Cerca

Attualità

Un Carpino per Alex: Ivrea celebra la Festa dell’Albero 2025

Al Parco Lago di Città un centinaio di studenti, Legambiente e il Comune uniscono impegno ambientale e memoria collettiva. Un albero simbolo di forza e resilienza verrà piantato in ricordo del giovane Alex

Un Carpino per Alex: Ivrea celebra la Festa dell’Albero 2025

Un Carpino per Alex: Ivrea celebra la Festa dell’Albero 2025

Dettagli evento

Gli alberi ci danno tanto. Ora tocca a noi. È questo lo slogan che accompagnerà la Festa dell’Albero 2025 di Ivrea, in programma venerdì 21 novembre alle ore 10 al Parco Lago di Città, in via Sant’Ulderico. Un messaggio semplice, potente e necessario, che quest’anno si intreccia con una storia personale che ha segnato la comunità eporediese: quella di Alex, il giovane scomparso tragicamente un anno fa in un incidente stradale.

Accanto a Legambiente Dora Baltea Odv, promotrice dell’evento, ci saranno circa cento bambini delle scuole Sant’Antonio, Dora Baltea, Bertolè e Nigra, accompagnati dai docenti e dall’Amministrazione comunale. Insieme, tra giochi, attività e una grande operazione collettiva di sensibilizzazione, gli studenti daranno vita a una mattinata dedicata alla cura del verde, alla memoria e alla responsabilità ambientale.

Il momento più intenso sarà la messa a dimora di un Carpino donato dai genitori, dai docenti e dagli amici di Alex, alla presenza dei compagni della classe 5C del Gramsci. Non un albero qualsiasi, ma una specie scelta con cura: il Carpino, legno duro e tenace, è simbolo naturale di resistenza, stabilità e forza interiore. Crescerà nel parco come gesto d’amore, radice viva di ciò che non si spezza, testimonianza concreta di un legame che continua oltre l’assenza.

Attorno all’albero, il parco si prepara ad accogliere una comunità che vuole fare la sua parte. Le immagini ufficiali dell’iniziativa — un grande albero-polmone che invita a ricordare che gli alberi “ci fanno respirare aria pulita” — spiegano perfettamente il senso dell’appuntamento: piantare un albero significa piantare futuro.
E significa anche riconoscere che la lotta al cambiamento climatico passa da gesti quotidiani e collettivi.

Legambiente, nel comunicato ufficiale, ricorda che gli alberi sono gli alleati più forti delle nostre città: assorbono CO₂, riducono gli inquinanti, attenuano i rumori fino al 70%, combattono l’effetto “isola di calore” e proteggono dai fenomeni meteorologici estremi. Sono, di fatto, infrastrutture naturali che migliorano la salute pubblica e la qualità della vita urbana.
Per questo l’associazione rinnova il suo appello: servono politiche più coraggiose per una Ivrea più verde, più resiliente, più attenta al suo patrimonio ambientale.

A sostenere l’evento, oltre al Comune di Ivrea e a Legambiente, ci saranno anche i partner nazionali della Festa dell’Albero: AzzeroCO₂, Frosta, Inwit, Biorepack, insieme alla Fondazione Compagnia di San Paolo, già sostenitrice del Parco Lago di Città. Una rete che conferma quanto la tutela del verde sia un impegno condiviso su scala locale e nazionale.

Il Parco, come ricordano i materiali diffusi dagli organizzatori, rimane aperto anche a novembre: ogni sabato dalle 10 alle 17, e nei giorni di lunedì, mercoledì e venerdì dalle 9 alle 14, con l’avvertenza che in caso di maltempo gli eventi verranno rimandati.

La mattinata del 21 novembre, però, è soprattutto un invito: a partecipare, a riflettere, a respirare.
E a trasformare un dolore in un gesto di vita.

Un Carpino, nel Parco Lago di Città, inizierà a crescere.
E Ivrea, insieme a lui.

Chi è Alex?

Ci sono ragazzi che, anche quando non ci sono più, continuano a far parlare di sé senza bisogno di parole.  Lo si percepisce nei corridoi del liceo Gramsci, nei passi lenti lungo il tragitto verso l’aula, nei banchi della 5C, dove gli amici continuano a guardare la porta come se da un momento all’altro potesse aprirsi, restituendo quel sorriso capace di accendere le giornate. Si chiamava Alex Barile e aveva 17 anni: l’età in cui tutto corre, tutto cresce, tutto sembra possibile.

Aveva una mente rapida, limpida. Amava la matematica — “quella che non sbaglia”, diceva — e già vedeva davanti a sé una strada nell’economia. Non era un prodigio da esibire, ma uno studente serio, rispettato, uno che non si accontentava mai della risposta immediata. Gli insegnanti lo ricordano come «brillante senza ostentarlo», i compagni come «quello che trovava la parola giusta» quando gli altri si perdevano.

Poi è arrivato il 7 novembre 2024, sulla provinciale tra Banchette e Ivrea, e il tempo si è interrotto. La sua Aprilia 125 Motard, che per lui era quasi un’estensione della libertà, si è scontrata con un’Alfa Mito guidata da un diciannovenne. Un impatto violento, una corsa dei soccorsi che non ha potuto cambiare l’epilogo. E in un istante, tutto ciò che Alex era — e tutto ciò che avrebbe potuto diventare — si è trasformato in un silenzio denso, impossibile da ordinare.

Il dolore è rimbalzato ovunque. Nel Duomo, durante i funerali, non c’era posto per tutti. A scuola, la campanella delle 11:40 ha suonato per lui: non un minuto per ricordare la tragedia, ma per ricordarne la presenza. Il preside ha invitato ciascuno a pensare a un momento felice condiviso con Alex. Ed è stato forse quello il tributo più autentico: un insieme di ricordi luminosi, raccontati e urlati da chi lo aveva amato davvero.

A casa, la mamma Letizia, il papà Ermanno e la sorella Tatiana custodiscono ciò che resta e ciò che continua. E la città, ancora oggi, continua ad abbracciarli. Perché quella ferita non appartiene solo alla loro famiglia: appartiene a ogni ragazzo che percorre quella stessa strada, a ogni genitore che aspetta un messaggio, a ogni insegnante che entra in aula e vede un banco vuoto.

Per questo il Carpino che verrà piantato al Parco Lago di Città non è un semplice gesto simbolico. È un gesto che pesa. È un albero tenace, di legno duro, fatto per resistere. Un albero che cresce anche quando il vento soffia contrario. Come avrebbe fatto Alex. O come continua a fare, ora, in un’altra forma.

Non cancella il dolore: lo trasforma. Gli dà radici, gli trova un luogo, gli permette di diventare memoria viva.

Perché Alex correva veloce.
E ora, nel silenzio del parco, sarà un albero che non ha alcuna fretta di smettere.

ora ott

locandina

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori