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08 Settembre 2025 - 02:11
La città si è svegliata con un fremito diverso domenica mattina. Era il giorno della 48ª Corsa dei 5 Laghi, e a Ivrea si respirava quell’aria particolare che accompagna solo gli appuntamenti capaci di unire generazioni, passioni e territori. Dalle prime ore, piazza Ottinetti si è riempita di atleti, famiglie, volontari e curiosi: un fiume di persone colorate da pettorali e magliette, accomunate da un unico desiderio, quello di esserci. Alla partenza, con lo sparo delle 9, si sono mossi in 1.200: 700 nella prova regina, la 5 Laghi, altri nella 2 Laghi da 11 chilometri e nella non competitiva. Numeri che raccontano meglio di ogni altra cosa la forza di una corsa diventata patrimonio collettivo.
La gara, lunga 24,5 chilometri e con 440 metri di dislivello positivo, non è solo sport: è una cavalcata nella natura. Dopo pochi metri gli atleti si sono lasciati alle spalle il centro storico di Ivrea per immergersi nei sentieri che costeggiano gli specchi d’acqua glaciali dell’anfiteatro morenico. Sterrati, tratti in porfido, salite improvvise, discese tecniche, boschi che si aprono su scorci di lago: una palestra naturale che ogni anno sa mettere alla prova anche i più esperti. E poi il passaggio alle Terre Ballerine, quel terreno elastico che sembra quasi muoversi sotto i piedi, diventato simbolo stesso della corsa.
Sul piano agonistico il pronostico della vigilia non è stato smentito. A dominare la scena maschile è stato Xavier Chevrier, portacolori dell’Atletica Valli Bergamasche Leffe, che con la sua falcata leggera e potente ha preso il comando e non lo ha più lasciato, fermando il cronometro su 1h28’11”65. Dietro di lui il britannico James Tilley, in 1h29’57”, ha tenuto alto il ritmo e il prestigio internazionale della corsa, seguito da Marco Mazzon del Torino Road Runners, terzo in 1h31’38”. Un podio che fotografa perfettamente l’anima della manifestazione: campioni affermati, presenze straniere e protagonisti della scena piemontese.
In campo femminile il successo è andato all’intramontabile Catherine Bertone dell’Atletica Sandro Calvesi, maratoneta di fama internazionale, capace di chiudere in 1h48’57”95. Dietro di lei Alice Minetti e Elisa Viora, che hanno completato un podio combattuto, rendendo la sfida femminile intensa fino agli ultimi metri. La Bertone, sorridente e lucida al traguardo, ha dimostrato ancora una volta che il talento, unito all’esperienza, non conosce età.
Non sono mancati i protagonisti locali, che hanno infiammato il tifo del pubblico lungo il percorso. Niccolò Biazzettidell’Atletica Canavesana ha chiuso con un prestigioso quinto posto assoluto in 1h36’33”, accolto come un eroe di casa. Grande prestazione anche per Mikael Mongiovetto dell’Atletica Pont Donnas, sesto in 1h38’31”, e per Juri Mafrica e Davide Nicco, rispettivamente decimo e undicesimo in 1h42’33” e 1h43’01”. In campo femminile applausi a Evi Garbolino dell’Atletica Sandro Calvesi, quarta in 1h52’52”, a Elena Cristina Masili (decima in 2h03’10”), a Sabina Marquet (undicesima in 2h04’10”) e a Giorgia Ganis (dodicesima in 2h07’57”). Standing ovation anche per Sara Borello, canavesana, che ha tagliato il traguardo quindicesima in 1h55’40” tra gli applausi dei concittadini. E mentre i primi ricevevano gloria e fotografie, il simbolo più bello della giornata è stato Claudio Gosetti, che ha chiuso in 3h07’10”, ultimo ma non meno protagonista, perché qui ogni arrivo è una vittoria personale.
La Corsa dei 2 Laghi, sugli 11 chilometri e con 200 metri di dislivello, ha regalato altri acuti. Tra gli uomini si è imposto Michele Fontana del Parco Alpi Apuane, con un tempo di 35’55”, davanti a Stéphane Boussiff e a Simone Girodo dell’A.P.D. Pont-Saint-Martin, terzo in 39’55”. Tra le donne il gradino più alto è andato a Alessia Scaini, prima in 41’00”, seguita da Erica Ghelfi e da Valeria Poli dell’A.P.D. Pont-Saint-Martin, terza in 47’45”. Buone prove anche per Elena Gagliardi, sesta in 55’38”, e Nicole Perret dell’Atletica Cogne Aosta, ottava in 56’15”.
Ma se i numeri e i nomi raccontano il lato sportivo, la vera magia della corsa sta nell’atmosfera. Più di 150 volontarihanno presidiato i 25 chilometri del percorso, ai ristori e all’arrivo, tra applausi, incoraggiamenti e sorrisi. Senza di loro, senza le Pro Loco di Cascinette, Loranzè, senza i gruppi come le Pietre Bianche o l’Arione di Parella, senza l’Avis e la rete di associazioni locali, tutto questo non sarebbe stato possibile. Una macchina organizzativa diretta dal GS Avis Ivrea e dall’Associazione La Compagnia dei 5 Laghi, con il sostegno della Morenic Sport Commission e del Comune di Ivrea, che ha dimostrato efficienza e passione.
Il weekend è stato un susseguirsi di eventi: il sabato con il villaggio gara in piazza Ottinetti, la camminata benefica “Un Sec per Ivrea” in memoria di Luca Meinardi, la Kids Run che ha fatto correre i più piccoli e la ludico-motoria aperta a tutti. La domenica, dopo le fatiche della gara, pasta party, musica dal vivo, premiazioni e estrazioni di premi offerti dagli sponsor hanno trasformato la corsa in una grande festa collettiva.
Non va dimenticata la storia: la Corsa dei 5 Laghi nasce nel 1977 e da allora ha avuto una sola interruzione, nel 1995. È cresciuta anno dopo anno, diventando una classica riconosciuta dalla FIDAL come gara Bronze e inserita tra le prove qualificanti per l’UTMB. Questo significa che correre a Ivrea non è solo un atto d’amore per il territorio, ma anche un tassello di un percorso internazionale che porta i runner sulle grandi montagne del mondo.
E così, quando Xavier Chevrier ha detto al traguardo “tutto molto bello, giornata perfetta, solito grande calore all’arrivo: quando si vince è un gran bel divertimento”, non parlava solo della sua vittoria. Parlava di una città che si è stretta attorno alla corsa, di un territorio che sa valorizzare le sue bellezze, di un evento che unisce agonismo e passione popolare. E parlava anche per chi, come Catherine Bertone, ha dimostrato che la determinazione può valere più del tempo che passa, e per chi, come Biazzetti e Borello, ha tenuto alto l’orgoglio canavesano.
La 48ª edizione entrerà nell’albo d’oro, ma soprattutto nei ricordi: quelli di chi ha corso per vincere, di chi ha corso per arrivare, e di chi ha corso solo per il gusto di esserci. Perché la Corsa dei 5 Laghi è tutto questo: fatica e gioia, sudore e applausi, comunità e memoria. Una festa che ogni anno Ivrea rinnova, con lo stesso entusiasmo di quel lontano 1977.
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