Cerca

Attualità

Santhià, tutto pronto per la Fiera di Santa Caterina

Dal 23 al 25 novembre tra Mostra Cunicola, bancarelle, piatti della tradizione e Fiera Agricola al Foro Boario.

Santhià, tutto pronto per la Fiera di Santa Caterina

Santhià, tutto pronto per la Fiera di Santa Caterina

Dettagli evento

A Santhià, la Fiera di Santa Caterina non è una semplice ricorrenza: è un movimento della città. Qualcosa che accade nelle vie, nei gesti, persino nell’aria, quando novembre porta con sé quell’attesa lenta e riconoscibile.

Le vie cambiano ritmo, i volti diventano più attenti, e tutto si prepara a un appuntamento che da secoli accompagna la comunità.

La Fiera torna domenica 23 novembre, dalle 9 alle 18:30, e si distende lungo il cuore cittadino: Corso Nuova Italia, con gli espositori di “Artigian Gusto”, profuma di prodotti che raccontano un territorio; mentre Corso Santo Ignazio si anima di bancarelle, voci, colori, negozi cittadini che decidono di aprire per unirsi al ritmo della festa. Non sono solo banchi: sono incontri. Piccole narrazioni.

Intorno a mezzogiorno, Piazza Roma diventa la scena più calda della giornata. Dalle 11:30 alle 14, tutto si ferma e si riunisce davanti ai piatti della tradizione: la panissa della Pro Loco di Santhià, la trippa degli Amis dla Trippa, i fagioli grassi dell’Oratorio San Grato, i dolci della Pro Loco Vettignè. Quest’anno si aggiungono anche le polpette e il purè di verza proposti dal Gruppo Animatori dell’Oratorio San Grato. È un momento che appartiene alla comunità, anche quando la comunità si allarga ai visitatori.

Dietro ogni ricetta c’è una storia che non si racconta, ma si serve.

Chi desidera assicurarsi una porzione può contattare le associazioni: un gesto semplice che sembra quasi un modo per prendersi cura della festa.

Nel frattempo, i musei di Santhià restano aperti: il Museo Musicologico, il Museo I fer ’d na vira, il Carvè Museum. Sono il contrappunto silenzioso della festa, la parte intima del territorio che si offre senza chiedere nulla. Entrarci durante la fiera è quasi un atto di tregua, un modo per ricordare che il presente ha radici ben più profonde.

Radici che arrivano lontano: negli statuti comunali del 1341 si parla già dei mercatus stagionali che animavano Santhià. È lì, tra agricoltori, mercanti e riti legati a Santa Caterina d’Alessandria, che la fiera trova le sue prime forme. E, come spesso accade con le tradizioni più antiche, è probabile che esistesse ancor prima di essere scritta.

La manifestazione si chiuderà martedì 25 novembre con la Fiera Agricola, ancora una volta al Foro Boario: mezzi, attrezzature, allevatori, agricoltura vissuta e non raccontata. Il passato, in questa parte della fiera, non è una parentesi: è la struttura.

In fondo è questo che accade ogni anno. Un giorno solo, eppure abbastanza per ricordare a Santhià, e a chi la vive, che certe tradizioni non appartengono al calendario: appartengono alle persone.

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori