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Bollengo

Con la maglia numero "7". Vita e assist di Claudio Sala

Claudio Sala

Claudio Sala

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VENERDI’ 21 aprile a Bollengo alle 21, nel salone "Nuove Terre"

Appuntamento da non perdere venerdì sera a Bollengo per i tifosi del Torino ma anche per tutti gli appassionati del “bel” calcio.

Ospite d’onore Claudio Sala, il “Poeta del gol”, che presenterà la sua biografia, edita da Bradipolibri, realizzata con Flavio Pieranni e Fabrizio Turco che saranno presenti con il Sindaco Luigi Sergio Ricca, tifoso del Toro.

Claudio Sala è una autentica icona per i tifosi del Toro. Artefice massimo del tricolore granata nel campionato 1975/76, capitano di quella inimitabile macchina produttrice di gol e spettacolo. Incarna l’essenza stessa dello spirito del Toro: ha sempre indossato i panni del condottiero indomito, in splendide tinte granata, preferendo lo spirito di sacrifico e il trionfo sofferto alla vittoria facile. E così, allenamento dopo allenamento, partita dopo partita, stagione dopo stagione, si è trasformato nella catapulta per i Gemelli del gol, Pulici e Graziani: senza di lui non sarebbero diventati quella straordinaria coppia che tutti ricordano. Perché i due “gemelli” insieme al “poeta” hanno creato un trio dal sapore inimitabile.

Claudio Sala, gli autori del libro Flavio Pieranni e Fabrizio Turco, l’editore Luca Turolla devolvono parte dei proventi della vendita del libro alla Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro.

Claudio Sala

Cresciuto nel Monza, fa il suo esordio con la prima squadra, in Serie C, nella stagione 1965-1966, e la stagione successiva ottiene la promozione con i brianzoli in Serie B. Il Napoli lo acquista per 125 milioni di lire, lasciandolo in prestito ancora un anno in Lombardia: qui gioca un anno tra i cadetti. Arriva dunque a Napoli nel 1968.

Esordisce in Serie A con la maglia azzurra il successivo 29 settembre in Napoli-Verona (1-1), sostituendo a gara iniziata Harald Nielsen. L'allenatore Giuseppe Chiappella lo schiera più volte fra i titolari, utilizzandolo prima come jolly d'attacco, e affidandogli poi il ruolo di fantasista e la maglia numero 10, dopo l'addio al calcio di Omar Sívori a metà campionato. Il bottino finale di Sala con il club campano sarà di 23 presenze e 2 reti in campionato, 4 presenze e 1 rete (gol vittoria al Leeds Utd campione in carica) in Coppa delle Fiere, 4 presenze e 1 rete in Coppa delle Alpi, e 2 presenze senza reti in Coppa Italia.

Dopo un anno, infatti, il Napoli lo cede al Torino per la somma di 470 milioni. Con i piemontesi vince la Coppa Italia 1970-1971, quindi nel 1975 il nuovo mister granata, Luigi Radice, lo schiera sulla fascia destra, come tornante.

A fine annata vince lo scudetto, il primo per il club dalla tragedia di Superga, e per un solo punto in classifica non sfiora il bis tricolore l'anno successivo, in cui partecipa alla Coppa dei Campioni, in cui segna 2 gol che ne fanno il migliore marcatore granata in questa competizione. Fondamentali, in questi anni, sono i suoi assist per i gemelli del gol Paolo Pulici e Francesco Graziani.

Nel 1980, a 33 anni, e dopo undici stagioni a Torino che ne fanno tuttora il quarto come numero di presenze nella storia granata, si trasferisce in Serie B al Genoa. Coi rossoblù ottiene la promozione in Serie A, dove giocherà l'ultima gara della carriera nel 1982. In massima serie totalizza 323 partite e 27 gol.

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