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Cultura e territorio

"Come Alberi", una mostra di To Ergasterion

Intervista al co-fondatore Mauro Proci

alberi

Dettagli evento

A partire dal 7 fino al 29 settembre, Villa Remmert ospiterà la mostra d’arte collettiva Come Alberi organizzata dall’associazione artistica-culturale To Ergasterion. Questa realtà nasce nel 2017 dall’incontro tra Mauro Proci e Salvatore Piazza con Enrico Zaffiri e viene istituita ufficialmente nel 2021.

L’associazione si propone di diffondere e promuovere l'arte e la cultura attraverso una grande varietà di attività culturali tra cui appunto mostre, convegni, conferenze, proposte editoriali (saggistica, romanzi, poesia), proiezioni, concerti, spettacoli teatrali e di danza. A questo proposito, il 27 e 29 settembre verrà presentato presso la Chiesa dello Spirito Santo di Ciriè lo spettacolo Monkswell Manor tratto da una celebre commedia poliziesca di Agatha Christie.

In occasione della mostra, abbiamo incontrato Mauro Proci: uno dei tre fondatori dell'associazione.

Come nasce questa mostra e il suo tema principale?

«Nasce da una frase di Romano Battaglia che paragonava il genere umano ad un bosco. Un bosco dove ogni albero è diverso dall'altro, cresce in maniera diversa, ha necessità diverse di luce, di esposizione, eccetera. Quindi sono sostanzialmente degli alberi diversi tra loro, ma affondano tutti le radici nella stessa humus, nella stessa terra. Io amo definirlo nella stessa umanità.»

«Noi abbiamo fatto un percorso lungo sette anni e tutte le mostre collettive che abbiamo fatto sono state a tema libero. Quest'anno abbiamo voluto specificatamente darci un tema, e abbiamo scelto questo sulla base di cosa sta succedendo nel mondo. Abbiamo poi scelto come titolo della mostra Come Alberi che sarebbero due parole estrapolate da un passaggio del salmo 1,3 che dice: “saremo come alberi piantati lungo il fiume e daremo i nostri frutti”. Ci è particolarmente piaciuto e, collegandolo a Battaglia, ci è sembrato un bel tema da sviluppare.»

Avete seguito un criterio nella selezione delle opere e degli artisti?

«Noi siamo molto liberi in questo proprio perché da artisti rifiutiamo i vincoli. In sostanza, da noi si può entrare, uscire, partecipare o non partecipare in modo totalmente libero. Abbiamo chiesto ai nostri soci se fossero disponibili a fare almeno due pezzi su quattro che saranno imposti per ogni nome sul tema degli alberi. Abbiamo avuto un buon riscontro, sia come opere che come numero di opere.»

Il vostro nuovo spettacolo, invece, è tratto da Trappola per Topi di Agatha Christie. Ci può dire qualcosa sullo spettacolo o su come avete adattato il testo originale?

«Abbiamo dovuto per forza di cose ridurlo e adattarlo. Direi che il regista: il signor Zaffiri, lo ha addirittura quasi riscritto. Più che dire qualcosa di più, inviterei la gente a venirlo a vedere perché le parole lasciano il tempo che trovano mentre gli occhi e le orecchie rendono molto di più l'idea.»

Ci sono molti giovani che recitano nella Compagnia Ergasterion. Secondo Lei, che ruolo ha il teatro nella loro educazione e crescita personale?

«L'interpretazione di personaggi, il calarsi nelle vesti di personaggi diversi, secondo me, apre le menti ad osservare con occhi diversi il mondo circostante. Mi spiego meglio. Più mi trasformo in personaggi diversi e più riesco a guardare a come sono diversi i personaggi che mi circondano. E quindi ad accettare anche la diversità. E poi c'è il concetto dell'esprimere se stessi attraverso una forma artistica che coinvolge corpo e anima. Soprattutto anima, direi.»

E i ragazzi sono tutti di Ciriè?

«No, sono del circondario. Anche gli stessi artisti della mostra non sono solo di Ciriè, ma anche del circondario.»

Progetti futuri dopo questa mostra?

«La mostra sarà trasportata a novembre a Venaria in via Mensa nelle due vetrine della Pro Loco locale che sono vicine alla biglietteria della Reggia e quindi anche questo ci fa piacere perché per noi significa essere riconosciuti non soltanto a livello cittadino, ma anche territoriale. E ci sarà ancora l'opera teatrale ad ottobre.»

«Dopodiché stiamo già pensando al 2025, dove la mostra collettiva probabilmente sarà nella prima parte dell'anno tra aprile e giugno. Abbiamo visto che farla a settembre crea dei problemi logistici non indifferenti perché la gente è in ferie e le aziende chiudono. Ci sarà probabilmente anche una mostra realizzata da uno di noi. E probabilmente a fine settembre, primi d'ottobre, ci sarà un'altra rappresentazione teatrale. Stiamo anche pensando ad una kermesse di poesia.»

«Nel contempo, stiamo cercando di portare Il Gioco Degli Dei, che si basa sui tre miti femminili dell'antica Grecia, alla Festa della Donna in rappresentazione o a Lanzo o a Robassomero. Adesso stiamo vedendo dove.»

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