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Un ulivo dalla Calabria per ricordare gli amici del quartiere Borgo Sud Est

Il parroco Don Giampiero benedice l’ulivo dedicato a chi non c’è più

C’erano le castagne, certo. Ma soprattutto c’erano i ricordi. Al Borgo Sudest, domenica pomeriggio, la castagnata organizzata dall’Associazione Galileo Ferraris e dal Comitato Abitanti Togliatti è diventata un momento di comunità, di memoria e di emozione. L’idea — voluta dal consigliere comunale Bruno Prestìa — è semplice e potente: piantare un ulivo arrivato da San Pietro a Maida, in Calabria, e benedetto da don Giampiero, parroco della Madonna del Santo Rosario. Un albero simbolico, chiamato “Ulivo del Ricordo”, per tenere viva la presenza di chi, dal 1984 a oggi, ha fatto parte del quartiere e non c’è più.

«È stato emozionante – ha raccontato Prestìa – perché in quei minuti il pensiero è andato a tanti amici che ci hanno lasciato, molti anche troppo presto». E in quelle parole si è riconosciuto tutto il Borgo: anziani, famiglie, bambini, perfino chi abita in altre zone ma si è sentito parte di un gesto che parla di radici, memoria e appartenenza.

Poi la festa è continuata con le caldarroste fumanti, le risate, la musica e la gratitudine. Prestìa ha ringraziato i volontari, l’assessore Cristina Varetto per le caramelle destinate ai più piccoli, Antonio e Luigi per aver messo a disposizione attrezzature e manodopera. Piccoli gesti, che fanno grande una comunità.

Alla fine, in piazzetta della Madonnina, quell’ulivo piantato nella terra chivassese è rimasto lì, fermo e luminoso. Segno di pace, come ha scritto Prestìa, ma anche promessa di continuità. Perché ogni autunno, tra le foglie dorate e il profumo delle castagne, ci sarà un luogo dove ricordare e ritrovarsi.

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