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Musei che non esistono, piante digitali e auto senzienti: l’arte sfida il reale

La fotografia incontra l’intelligenza artificiale in una mostra che esplora i confini tra finzione e memoria, coscienza e tecnologia

Musei che non esistono, piante digitali e auto senzienti

Musei che non esistono, piante digitali e auto senzienti: l’arte sfida il reale

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Che forma ha la verità, nell’epoca degli algoritmi e dei mondi sintetici? Parte da questa domanda Almost Real. From Trace to Simulation, la nuova mostra collettiva che inaugura oggi alle OGR Torino, nello spazio del Binario 2, all’interno del cartellone di EXPOSED Torino Foto Festival, alla sua seconda edizione (in programma fino al 2 giugno).

Curata da Samuele Piazza (senior curator OGR) e Salvatore Vitale (co-direttore artistico di EXPOSED), la mostra si muove lungo il sottile confine tra realtà percepita e realtà costruita, tracciando un itinerario visivo che esplora l’intreccio tra fotografia, intelligenza artificiale, memoria collettiva e immaginario digitale.

Tre gli artisti in mostra, ognuno con un lavoro che sembra voler sabotare – o perlomeno disturbare – la nostra fiducia in ciò che vediamo.

Alan Butler parte dal mondo dei videogiochi e approda alla cianotipia ottocentesca con Virtual Botany Cyanotypes: piante generate nei paesaggi digitali diventano stampe fotografiche “reali”, con una tecnica analogica che ne fissa l’illusione su carta. Un cortocircuito tra pixel e materia, dove il virtuale assume corpo e il reale si lascia attraversare dal falso.

Nora Al-Badri scava invece nella polvere dei musei per riscrivere le narrazioni della memoria collettiva. I suoi progetti The Post-Truth Museum e Babylonian Vision usano l’intelligenza artificiale per generare oggetti “mesopotamici” che non esistono, a partire da un training su immagini di manufatti antichi. Il risultato è un museo alternativo, fittizio ma non meno potente, che interroga chi detiene oggi il potere di conservare – e manipolare – la storia.

Con Lawrence Lek, infine, si entra in piena distopia. Empty Rider è un film che ha per protagonista un’auto a guida autonoma senziente, processata per il tentato omicidio del suo stesso creatore. Un tribunale, una macchina, un dilemma etico: l’opera spinge lo spettatore a interrogarsi sulla coscienza delle intelligenze artificiali e sulla possibilità – o meno – che esse rispondano delle proprie azioni.

La mostra è una delle dodici previste dal programma di EXPOSED, che quest’anno ha come tema “Beneath the Surface”: un invito a indagare ciò che si cela sotto la pelle dell’immagine, siano esse fotografie, render, simulazioni o illusioni visive.

Sono 16 gli artisti coinvolti, provenienti da 12 Paesi (dalla Palestina al Sud Africa, dalla Bolivia a Taiwan), ospitati in sette sedi d’eccellenza della città: Accademia Albertina, Archivio di Stato, CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia, Gallerie d’Italia – Torino, GAM, OGR e Palazzo Carignano.

Il Festival è promosso da Città di Torino, Regione Piemonte, Camera di Commercio di Torino, Intesa Sanpaolo, Fondazione Compagnia di San Paolo, Fondazione CRT e Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT, con la direzione artistica di Menno Liauw e Salvatore Vitale.

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