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Dalle soffitte di Castelnuovo Nigra ai sogni di carta: due autori in dialogo

Fulvio Croce e le famiglie Nigra: storie che riaffiorano dal Canavese di inizio Novecento

Dalle soffitte di Castelnuovo Nigra ai sogni di carta: due autori in dialogo

Dalle soffitte di Castelnuovo Nigra ai sogni di carta: due autori in dialogo

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A Castellamonte la cultura continua a camminare con passo lento ma deciso. Venerdì 7 novembre alle 21, al Centro Congressi Piero Martinetti, l’Assessorato alla Cultura e il Consiglio di Biblioteca organizzano una serata letteraria che unisce storia, memoria e immaginazione. Protagonisti saranno due autori e due libri, entrambi pubblicati da Baima & Ronchetti, casa editrice che da anni custodisce e rilancia la tradizione piemontese.

Il primo volume, Caro al nostro cuor di Nadia Bontempo, nasce dal ritrovamento di oltre 1.400 lastre stereoscopiche dei primi del Novecento in una soffitta di Castelnuovo Nigra. Da quella scoperta si è aperto un viaggio nella Bella Époque canavesana, tra Torino, Biella, Bessolo e i monti di Villa Castelnuovo, dove le famiglie Nigra, Croce, Gamarra e Revelli-Poma trascorrevano le estati. Un mondo elegante e operoso, legato alla figura del conte Costantino Nigra, che qui torna in vita attraverso fotografie, diari e piccole storie quotidiane. C’è anche il giovane Fulvio Croce, che da bambino scriveva quaderni di giochi e sogni, e da adulto diventerà presidente dell’Ordine degli Avvocati di Torino, fino al suo tragico destino di vittima del terrorismo.

Il secondo libro, I falò proibiti e altre storie di Alessandro Mella, è invece un viaggio nella parte più intima dell’autore. Storico di formazione, Mella mette da parte il rigore del documento per cedere alla fantasia e al sentimento. Qui non si trovano solo date e fatti, ma favole vere, sospese tra sogno e realtà, in cui l’uomo si specchia nelle sue emozioni più semplici. Un modo per ricordare che la storia, senza umanità, diventa solo cronologia.

L’ingresso è libero, ma il senso della serata è raro: ritrovare il piacere di ascoltare storie che parlano di noi, delle nostre radici e della capacità di immaginare un mondo migliore, anche solo per una sera.

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