolineando l’importanza di questi momenti di incontro, di ascolto e di condivisione, soprattutto in un periodo dell’anno in cui il valore dello stare insieme si fa ancora più forte: «Auguri a tutti voi e alle vostre famiglie». 

A raccontare il senso profondo di questo appuntamento è stata la vicesindaca Rosella Santoiemma, che ha spiegato: 

«Già dall’anno scorso dedichiamo questo momento alle nostre scuole – infanzia, primaria e secondaria di primo grado – per augurare ai bambini e alle loro famiglie un buon Natale. È importante far vedere ai bambini che ci siamo anche noi, perché scuola e Comune lavorano insieme in rete. Questo è sicuramente un punto di forza per i bambini, per le loro famiglie e per tutta la comunità di Verolengo». Parole dense di significato, che raccontano un paese dove nessuno resta indietro e dove l’educazione è davvero un percorso condiviso. 

E i bambini? Loro non sono rimasti a guardare. Hanno cantato canzoni di Natale, recitato filastrocche imparate con impegno e orgoglio, regalato disegni colorati a Babbo Natale, realizzati con mani piccole ma cuori enormi. Gli hanno fatto domande curiose, sincere, a volte buffe, riempiendo le aule di risate e stupore. Qualcuno gli ha confidato i propri sogni, qualcun altro le proprie promesse. 

I bambini della Scuola dell’Infanzia, con la serietà che solo i più piccoli sanno avere, hanno promesso di raccogliere i giochi, rifare il letto, mettere in ordine i vestiti, essere più ubbidienti e persino di dormire da soli nella loro cameretta. Babbo Natale ascoltava, annuiva, incoraggiava, come solo lui sa fare. 

In quelle aule non c’erano solo caramelle e dolci, ma rispetto, attenzione e presenza. C’era la consapevolezza che crescere una comunità significa partire dai bambini, farli sentire visti, accolti e importanti. 

E così, tra una campanella che suona, una fetta di pane e Nutella, una filastrocca recitata con emozione e un disegno donato con orgoglio, Verolengo ha vissuto un Natale autentico.  Fatto di gesti veri, di volontariato, di istituzioni vicine e di una scuola che continua a essere il cuore pulsante del paese. Perché, in fondo, il Natale più bello è quello che si costruisce insieme. 

Verolengo

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori