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100x100 Donne: il Canavese si prepara a pedalare con Paola Gianotti per sport e solidarietà

Il 12 ottobre Ivrea ospiterà la prima edizione della manifestazione cicloturistica tutta al femminile ideata dall’ultra ciclista eporediese: due percorsi da 50 e 100 chilometri, oltre 250 iscritte e un ricavato destinato a progetti sociali tra Senegal e scuole canavesane

100x100 Donne: il Canavese si prepara a pedalare con Paola Gianotti per sport e solidarietà

Paola Gianotti

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C’è un appuntamento che a Ivrea sta già facendo parlare di sé, un evento che promette di trasformare una semplice domenica di ottobre in un momento di sport, solidarietà e condivisione. Si chiama 100x100 Donne e il 12 ottobre porterà sulle strade del Canavese centinaia di cicliste pronte a pedalare insieme, non per vincere una gara, ma per lasciare un segno. L’idea nasce dalla mente e dal cuore di Paola Gianotti, ultra ciclista eporediese capace di conquistare quattro Guinness World Record e di trasformare ogni sua impresa in una battaglia civile. Questa volta non si tratta di record, ma di una sfida ancora più grande: unire donne diverse, di ogni età e livello di preparazione, in una pedalata che non conosce competizione, ma solo energia, entusiasmo e desiderio di fare del bene.

Sono già più di 250 le donne che hanno scelto di iscriversi e di ritagliarsi quel giorno come un’occasione speciale. Pedaleranno lungo due percorsi pensati per includere tutte: un tracciato di 50 chilometri, più accessibile, e uno di 100 chilometri con 1.200 metri di dislivello, riservato alle più allenate. I due itinerari disegneranno un simbolico otto sulle strade del Canavese, passando per scenari che custodiscono bellezza e storia: le acque del lago di Viverone, i castelli di Masino e di Agliè, le vallate incontaminate della Valchiusella, le linee imponenti della serra morenica. Non mancheranno soste di ristoro con i prodotti tipici locali, a Borgomasino e Vialfré, perché questa non sarà una fatica sterile ma un’occasione per vivere il territorio, assaggiarlo, sentirne i profumi. E alla fine, un pasta party per suggellare l’esperienza con la convivialità che è parte integrante del ciclismo amatoriale.

Ciò che rende davvero speciale questa manifestazione è la sua anima solidale. L’intero ricavato delle iscrizioni sarà devoluto a due cause concrete e urgenti. La prima metà servirà ad acquistare assorbenti per le donne in Senegal, dove la mancanza di questi prodotti rappresenta un ostacolo enorme alla vita quotidiana e alla dignità femminile. L’altra metà resterà in Canavese, per installare dispenser gratuiti di prodotti igienici femminili nelle scuole, accompagnati da incontri con psicologhe per abbattere tabù che ancora oggi, nel 2025, gravano sul ciclo mestruale. Un progetto che dimostra come una pedalata possa superare confini, unire mondi lontani e restituire alle donne libertà e possibilità.

Paola Gianotti, classe 1981, laureata in Economia e Commercio, ha fatto della bicicletta il suo strumento di vita. Originaria proprio di Ivrea, ha imparato a vedere nello sport non solo un traguardo da raggiungere, ma un linguaggio universale, capace di sensibilizzare e cambiare. Dopo aver circumnavigato il globo in bici diventando la donna più veloce al mondo, ha dedicato ogni sua impresa a un messaggio: la sicurezza dei ciclisti sulle strade, la lotta contro la deforestazione, la promozione della mobilità sostenibile. Nel 2014, durante il suo giro del mondo, è stata investita da un’auto e ha riportato la frattura della quinta vertebra cervicale. Poteva fermarsi lì, ma ha scelto di reagire, fondando l’associazione Io rispetto il ciclista insieme a Maurizio Fondriest e Marco Cavorso, padre del giovane ciclista Tommy morto in un incidente. Da allora ha percorso l’Italia installando cartelli che ricordano agli automobilisti di rispettare la distanza di 1,5 metri quando sorpassano un ciclista: oggi ce ne sono oltre 10.000 disseminati lungo le strade.

Negli anni ha continuato a pedalare per cause che hanno sempre intrecciato la fatica con la speranza. Con il progetto Bike The Nobel ha portato la bici fino a Oslo per candidarla al Nobel per la pace. Ha donato biciclette alle donne ugandesi, formato meccanici di biciclette in Africa, raccolto fondi durante la pandemia pedalando per 12 ore consecutive sui rulli per acquistare mascherine da destinare agli ospedali. Nel 2022 ha lanciato Bike4Tree, piantando oltre duemila alberi tra Stoccolma e Milano. L’anno successivo ha attraversato il Mato Grosso brasiliano per documentare la devastazione della foresta amazzonica, e nel 2024 ha dato vita al progetto Cycling No Borders, pedalando da Helsinki a Parigi per monitorare la qualità dell’aria e promuovere la mobilità sostenibile. Tutto questo con la stessa convinzione che la bici non è solo sport, ma una lente diversa per guardare il mondo.

Con 100x100 Donne porta questa convinzione nella sua città, Ivrea, dove tutto è cominciato. Ha immaginato una pedalata che fosse un rito collettivo, un modo per riscoprire il Canavese con occhi nuovi, ma soprattutto per sentirsi parte di una comunità globale di donne. Non importa che tipo di bici abbiate o quale sia il vostro livello di allenamento – dice Paola – quello che conta è la voglia di mettersi in gioco, di condividere un’esperienza autentica e di pedalare per una causa importante. Parole che racchiudono l’essenza di un evento che non vuole lasciare nessuna indietro, che vuole dare spazio a chiunque, perché ciò che resta non è la velocità o il tempo, ma la sensazione di aver fatto parte di qualcosa di più grande.

La festa comincerà già alla vigilia, sabato 11 ottobre, con uno spettacolo musicale tutto al femminile che farà da preludio alla partenza. Poi, la domenica mattina, dallo stadio della canoa di Ivrea scatterà la lunga giornata di sport e condivisione. Lungo il percorso ci saranno sorrisi, incoraggiamenti, paesaggi che si aprono improvvisi dopo una curva, la stanchezza che si scioglie in emozione. Alla fine, la borraccia personalizzata e la maglietta ricordo saranno un simbolo tangibile, ma la vera ricompensa sarà dentro: la consapevolezza di aver trasformato una pedalata in un atto di solidarietà.

Il Canavese si prepara dunque ad accogliere un serpentone di biciclette colorate, un mosaico di volti e storie che per un giorno diventeranno una sola. Non sarà un evento da archiviare nella cronaca sportiva, ma una traccia che resterà nelle memorie di chi avrà partecipato e di chi ne avrà soltanto incrociato lo sguardo. Perché 100x100 Donne non è una corsa, non è una sfida al cronometro, ma un manifesto: la dimostrazione che pedalare insieme può significare cambiare il mondo, un giro di pedale alla volta.

ULTIMI GIORNI PER ISCRIVERSI

Le iscrizioni, aperte su ENDU.net, si chiuderanno il 9 ottobre. Il pacco gara include borraccia personalizzata e la t-shirt dell'evento un piccolo ricordo di un'esperienza che promette di lasciare il segno ben oltre la giornata di gara.

Per iscrizioni: link

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