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Spettacolo ecologico a pedali: a Strambino il teatro si accende con l’energia del pubblico

Sabato 19 luglio in piazza Municipio arriva “Mi abbatto e sono felice”, tra risate e sostenibilità con Daniele Ronco

Spettacolo ecologico a pedali: a Strambino il teatro si accende con l’energia del pubblico

Daniele Ronco

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A Strambino la cultura non consuma energia, la genera. Sabato 19 luglio, alle ore 21 in piazza Municipio, andrà in scena lo spettacolo “Mi abbatto e sono felice” di Daniele Ronco, all’interno del Teatro a Pedali Festival, l’unico festival in Italia dove a fornire la corrente è il pubblico… pedalando. E lo farà gratuitamente, perché l’accesso allo spettacolo è libero. Ma attenzione: per accendere i fari sul palco, non bastano gli applausi.

Il festival, giunto ormai alla quinta edizione, è molto più di una rassegna teatrale: è un esperimento culturale, ambientale e sociale che trasforma lo spettatore in produttore di energia. Le biciclette collegate al sistema di alimentazione fanno funzionare microfoni, luci e casse. Il teatro, insomma, prende vita solo se si pedala. Un’idea che non è soltanto innovativa, ma anche fortemente simbolica: la cultura è un bene collettivo, che vive dell’impegno di tutti.

La tappa di Strambino è una delle 38 previste nel tour 2025 del Teatro a Pedali, che attraversa tre regioni – Piemonte, Emilia-Romagna e Liguria – e coinvolge 18 Comuni, con un cartellone ricco di appuntamenti tra musica, circo, teatro e divulgazione scientifica. Tra i nomi in programma, spiccano Fabrizio Bosso, Laura Curino, Dario Vergassola, Barbasofia e divulgatori come Selina Mao, Alfonso Lucifredi e Sofia Pasotto. Ma ogni appuntamento è pensato per creare un legame concreto tra il territorio e il pubblico, per stimolare comportamenti più responsabili, nel rispetto dell’ambiente, della comunità e del benessere personale.

Lo spettacolo di sabato è un piccolo manifesto di questo approccio. “Mi abbatto e sono felice”, prodotto dall’Associazione Mulino ad Arte e patrocinato dalla Città metropolitana di Torino, è un monologo brillante, ironico, ma al tempo stesso profondo. Si parla di felicità, scelte consapevoli, sostenibilità. Senza moralismi e senza retorica, ma con leggerezza e partecipazione. Il titolo gioca su un doppio senso: la “caduta” è anche un punto di partenza per riscoprire ciò che conta davvero.

L’intero allestimento – come da tradizione del festival – sarà a impatto ambientale minimo: niente generatori, niente gruppi elettrogeni, solo gambe che pedalano. Un gesto semplice che diventa, almeno per una sera, un’azione politica, culturale e poetica.

In un’estate segnata da eventi a pagamento e grandi palchi energivori, Strambino rilancia sulla sostenibilità con un evento gratuito e a impatto zero. E lo fa senza rinunciare alla qualità artistica, né al coinvolgimento popolare. Per chi partecipa, è l’occasione per vivere un’esperienza culturale condivisa, alimentata non soltanto da corrente elettrica, ma da una voglia concreta di cambiare passo.

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