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Il silenzio che cura: a Chivasso si riflette sulla relazione d’aiuto

Un libro, quattro voci e un messaggio: il silenzio è ascolto profondo

Il silenzio che cura: a Chivasso si riflette sulla relazione d’aiuto

Il silenzio che cura: a Chivasso si riflette sulla relazione d’aiuto

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Martedì 22 aprile alle 18.30, nella Sala del Consiglio comunale di Chivasso (Piazza C.A. Dalla Chiesa), si terrà un incontro pubblico dal titolo emblematico: “La cura del silenzio, il silenzio per la cura”.

L’appuntamento, organizzato dal Gruppo Consiliare “Per Chivasso”, ruota attorno alla presentazione dell’omonimo libro curato da Lorenza Garrino, pubblicato da Voglino Editrice, ed è un invito rivolto a tutti — operatori sanitari, educatori, caregiver e cittadini — a riflettere sul valore del silenzio nella relazione d’aiuto.

A introdurre la serata sarà Bruno Prestìa, consigliere comunale e vicepresidente della Commissione Problemi Sociali. Interverranno, in qualità di relatori, alcuni tra i principali esperti in ambito educativo e sanitario del territorio:

  • Dott.ssa Carla Bena, medico ASL TO4 e responsabile dei servizi di cure domiciliari di Settimo Torinese, Chivasso e San Mauro

  • Dott.ssa Lorenza Garrino, già docente universitaria e ricercatrice in Scienze Infermieristiche, che ha curato il testo

  • Dott. Roberto Nanetti, fisioterapista dell’ASL TO4 e dottore magistrale in Scienze dell’Educazione

  • Dott. Riziero Zucchi, pedagogista, formatore e responsabile scientifico della Metodologia Pedagogia dei Genitori

Il libro, come sottolineato nella presentazione dell’evento, nasce con l’obiettivo di offrire ai professionisti della cura uno spazio di riflessione sul significato profondo del silenzio, tanto nella pratica clinica quanto nella formazione. Il silenzio, infatti, non è solo assenza di parola, ma “possibilità, percorso, spazio di ricerca e scoperta”. Un linguaggio a sé, da ascoltare, comprendere, abitare.

Nel testo si intrecciano esperienze, culture e sensibilità differenti, in un mosaico che valorizza la pluralità dei punti di vista. Il silenzio diventa così strumento di accoglienza e ascolto, chiave per entrare in contatto con il vissuto delle persone fragili, malate, disabili. Una dimensione che interpella non solo gli operatori socio-sanitari, ma ogni cittadino che voglia interrogarsi sulla qualità delle relazioni nei contesti educativi, familiari e sociali.

L’iniziativa si inserisce nel percorso culturale promosso dalla Sezione Piemonte della Società Italiana di Pedagogia Medica (SIPeM), che con questo contributo editoriale intende stimolare nuove prassi educative e di cura nei contesti istituzionali.

L’ingresso è libero e l’incontro si preannuncia come un’occasione preziosa per fermarsi, ascoltare e dare spazio a quel silenzio che, se ben compreso, può diventare uno degli strumenti più potenti nella relazione d’aiuto.

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