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10 Giugno 2025 - 16:26
Un’indagine condotta da Animal Equality in undici allevamenti dell’industria lattiero-casearia nelle Asturie, in Spagna, solleva un nuovo e devastante velo sulle pratiche standard della produzione di latte. Le immagini e i dati raccolti tra novembre 2023 e febbraio 2024 mostrano una realtà fatta di violenze, privazioni e sofferenze sistematiche: mucche picchiate, incatenate, inseminate ripetutamente e separate dai loro vitelli subito dopo il parto. Animali considerati macchine da latte, destinati al macello appena la produttività cala, intorno ai sei anni, sebbene in natura potrebbero vivere fino a 25.
Tra gli orrori documentati figurano:
separazioni forzate tra madri e vitelli appena nati, spesso prima ancora che i piccoli assumano il colostro, il primo latte necessario allo sviluppo del sistema immunitario;
nutrizione dei vitelli con sostituti artificiali del latte materno, somministrati tramite lunghi tubi inseriti nella gola;
uso di scosse elettriche per “addestrare” le mucche a non muoversi o a non sporcare, come dichiarato dagli allevatori;
pungoli elettrici, percosse e manipolazioni violente;
anelli metallici al naso, catene e pavimentazioni sporche e dannose per gli zoccoli;
affilatura forzata degli zoccoli con ulteriori scosse elettriche.
Tutte le mucche vengono inseminate artificialmente usando sperma sessato, per garantire la nascita di femmine da inserire nel ciclo produttivo e per proseguire linee genetiche ad alta resa. Negli ultimi 30 anni, la selezione genetica ha più che raddoppiato la produzione di latte per animale, ma il prezzo lo pagano le mucche: in Spagna, il 30% si ammala di mastite, un’infezione dolorosa della mammella che provoca anche secrezioni di pus.
Ogni anno, più di 700 mila vitelli vengono separati dalle madri. I maschi vengono macellati entro pochi mesi per la carne, le femmine allevate come nuove “produttrici”. I filmati raccolti mostrano mucche che si oppono alla separazione, muggiscono per giorni e mostrano chiari segnali di stress.
Queste condizioni non sono un’eccezione spagnola. “Ciò che abbiamo documentato accade in Spagna come in Italia e le persone meritano di conoscere la realtà che l’industria lattiero-casearia nasconde al pubblico”, dichiara Matteo Cupi, direttore esecutivo di Animal Equality Italia. “Questa inchiesta mette in luce la violenza e la crudeltà subite dalle mucche e dai loro vitelli durante la gravidanza, il parto e i primi anni di vita, alcune delle fasi più vulnerabili per qualsiasi mammifero”.
Secondo la Banca Dati Nazionale Veterinaria, solo in Italia nel 2024 sono stati macellati circa 645 mila vitelli entro gli otto mesi di vita. Dei 2 milioni e 610 mila bovini uccisi, tre su quattro non avevano superato i due anni. Le mucche da latte vengono in media macellate dopo tre o quattro parti, ben prima del loro ciclo naturale di vita.
Animal Equality, presente in nove paesi (tra cui Italia, Stati Uniti, Spagna e Germania), continua a collaborare con società, governi e aziende per fermare la crudeltà negli allevamenti. Le immagini di questa inchiesta parlano da sole.
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