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Monteu da Po

"Resti umani" al teatro comunale

Primo appuntamento sabato 4 novembre

riparte la stagione teatrale 2023/24 LUCI SU MONTEU

Dettagli evento

Riparte la stagione teatrale "Luci su Monteu". Primo appuntamento in programma sabato 4 novembre, dalle ore 21, presso il teatro comunale.

La compagnia teatrale "OndaLarsen", già presente lo scorso anno alla rassegna montuese, porterà in scena "Resti Umani", scritto da Lia Tomatis, con la regia di Luigi Orfeo, con gli attori Riccardo De Leo, Gianluca Guastella, Daniele Ronco, Lia Tomatis, i costumi di Augusta Tibaldeschi e la scenografia di Jacopo Valsania.

La trama

Quattro abitanti di quattro paesi, composti da pochi metri quadri, si ritrovano a vivere l’uno accanto all’altro e per poter sopravvivere sono costretti a stringere accordi internazionali per i beni di prima necessità. Riusciranno a sopravvivere? Ma soprattutto, come si è arrivati a un futuro così estremo? Forse rimandando ognuno a casa propria ma non solo...

Il mondo è stato riordinato: tutte le persone sono state analizzate, classificate e mandate a vivere in distretti specifici per ogni categoria di persona. Per permettere a tutti di segnalare le differenze degli altri e correggere classificazioni e collocazioni in ognuno nei distretti, i governi di tutto il mondo hanno creato “Il sistema delle segnalazioni”.

Questo finché un errore burocratico fa sì che degli individui fino ad allora isolati, si ritrovino a vivere insieme e a fare i conti con altri esseri umani diversi da loro, iniziando così a confrontarsi anche con loro stessi.

"Si dice che l’ovvio è che quella cosa che hai sotto gli occhi ma che non vedi finchè non ti viene indicata e così è stato per la chiave attraverso cui ho costruito i personaggi: renderli “nemici” tra loro non perché lo siano davvero o perché divisi tra bene e male, ma perché incapaci di comunicare, chiusi in uno spesso guscio di false convinzioni autoalimentate attraverso i fraintendimenti": queste alcune parole dell'autrice Lia Tomatis mentre spiega il mondo distopico e aberrante del futuro prossimo in cui è ambientata la rappresentazione.

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