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La regina d'autunno torna a Villar Focchiardo: 63ª sagra valsusina del marrone

Sagra Valsusina del Marrone a Villar Focchiardo: 63ª edizione (16-19 ottobre) tra pesature record, mercati e degustazioni, maschere tradizionali e il marchio IGP della Valle di Susa

La regina d'autunno

La regina d'autunno torna a Villar Focchiardo: 63ª sagra valsusina del marrone

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Nel cuore dell’autunno, quando i castagneti valsusini si accendono di colori e profumi, Villar Focchiardo si prepara ad accogliere una nuova edizione della sua festa più attesa: la Sagra Valsusina del Marrone, la più antica d’Italia dedicata a questo frutto prezioso. Giunta quest’anno alla 63ª edizione, la manifestazione si terrà da giovedì 16 a domenica 19 ottobre, come da tradizione nella terza domenica del mese, ed è patrocinata dalla Città metropolitana di Torino, all’interno del circuito GustoValsusa.

La storia di questa sagra comincia nel 1949, quando i primi castanicoltori locali decisero di celebrare il prodotto che da secoli sostiene l’economia e la cultura del territorio. Da allora, la festa è cresciuta mantenendo intatto il suo spirito rurale e comunitario. Villar Focchiardo vive in simbiosi con i suoi boschi: le castagne non sono solo un alimento, ma una parte dell’identità collettiva.

Il via ai festeggiamenti sarà dato giovedì 16 ottobre, con la tradizionale pesatura dei 50 marroni più grossi, in programma dalle 17 alle 22. È il primo atto di una competizione storica che mette in gioco orgoglio e bravura dei produttori locali. Il “campione di peso” e il singolo marrone più grande saranno premiati durante la cerimonia di chiusura, insieme al conferimento del “Marrone d’Oro”, riconoscimento che la ditta Cavargna — la più antica famiglia di raccoglitori all’ingrosso di castagne della valle — assegna ogni anno a chi si è distinto nella cura e valorizzazione di questo frutto.

Nel fine settimana, sabato 18 e domenica 19 ottobre, il centro del paese si trasformerà in una grande mostra-mercato di prodotti tipici e artigianali, con degustazioni, visite guidate e vendita di marroni freschi e derivati curata dalla Cooperativa La Maruna e dai produttori locali. Non mancheranno i concorsi dedicati alla fantasia: le composizioni artistiche realizzate con i marroni daranno prova di creatività e manualità, in una sfida che ogni anno attira curiosi e appassionati.

La sagra sarà anche un viaggio nella cultura contadina valsusina. Tra i protagonisti, tornano le maschere tradizionali Pero e Gepa, che rappresentano le due anime del raccolto: “Lo Desbatur”, colui che batteva i rami con lunghe pertiche per far cadere i ricci, e “La Rapoloira”, la raccoglitrice che custodiva il frutto della fatica. A fare da colonna sonora, le note popolari dei “Barbis du Vilè”, mentre le ragazze in costume distribuiranno le immancabili “brusatà”, le caldarroste cotte sulla fiamma dai brusatairo.

Il programma include anche dimostrazioni di intaglio del legno, menù a tema nei ristoranti del paese e laboratori che raccontano il legame profondo tra la terra e chi la lavora. L’obiettivo è valorizzare un’eccellenza che non è solo gastronomia, ma patrimonio paesaggistico e culturale.

Il marrone della Valle di Susa è oggi un prodotto tutelato con marchio IGP, risultato di un lungo percorso di riconoscimento avviato negli anni Ottanta grazie a chi ha creduto nel recupero dei castagneti abbandonati. Le sue caratteristiche lo distinguono nettamente dalla castagna comune: frutti più grandi, buccia chiara e striata, pellicina facilmente removibile e sapore più dolce e delicato. È un alimento versatile, perfetto per dolci, risotti, zuppe e piatti tipici come i marrons glacés o la zuppa di marroni e porri.

Il castagno, presente in Italia da oltre diecimila anni, ha avuto un ruolo decisivo nella sopravvivenza delle popolazioni alpine. In Valle di Susa la sua coltivazione è documentata già in epoca romana e si è sviluppata ulteriormente nel Medioevo grazie ai Templari, che gestivano il celebre Castagneretum di Templeris tra Villar Focchiardo e San Giorio. Quelle antiche ceppaie sono ancora oggi un simbolo vivente della storia agricola locale.

Dopo un periodo di crisi dovuto all’abbandono delle campagne nel secondo dopoguerra, la castanicoltura valsusina ha conosciuto una rinascita. Nel 2003 la fondazione della Cooperativa La Maruna ha segnato una svolta decisiva, culminata nel 2010 con l’ottenimento del marchio IGP “Marrone della Valle di Susa”. Oggi il prodotto è esportato in tutta Italia e anche all’estero, sinonimo di qualità e autenticità.

La Sagra del Marrone di Villar Focchiardo rimane un appuntamento che unisce memoria e futuro, custodi e innovatori, passato rurale e nuove generazioni. È la festa di un territorio che resiste, che si riconosce nei suoi alberi e che continua, anno dopo anno, a celebrare con orgoglio la regina d’autunno.

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