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“E ora tocca a noi”: Ivrea alza la voce contro la violenza sulle donne

A Ivrea, il teatro Giacosa ospita storie di rinascita, studenti peer educator e un confronto sul maschile: prevenzione, rete di ascolto e impegno collettivo contro la violenza.

“E ora tocca a noi”: Ivrea alza la voce contro la violenza sulle donne

“E ora tocca a noi”: Ivrea alza la voce contro la violenza sulle donne

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C’è un momento, ogni anno, in cui il silenzio diventa insopportabile. In cui una città intera sente il bisogno di dire basta, di guardarsi negli occhi e ammettere che la violenza di genere non è una statistica, ma una ferita che attraversa le case, le scuole, le famiglie. A Ivrea, quel momento torna sabato 22 novembre alle 17.30, quando il Teatro Civico “Giacosa” si riempirà per la nona edizione di “E ora tocca a noi”, l’evento organizzato dall’associazione Violetta la forza delle donne Odv in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne.

Un titolo che suona come un appello, ma anche come una promessa: ora tocca a noi. Non più agli altri, non solo alle vittime, non solo agli esperti. A noi tutti.
Perché — come ricordano da Violetta — il cambiamento vero inizia quando la comunità smette di voltarsi dall’altra parte e sceglie di esserci.

Fondata nel 2017 da un piccolo gruppo di donne eporediesi, l’associazione Violetta è oggi una rete viva e resistente che unisce professionisti, volontari, scuole e cittadini. Da allora ha accompagnato più di novanta donne in percorsi di rinascita, offrendo sostegno psicologico, consulenze legali, gruppi di terapia, e soprattutto ascolto. Quell’ascolto che può sembrare poco, ma che a volte vale una vita.

E proprio la vita, quella che ricomincia dopo la violenza, sarà al centro della serata del 22 novembre. Sul palco del Giacosa, infatti, non ci saranno solo esperti o istituzioni: ci saranno donne che ce l’hanno fatta, che hanno trovato la forza di uscire dal buio e oggi vogliono tendere la mano a chi è ancora prigioniera della paura. Le loro storie saranno la parte più forte, più vera, più necessaria. Perché la violenza si combatte anche così: con il coraggio delle parole e la dignità dei volti.

Accanto a loro, ci saranno anche i giovani. E non come comparse. Quest’anno, infatti, la formula dell’evento cambia: studenti delle scuole superiori di Ivrea, formati come peer educator, saliranno sul palco per raccontare cosa hanno imparato in mesi di confronto e di studio. E gli alunni dell’Istituto Comprensivo Ivrea 2 – scuole Falcone e Montalcini presenteranno i loro lavori – video, fumetti, presentazioni – realizzati durante un percorso di educazione alla parità. Perché il futuro si costruisce partendo da loro, dai ragazzi, da chi può ancora imparare che l’amore non è possesso, che la forza non è dominio, che le lacrime non sono debolezza.

L’evento culminerà con un incontro-dialogo tra il dottor Alberto Penna, psicologo e psicoterapeuta milanese, autore del libro “Maschi che piangono poco”, e la dottoressa Barbara Bessolo, responsabile scientifica di Violetta. Una conversazione schietta e necessaria su un tema che raramente trova spazio nel dibattito pubblico: come si cresce un maschio capace di essere empatico, non violento, rispettoso. Un maschile che non si definisce per contrasto al femminile, ma lo riconosce come parte di sé.

La prevenzione, per Violetta, non è una parola da calendario. È un impegno quotidiano. Da anni, l’associazione lavora per costruire una cultura del rispetto che parta dai banchi di scuola e arrivi fino alle case. Nelle aule eporediesi, si parla di emozioni, di linguaggio, di segnali di allarme. Si insegna a chiedere aiuto, a riconoscere quando un gesto affettuoso si trasforma in controllo, quando una battuta diventa umiliazione. È un’educazione ai sentimenti, alla gentilezza, alla libertà.

E poi c’è la rete, quella che salva davvero: la linea di ascolto 327 4119977, attiva ogni giorno, e il lavoro in sinergia con i servizi sociali, l’ASL To4, le forze dell’ordine, le associazioni del territorio. Ogni nodo di questa rete serve a una cosa sola: far capire a chi subisce violenza che non è sola. Mai.

L’evento di sabato, patrocinato dalla Città di Ivrea, dalla Fondazione dello Storico Carnevale di Ivrea, dalle Associazioni Aranceri a Piedi e Aranceri Carri da Getto e dall’ASL To4 – Le radici del coraggio, sarà a ingresso libero (apertura porte alle 17). Ma, più che uno spettacolo, sarà un rito civile. Un momento in cui la città intera potrà specchiarsi e riconoscere le proprie contraddizioni, le proprie paure, ma anche la propria forza.

Perché “E ora tocca a noi” non è solo uno slogan. È una presa di coscienza collettiva. Tocca a noi, sì: a chi insegna e a chi impara, a chi ascolta e a chi racconta, a chi non vuole più accettare il silenzio come soluzione.
Tocca a noi uomini, a noi donne, a noi cittadini, rompere il muro dell’indifferenza.
E a Ivrea, sabato 22 novembre, ci sarà un teatro intero pronto a farlo.

locandina

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