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Carnevale di Ivrea

Il battito della città si fa più forte nella penultima di Carnevale (foto Luisa Romussi)

Dalla riappacificazione tra i rioni alla Generala in Piazza di Città, la penultima domenica del Carnevale Eporediese accende l'entusiasmo e prepara la città alla grande Battaglia delle Arance

l Carnevale Storico di Ivrea ha vissuto una domenica intensa, all’insegna della tradizione e del folclore. Protagonisti della giornata sono stati i carri da getto, la riappacificazione tra i Rioni di San Maurizio e del Borghetto, la seconda Alzata degli Abbà e le immancabili fagiolate popolari. Le strade della città si sono riempite di suoni, colori e profumi, scandendo un rituale che si ripete da secoli e rinnovando l’entusiasmo degli eporediesi e dei tanti visitatori accorsi.

A mezzogiorno, il Ponte Vecchio ha ospitato il solenne rito della Riappacificazione tra i Rioni di San Maurizio e del Borghetto, un gesto carico di significato che affonda le radici in un lontano passato di contrasti e scontri. Un tempo, i due rioni, separati dalla Dora Baltea, erano divisi da accese rivalità. Secondo la tradizione, furono proprio le donne eporediesi a porre fine ai conflitti, scegliendo il dialogo e la diplomazia al posto della violenza. Oggi, come allora, il Console Maggiore di San Maurizio e il Bano della Croazia di San Grato si sono incontrati al centro del ponte per scambiarsi un simbolico abbraccio, suggellando un patto di pace davanti a una folla partecipe. Dopo la lettura del verbale ufficiale, il Borghetto ha accolto il tradizionale Pranzo della Croazia, un momento conviviale che ha visto la partecipazione di rievocatori, cittadini e turisti.

Un passaggio significativo si è vissuto all’arrivo in Borghetto per la prima Alzata, quando ad attendere il Generale Falchieri, nella divisa bianco e rossa di Alfiere, c’erano schierati, sorridenti e complici, nove Generali delle edizioni passate: Ceratti, Salvetti, Percivalle, Bossino, Bich, Feraudo, Morris, Ferrero e Gamerro.

Poi, il momento più emozionante: l’alzata degli Abbà, il rito che celebra i bambini designati a rappresentare i rioni nel Carnevale eporediese. Uno dopo l’altro, Lucia Guglielmini per San Grato, Lorenzo Strazza per San Maurizio, Beatrice Trogolo per Sant’Ulderico, Martina Pejla per San Lorenzo e Alice Motta per San Salvatore sono stati sollevati in alto tra gli applausi della folla. Un’antica tradizione che trasforma le parrocchie cittadine in veri e propri teatri di festa e celebrazione.

Intanto, la giornata era iniziata all’alba con le tradizionali fagiolate popolari, che hanno visto la distribuzione dei celebri fagioli grassi nelle postazioni di Montenavale, Cuj dij Vigne, Torre Balfredo e Santi Pietro e Donato. Il profumo del piatto tipico del Carnevale ha invaso le strade, richiamando tantissime persone che si sono riunite in un momento di convivialità. In piazza Ottinetti, il Mercatino degli Aranceri ha attirato curiosi e appassionati, offrendo prodotti e gadget legati alla manifestazione, tra bandane arancioni e stemmi delle squadre.

Guglielmina Lucia

Lucia Guglielmini, ph Romussi

Motta Alice

Alice Motta, ph Romussi

Martina Pejla

Martina Pejla, ph Romussi

Strazza Lorenzo

Lorenzo Strazza,  ph Romussi

Beatrice Trogolo

Beatrice Trogolo, ph Romussi

Nel corso della mattinata, i veri protagonisti sono stati i carri da getto e i cavalli, che, a partire dalle 9.30, si sono schierati lungo corso Massimo D’Azeglio, pronti a sfoggiare magnifici finimenti e sponde accuratamente dipinte. La sfilata ha colorato il centro cittadino di coriandoli e bandiere, fino a piazza del Rondolino, dove le giurie ‘Cavalli, Finimenti e Guida’ e ‘Allestimento e Design’ li hanno valutati con attenzione, assegnando punteggi fondamentali per la classifica finale.

Sono 51 i carri che partecipano a questa edizione: 34 pariglie e 17 tiri a quattro, tutti pronti a mostrare il loro massimo splendore. Le giurie, composte da esperti del settore come Tatjana Falconi, Mario Fenocchio e Antonio Grasso per la categoria ‘Cavalli, Finimenti e Guida’, e da professionisti internazionali come Cristina Pasquale, Doretta Rinaldi e Matteo Carboni per ‘Allestimento e Design’, hanno svolto il loro compito con grande competenza.

I tiratori, carichi di energia, hanno dato spettacolo tra cori e incitamenti, preparando il pubblico alla spettacolare Battaglia delle Arance, che entrerà nel vivo nei prossimi giorni.

Davide Borla, responsabile storico-artistico della Fondazione, ha commentato con soddisfazione l’ottimo esito della giornata: “Siamo felici che il nuovo sistema di voto sia stato accolto con entusiasmo dalla giuria. Un ulteriore segnale che il nostro Carnevale continua a migliorare e innovarsi, pur restando fedele alla tradizione. La folla che ha acclamato i carri al mattino e i piccoli Abbà durante il pomeriggio assolato sono stati il sale di una giornata estremamente positiva”.

Anche Tatjana Falconi, portavoce delle giurie, ha espresso il suo apprezzamento: “L’organizzazione è stata impeccabile, ogni dettaglio curato nei minimi particolari. L’adozione del tablet ha reso tutto più intuitivo, permettendo ai giudici di concentrarsi pienamente sulle valutazioni. I cavalli erano impeccabili, ben ferrati e curati. La manifestazione è stata un grande successo”.

La giornata si è conclusa in Piazza di Città con la Generala, il tradizionale appuntamento che segna il passaggio verso la fase più intensa del Carnevale. L’attesa cresce, l’atmosfera si carica di elettricità e la città si prepara all’apice della festa.

Davide Marchegiano, responsabile dell’organizzazione, ha commentato con entusiasmo: “Le Alzate si sono svolte in modo impeccabile, con una partecipazione straordinaria da parte del pubblico e delle famiglie. È un momento che tocca profondamente il cuore della nostra città, un’occasione in cui abbracciamo i nostri piccoli Abbà, quei giovani che rappresentano il futuro del Carnevale. È un momento che rimarrà impresso nei loro cuori, così come in quelli dei loro genitori”.

La manifestazione si è conclusa con un altro momento autentico del Carnevale, carico di significato: la Generala e la Canzone del Carnevale, eseguite in piazza, con il popolo, per il popolo.

Foto Luisa Romussi

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