Sono passati 18 anni da quando, nel 2004, veniva firmato dalla Regione Piemonte l'atto di vendita del terreno nel quartiere Lingotto dove sarebbe sorta la nuova sede unica dell'ente. L'inizio dei lavori nel 2011, oltre 10 anni dopo dalla messa in cantiere, e poi un percorso lungo e travagliato, con contenziosi, fallimenti e altre complessità che ne hanno rallentato i tempi di realizzazione. Un percorso che oggi ha messo un punto fermo, simbolico ma anche fattuale, la presa in carico ufficiale da parte della Regione del nuovo Grattacielo Piemonte, così ribattezzato come dedica a tutti i cittadini piemontesi "e a una regione - ha detto il presidente Alberto Cirio - che con lungimiranza lo ha voluto". Alto 204,4 metri, uno dei più alti in Italia, e con i suoi 43 piani, il grattacielo è una struttura innovativa anche dal punto di vista della sostenibilità, che sfrutta la geotermia e il fotovoltaico, consentendone un'autonomia energetica di oltre il 30%. Da fine novembre-primi di dicembre, quando si insedieranno il presidente e i suoi uffici, e entro di giugno vi si trasferiranno le diverse sedi dell'ente e circa 2 mila dipendenti, con un risparmio calcolato fra i 15 e i 18 milioni l'anno. "Oggi si sana finalmente una ferita profonda, inferta anche alla credibilità delle istituzioni - ha sottolineato Cirio -. Quando 3 anni fa sono diventato presidente i lavori erano pressoché bloccati. Abbiamo attivato una task force con l'impegno di finirlo e quel giorno è arrivato e sono felice perché da simbolo di inefficienza lo trasformeremo in un luogo di cui essere orgogliosi". Cirio ha poi assicurato che la sede aulica della Regione, in piazza Castello, non sarà venduta. "L'abbiamo candidata a ospitare l'Authority antiriciclaggio l'Europa dovrà decidere in quale città insediare - ha ricordato -. Ma ci sono altre importanti realtà istituzionali del nostro Paese interessate a trovare posto in quegli spazi". Per l'assessore al Patrimonio Andrea Tronzano, il grattacielo "sarà un elemento prezioso per portare benessere a questa zona storica di Torino e alle sue attività commerciali e potrà essere utilizzato anche dalla cittadinanza, a partire dal grande parco pubblico verso la stazione del Lingotto", Il sindaco Stefano Lo Russo ne ha invece parlato come di un "simbolo di rinascita, ma anche di una modalità che non vogliamo più ripetere di come le opere pubbliche in Italia vengono dilatate nel tempo. E per questo servono interventi normativi in materia". Al grattacielo si affiancano un centro servizi con un auditorium da circa 300 posti e due sale eventi da quasi 100 posti l'una e una passerella pedonale e ciclabile con copertura fotovoltaica che crea un collegamento tra il sottopasso della stazione Lingotto e via Nizza.
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