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Giorno della Memoria

Il 25 gennaio, Cirié si unisce al mondo per commemorare le vittime dell'Olocausto

Verrà ricordata anche figura di Carlo Angela e gli studenti di Cirié verranno premiati per il loro impegno contro l'antisemitismo

Una serata per ricordare le vittime dell'Olocausto e mantenere vivo il ricordo delle persecuzioni razziali

Dettagli evento

Il 25 gennaio, la Città di Cirié si unirà al mondo intero per commemorare le vittime dell'Olocausto in un'emozionante serata presso la Biblioteca A. Corghi che si terrà mercoledì 25 gennaio alle ore 20.45. L'incontro, dal titolo "Lo Yad Washem di Gerusalemme e il Tribunale dei Giusti", sarà condotto dal docente e giornalista Davide Aimonetto, che ha completato il suo percorso formativo presso il Seminario di Studi sulla Shoah a Gerusalemme.

DAVIDE AIMONETTO

Grazie alla sua guida, i presenti avranno l'opportunità di approfondire la nascita dello Yad Washem di Gerusalemme, l'Ente nazionale per la Memoria della Shoah, e scoprire alcune delle personalità insignite dal Tribunale dei Giusti, così come le storie più commoventi e significative legate a quel tragico periodo. Durante l'incontro, si parlerà anche di figure come Carlo Angela, Gino Bartali e Giorgio Perlasca, e di come il loro coraggio e la loro determinazione abbiano salvato molte vite durante le persecuzioni nazifasciste.

La serata sarà anche l'occasione per consegnare un attestato di partecipazione agli studenti degli Istituti Superiori D'Oria e Fermi Galilei di Cirié e dell’Istituto Superiore Federico Albert di Lanzo, che hanno partecipato al progetto "Ogni giorno è il giorno della memoria" durante l'ultimo anno scolastico. Il progetto, di cui la Città di Cirié è ente capofila, si è classificato primo al bando della Regione Piemonte.

L'evento è aperto a chiunque voglia partecipare, e sarà un'occasione per riflettere e onorare le vittime dell'Olocausto, ma anche per ispirare i presenti.

"A settantotto anni dalla liberazione del campo di concentramento di Auschwitz - dichiara il Sindaco Loredana Devietti - nel quale furono uccise più di 70.000 persone, il significato del Giorno della Memoria è più vivo che mai. Stiamo vivendo un periodo di grandi tensioni internazionali, nel quale discriminazione e odio razziale sono in agguato, rinvigoriti dalla guerra che sta sconvolgendo l'Europa e il mondo intero. Abbiamo per questo sempre più bisogno di ricordare, di far tesoro delle vicende passate per guardare al futuro con rinnovata fiducia".

IL SINDACO LOREDANA DEVIETTI

"Per quest'anno abbiamo così pensato a un'iniziativa 'corale', che unisca adulti e ragazzi, in un'unica serata di condivisione e di coscienza collettiva: vogliamo ricordare insieme come ogni forma di discriminazione e odio verso l’altro possa portare ad autentiche tragedie, a livello internazionale come a livello locale. Il contribuito di Davide Aimonetto ci fornirà un aiuto prezioso nel capire come sia nato lo Yad Washem di Gerusalemme e ci guiderà alla scoperta di alcune delle storie più toccanti legate al Tribunale dei Giusti; sarà al tempo stesso anche molto interessante ascoltare dalla voce dei ragazzi la loro esperienza legata al nostro progetto coordinato dall'Informagiovani".

"Ringrazio la Consigliera delegata alla Cultura Domenica Calza per aver ideato e organizzato la serata, l'Assessore alle Politiche Giovanili Barbara Re per aver seguito il progetto 'Ogni giorno è il giorno della memoria' e lo staff della Biblioteca per la collaborazione nella preparazione dell'evento, a cui davvero invito tutti a partecipare". 

CARLO ANGELA, BARTALI E PERLASCA

Il Giorno della Memoria è una data importante per ricordare le vittime dell'Olocausto e delle persecuzioni nazifasciste, ma è anche un'occasione per celebrare le figure che, con il loro coraggio e determinazione, hanno salvato molte vite in quei tragici anni. Tra questi eroi, spiccano i nomi di Carlo Angela, Gino Bartali e Giorgio Perlasca.

Carlo Angela

Carlo Angela, medico e professore di genetica, è stato un eroe della resistenza italiana durante la Seconda Guerra Mondiale. Nel 1943, dopo l'occupazione nazista dell'Italia, Angela si unì al movimento clandestino "Giustizia e Libertà", diventando un attivo membro e mettendo a disposizione la sua professione medica per aiutare i partigiani feriti.

Ma la sua attività di resistenza non si limitava solo a questo. Angela, infatti, utilizzò la sua posizione di medico per fornire documenti falsi a ebrei e antifascisti in fuga, permettendo loro di evitare la deportazione nei campi di concentramento.

CARLO ANGELA con il figlio, PIERO ANGELA, e il nipote ALBERTO ANGELA

Il suo legame con San Maurizio Canavese,  è particolarmente significativo. Angela, originario di questa cittadina, utilizzò la sua conoscenza del territorio per nascondere e proteggere gli ebrei e i partigiani in fuga, organizzando una rete di aiuto che si estendeva fino a Torino.

Il suo coraggio e determinazione non passarono inosservati dalle autorità naziste, che lo arrestarono e lo deportarono nel campo di concentramento di Mauthausen in Austria. Nonostante le condizioni disumane, Angela riuscì a sopravvivere fino alla liberazione del campo da parte delle truppe alleate nel 1945.

La sua storia di resistenza è stata celebrata in numerose occasioni, tra cui la consegna della medaglia d'oro al valore della resistenza, conferita dal Presidente della Repubblica, e la sua nomina ad Ufficiale dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana.

Ma non solo, recentemente una delle principali piazza di San Maurizio Canavese è stata intitolata a Carlo Angela, in onore alla sua attività di resistenza e alla sua dedizione

Gino Bartali

Ciclista professionista, utilizzò il suo ruolo di atleta per trasportare documenti falsi per ebrei in fuga, nascondendoli nella sua bicicletta durante i suoi allenamenti e gare. Il suo coraggio e la sua determinazione gli permisero di salvare oltre 800 ebrei dalle persecuzioni naziste.

Giorgio Perlasca

Ex soldato italiano, si offrì volontario per lavorare come interprete presso l'ambasciata spagnola a Budapest durante l'occupazione nazista dell'Ungheria. Utilizzando una falsa identità, si presentò come l'ambasciatore spagnolo e riuscì a salvare migliaia di ebrei dalle deportazioni, rilasciando loro passaporti spagnoli e offrendo loro rifugio all'interno dell'ambasciata.

Queste tre figure sono solo alcuni esempi di come il coraggio e la determinazione di alcune persone possono fare la differenza in tempi difficili. Il loro contributo alla storia non deve essere dimenticato e il loro esempio dovrebbe essere ricordato come un monito per continuare a lottare contro l'odio e la discriminazione. Queste storie ispirano a continuare a lottare per un mondo più giusto e solidale, onorando le vittime del passato e impegnandosi a costruire un futuro migliore.

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