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01 Ottobre 2025 - 12:24
Women and the City torna e raddoppia: «Dove c’è parità c’è futuro»
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Data di inizio 03.10.2025 - 00:00
Data di fine 03.10.2025 - 00:00
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Women and the City passa da rassegna a festival diffuso e alza l’asticella: un’edizione che raddoppia nel calendario, si allarga ai territori e mette al centro un’idea semplice e non negoziabile, «Dove c’è parità c’è futuro». Dal 22 al 26 ottobre e poi il 5, 13 e 23 novembre, Torino diventa palcoscenico di oltre 100 eventi, trascinata da una rete che coinvolge 300 ospiti italiani e internazionali, da Shirin Ebadi – Premio Nobel per la Pace 2003 – a economisti, giuristi, manager, artisti, educatori.
L’obiettivo è chiaro nelle parole di Antonella Parigi, presidente di Torino Città per le Donne (TOxD), ideatrice del format: «In Italia il tasso di occupazione femminile resta tra i più bassi in Europa, le donne guadagnano in media quasi 8.000 euro in meno degli uomini e una su cinque lascia il lavoro dopo la nascita di un figlio. Solo lo scorso anno sono state oltre 50 mila le chiamate al numero antiviolenza. Sono numeri che raccontano quanto la strada verso l’equità sia ancora lunga e che il dibattito si debba allargare sempre di più. Per questo Women and the City diventa sempre più un festival diffuso: costruire connessioni è il nostro motore».
Il festival non resta chiuso nei confini cittadini: il programma Off entra a Collegno, Druento, Nichelino, Pianezza, Settimo Torinese, Torre Pellice, Val della Torre, in sinergia con le amministrazioni locali, e stringe alleanze con cinque festival – Contemporanea Film Festival, Festival dell’Accoglienza, Festival dell’Innovazione e della Scienza, Incanti, Donne Incontro Scena – portando la discussione su lavoro, educazione affettiva, salute, impresa, ricerca, giustizia. A sostegno del progetto c’è una filiera istituzionale compatta: Fondazione Compagnia di San Paolo (maggior sostenitore), Fondazione CRT, Unione Industriali, Camera di Commercio, Regione Piemonte e Città di Torino.
«La Fondazione Compagnia di San Paolo è da sempre impegnata nell’emancipazione femminile, nella partecipazione democratica e nell’inclusione sociale – afferma Marco Gilli –. Sosteniamo Torino Città per le Donne perché ridurre le disuguaglianze è una priorità concreta».
Sulla stessa linea Anna Maria Poggi (Fondazione CRT): «Sostenere Women & the City significa credere nel potere delle idee e di chi vuole immaginare un futuro migliore: il cambiamento si costruisce con reti, ascolto, partecipazione». E per Elena Apollonio (Commissione Diritti e Pari Opportunità del Comune di Torino) il titolo di questa edizione è una rotta: «“Dove c’è parità, c’è futuro” sintetizza la sfida. La parità di genere è un imperativo sociale, economico e morale: servono azioni concrete e un impegno collettivo».
Il primo segnale arriva già prima dell’inaugurazione: il 3 ottobre a Collegno parte l’Off con Pasquale Guadagno, orfano di femminicidio, che presenta Figli di nessuno (Rizzoli) e mette in campo una testimonianza potente contro il silenzio che avvolge la violenza. Il 20 ottobre Torino si ferma per un gesto di memoria attiva: l’inaugurazione del murale “Questo non è amore” dedicato a Giulia Cecchettin e a tutte le vittime di femminicidio, realizzato da studentesse e studenti del Primo Liceo Artistico con l’associazione Avvalorando, alla presenza del sindaco Stefano Lorusso e dell’assessora Carlotta Salerno.
«Educare all’amore è un atto politico» è l’assunto che attraversa l’intera programmazione: a sostegno, la petizione “Conoscere per rispettare. L’educazione che manca”, presentata da Anna Mastromarino (Università di Torino), e un “bugiardino” contro i sintomi dell’amore malato – firmato con le esperte Anna Ronfani (Telefono Rosa Piemonte) e Anna Maria Zucca (Centri E.m.m.a) – in distribuzione in 700 farmacie di Torino e provincia grazie a Ordine dei Farmacisti e Federfarma. Il 22 ottobre si taglia il nastro al Campus Luigi Einaudi: keynote di Tito Boeri su «Il valore della cura (dentro e fuori la famiglia)», tema cardine in un Paese “più anziano d’Europa” e ancora sbilanciato sul lavoro di cura femminile.
Nella stessa giornata debutta Male-dette. Manuale di Imprecazione Etica (Capovolte), opera collettiva delle socie TOxD curata da Stefania Doglioli, presentata con Elena Miglietti, Arianna Montorsi e Sara Alessandra Sottile. Il 23 ottobre il focus si sposta sull’azione collettiva contro la violenza: in mattinata Pietro Grasso e Alberto Pellai incontrano studentesse e studenti, diritto e psicologia come due facce della stessa urgenza; nel pomeriggio arrivano i “Rituali di benessere finanziario” della community Rame con Annalisa Monfreda e Alessandra Faiella, per sciogliere tabù economici e allenare autonomia e consapevolezza: «Rompere il tabù dei soldi è anche questione di libertà», recita il claim dell’incontro. Venerdì 24 ottobre il Circolo dei Lettori diventa hub di riflessione su lavoro e impresa. «Lasciare tracce» mette attorno al tavolo Nicoletta Alessi (Good Point), Davide Arduini (UNA, Next Different), Alice Carbonara (This Unique), Stefania Ferrero (Comau) e Brigitte Sardo (Cif Camera di Commercio), per rispondere a un dato consolidato: una donna su due occupata e un gender pay gap che resiste.
Torna anche “No women no board. L’inclusività come pilastro”: il protocollo diventa libro (Pacini, 2025) con Eva Desana e Mia Callegari, per spingere quote volontarie e pratiche ESG oltre gli obblighi di legge. A seguire, spazio ai “Leader del presente, costruttorə del futuro”: Nicolò Bellazzini (Sparco), Edoardo Mola (PRAXI IP), Lucia Pellino (Lavazza), Antonella Moira Zabarino (Progesia), Cristina Fresia (Fresia Alluminio) raccontano come si sposta l’ago verso etica, sostenibilità, inclusione. L’inedito “Oltre il soffitto di cristallo” – progetto TOxD con il Politecnico – presenta il bilancio di “Genere Diffuso” con Alessandra Colombelli, introdotta da Monica D’Ascenzo (Il Sole 24 Ore).
E Riccarda Zezza (Lifeed) firma il talk “Chi si prende cura, cambia le regole del gioco”: «Prendersi cura non è un fatto privato né irrilevante: è competenza e innovazione». Sabato 25 ottobre i riflettori vanno su salute fisica e psicologica: «La salute delle donne: un bene di tutte/i» convoca Federico Riboldi (Regione Piemonte), la rettrice Cristina Prandi, Maria Grazia Grippo, Antonella Parigi, Chiara Benedetto (Fondazione Medicina a Misura di Donna).
In parallelo, due incontri per educatori e genitori alla Sala Musica del Circolo: “Dalla sedia camomilla al silenzio delle…” con Ilaria Maggi e Francesca Ribaudo e “Famiglie che crescono insieme” con Silvia Spinelli e Carolin Vorderstemann. All’ingresso, una postazione interattiva di Parole in Movimento ETS raccoglie storie su infanzia e benessere emotivo; tra le voci, la psicoterapeuta Chiara Marello.
In chiusura di giornata, con Contemporanea Film Festival, il documentario Misure di Marta Capossela (tra ossessione, corpo e liberazione), con dibattito guidato da Fulvio Paganin e la psicologa Monica Agnesone (ASL Città di Torino). Domenica 26 ottobre è il giorno del formato TOXD TALKS: «Storie d’impegno: il coraggio di stare dalla parte dei fragili» con Andrea Mati, don Giulio Mignani, Emanuele Ottavis, Cristiana Poggio, Nicolò Zancan; chiude Marianna L’Amico con il monologo Si Spogli!, accompagnato dal live painting di Stefano Giorgi.
Nel pomeriggio la doppia presentazione: Senza legge (Tlon) con Celeste Costantino e Monica Pasquino, e Deficit (La Tartaruga) con Emma Holten. In serata, al Politecnico, l’evento clou «Il giorno che le donne hanno conquistato le piazze»: ospite Shirin Ebadi, giurista e attivista iraniana, prima donna musulmana Premio Nobel per la Pace.
Il messaggio è diretto: «I diritti delle donne sono diritti umani», dall’esilio al palco torinese, con la Prorettrice Elena Baralis a introdurre, Andrea Malaguti a moderare, Parisa Nazari a portare lo sguardo interculturale; presenti la Squadra Femminile di calcio Iran di Torino, l’allenatore Kasra Chalabi e la capitana Atieh Mazi: lo sport come diritto e identità.
Il festival non si spegne a fine ottobre: appuntamenti anche il 5, 13 e 23 novembre. Tra le ospiti Yvonne Sciò con Womeness (in collaborazione con Contemporanea e Giardino Forbito) e la filosofa Francesca Romana Recchia Luciani con Filosofe (Ponte alle Grazie), doppio incontro a Nichelino (12 novembre) e Torino (13 novembre). Il 23 novembre, vigilia della Giornata contro la violenza sulle donne, Male-dette torna in Piazza Castello con una performance corale e due tour a bordo dello storico tram 2598, viaggio urbano alla ricerca delle tracce delle donne che hanno attraversato Torino.
Il programma Off, oltre all’avvio con Guadagno, prosegue il 20 novembre a Collegno con due libri moderati da Gabriella Viglione (Procuratrice di Ivrea): Magistrate finalmente (Il Mulino) di Eliana Di Caro e La Costituzione a pezzi (Bollati Boringhieri) di Anna Mastromarino. L’8 novembre a Val della Torre riflettori su Elvira Notari, prima regista italiana, dal libro di Flavia Amabile (Einaudi). Nel 2026 Women and the City sbarca a Bari grazie alla collaborazione con la Città Metropolitana guidata da Vito Leccese.
«Si vuole costruire un ponte Sud-Nord dedicato ai diritti – spiega la direttrice Elisa Forte –. Due gli obiettivi: valorizzare il ruolo attivo delle donne nella trasformazione sociale e coinvolgere sempre più uomini, renderli “sensibilizzatori” dei diritti. Anche per questo abbiamo previsto panel solo al maschile su cura, femminicidi e violenza di genere con Tito Boeri, Alberto Pellai, Pietro Grasso, Marco Bouchard, Stefano Ciccone, Giancarlo Marenco: una scelta editoriale per una nuova narrazione».
Da Bari arriva la sponda di Annamaria Ferretti (Presidente Municipio 1): «Vogliamo una nuova visione delle città in cui le donne siano protagoniste. Il ponte con Torino e con Women and the City è in costruzione e sarà fondamentale». In controluce, una cosa è certa: tra Campus Einaudi e Politecnico, Circolo dei Lettori e piazze, borghi della cintura e scuole, il festival mette in rete istituzioni, imprese, terzo settore, università. E manda un messaggio politico e culturale, esplicito e condiviso: «Pace», «equità», «città inclusive», «cultura del dialogo».
Non un cartellone, ma una chiamata civica. Con un’idea di futuro che tiene insieme memoria e diritti, cura e lavoro, libertà e responsabilità: se la parità è il traguardo, la strada è partecipazione.
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