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06 Luglio 2025 - 23:40
È stata una domenica piena, travolgente, popolare. La domenica di San Savino, a Ivrea, è cominciata all’alba con la fiera mercatale in piazza Freguglia e si è conclusa a notte fonda in una piazza Rondolino trasformata in arena scintillante grazie al Gran Galà Equestre. Tutto il giorno un susseguirsi di eventi, sapori, suoni e colori, con il cavallo protagonista assoluto e simbolico.
La fiera dei cavalli al Parco Dora Baltea, dalle 9 alle 15, ha richiamato come sempre allevatori, appassionati e semplici curiosi. Una delle più antiche fiere equine del Piemonte, che ogni anno rinnova il legame tra Ivrea e la sua identità rurale e contadina. Mentre gli animali venivano valutati, accarezzati, ammirati, intorno si respirava l’aria della festa vera, quella fatta di passi sulla ghiaia, panini alla salamella, boccali in plastica e profumo di cuoio.
A poche centinaia di metri, lato corso Botta e piazza Rondolino, apriva il Food Village, invadendo il centro con profumi di street food internazionale e sapori canavesani. Dalle 9:30, intanto, partiva la sfilata “San Savino in marcia”con i frustatori di Rocchetta Tanaro, la banda, la Pro Loco, i Credendari a cavallo e la Filarmonica Ruegliese: un corteo festoso e rumoroso che ha attraversato il centro storico portando tradizione e ritmo.
Ma è nel pomeriggio che l’atmosfera è salita di livello. Alle 16, la Parata delle Briglie ha visto sfilare “alla mano” i cavalli lungo via Dora Baltea, Porta Torino, Borghetto e via Arduino fino a piazza Rondolino. Un momento solenne, elegante, quasi cerimoniale, che ha catturato l’attenzione di grandi e piccini, tutti fermi a guardare il passo cadenzato di quegli animali splendidi.
Mentre piazza Ottinetti si riempiva di dolci e granite, e i Madonnari iniziavano a colorare via Arduino con gessetti e immagini dedicate a San Savino e ai cavalli, l’attenzione si spostava tutta su piazza Rondolino.
Alle 21:30 è andato in scena il tanto atteso Gran Galà Equestre, firmato da Andrea Andreuzzi, artista dell’equitazione acrobatica e delle coreografie a cavallo. Lo spettacolo ha lasciato a bocca aperta il pubblico: caroselli, esercizi di dressage, numeri in libertà, e il perfetto equilibrio tra potenza e grazia che solo il mondo equestre sa regalare. Ad arricchire la serata, anche le performance del Centro Cinofilo Canavesano 3C, con i suoi cani che hanno danzato e lavorato in sincronia con i conduttori, in un intreccio di intelligenza, disciplina e gioco.
Tutto intorno, la città rispondeva con partecipazione: bambini sulle spalle dei papà, giovani incantati dallo swing gitano del Manouche Fest in piazza Ottinetti, turisti a fotografare, cittadini a chiacchierare sui muretti, anziani a ricordare quando la fiera si faceva “sotto l’acqua o col sole, ma sempre col cavallo”.
San Savino 2025 si è chiuso così, sotto le stelle, con lo spirito di un rito collettivo che si rinnova. Una giornata intensa che ha unito arte, tradizione e comunità in un’unica lunga cavalcata festosa.
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