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RaccontiAMOci: due anni di Canavese Comunità Competente si chiudono allo ZAC! tra storie, arte e relazioni

Venerdì 10 ottobre alle 18 a Ivrea, lo spazio ZAC! ospita l’evento conclusivo di un progetto che ha unito scuole, enti, famiglie e ragazzi per promuovere la salute mentale di comunità e contrastare il disagio giovanile attraverso laboratori, creatività e partecipazione

RaccontiAMOci: due anni di Canavese Comunità Competente si chiudono allo ZAC! tra storie, arte e relazioni

RaccontiAMOci: due anni di Canavese Comunità Competente si chiudono allo ZAC! tra storie, arte e relazioni

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Venerdì 10 ottobre alle 18, allo ZAC! – Zone Attive di Cittadinanza di Ivrea, andrà in scena “RaccontiAMOci”, l’evento conclusivo del progetto Canavese Comunità Competente (CCC), un percorso lungo due anni che ha unito giovani, famiglie, scuole, operatori sociali e sanitari per un obiettivo condiviso: promuovere la salute mentale di comunità e contrastare il disagio giovanile. Non sarà un incontro formale, ma un pomeriggio di racconto e partecipazione, un modo per dire grazie e per restituire al territorio tutto ciò che è stato costruito insieme. Il progetto, sostenuto dalla Fondazione Compagnia di San Paolo nell’ambito del bando “Salute effetto comune” e promosso dalla Fondazione di Comunità del Canavese, ha avuto una durata biennale e un budget complessivo di circa 290.000 euro, coinvolgendo 104 Comuni del territorio canavesano e una popolazione di oltre 180.000 abitanti. In questi due anni sono state messe in rete esperienze, competenze e passioni, grazie alla collaborazione di enti come ASL TO4, i consorzi socio-assistenziali Inre.Te, CISS38 e CISSAC, la cooperativa ZAC!, l’impresa sociale ICO e numerose realtà locali tra cui le cooperative Alce Rosso, Andirivieni, Cometa, Più Diritti e la Fondazione Casa dell’Ospitalità. L’obiettivo è stato quello di costruire un territorio più attento al benessere dei giovani, lavorando insieme per riconoscere il disagio prima che diventi emergenza e trasformare i luoghi della quotidianità – scuole, centri aggregativi, cortili, biblioteche, parchi – in spazi di ascolto, relazione e cura.

All’interno dello ZAC! sarà allestito un percorso espositivo che racconterà in modo visivo e creativo le tante esperienze vissute. Ci sarà la rivista “Quello che voglio dirti di Ivrea”, frutto della redazione under 30 del progetto, che ha dato voce a ragazze e ragazzi attraverso articoli, interviste e illustrazioni dedicate al tema del benessere giovanile. I visitatori potranno poi ammirare i poster realizzati dagli studenti dell’IIS Olivetti per la mostra “Oltre lo stigma – giovani sguardi sulla salute mentale”, i disegni del concorso pittorico “Che ansia” del Convitto Ubertini, le poesie nate dal laboratorio di caviardage, i manufatti in legno del laboratorio di falegnameria, gli amigurumi all’uncinetto e i materiali prodotti dal laboratorio di educazione outdoor. Tutti questi lavori sono la testimonianza concreta di come il progetto abbia saputo dare spazio alla creatività come strumento terapeutico e inclusivo, capace di unire leggerezza e riflessione, espressione artistica e crescita personale.

Anche la comunicazione dell’evento è parte integrante del percorso. La locandina, con il suo orologio da cui sbocciano fiori e la scritta “È ora di star bene”, è stata ideata nel Laboratorio di Comunicazione gestito da ICO Impresa Sociale e realizzata da Laura Puzio, Sofia Brizzi e Stella Turetta. È un’immagine che sintetizza perfettamente lo spirito del progetto: il tempo del benessere è adesso, e fiorisce solo se coltivato insieme. Tutto il lavoro di comunicazione, insieme a video, fotografie e racconti, è raccolto nella sezione “Raccontiamoci” del sito www.canavesecompetente.it/raccontiamoci, un archivio vivo che conserva le tracce di due anni di entusiasmo, fatica e collaborazione.

In questo tempo, Canavese Comunità Competente ha dimostrato che la salute mentale non è solo una questione clinica, ma un fatto sociale, culturale e relazionale. Ha formato insegnanti e genitori, creato spazi di ascolto per adolescenti, sperimentato nuovi linguaggi di prevenzione e promosso il protagonismo giovanile come strumento di cambiamento. Ha costruito una rete che unisce istituzioni e cittadini, nella convinzione che solo una comunità che si prende cura dei propri legami può dirsi davvero sana.

L’evento di venerdì sarà dunque una grande occasione per guardarsi indietro e, allo stesso tempo, per immaginare il futuro. Perché il progetto si chiude, ma la sua eredità resta. Resta nei volti dei ragazzi che hanno partecipato, nei laboratori che continueranno, nelle relazioni nate tra scuole, servizi e associazioni. Resta soprattutto in un messaggio semplice ma potente: stare bene insieme è possibile, se ciascuno fa la propria parte. E a chi sostiene che a Ivrea per i giovani non ci sia mai nulla, questa volta basterà entrare allo ZAC! per rendersi conto del contrario.

raccontiamoci

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