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"Freevola": il grido generazionale di Lucia Raffaella Mariani in scena

Alle Fonderie Limone di Moncalieri lo spettacolo dell'attrice della compagnia PoEM: "Il mio sogno è quello di interpretarlo anche in una serie TV"

"Freevola": Il grido generazionale di Lucia Raffaella Mariani in scena

Lucia Raffaella Mariani in Freevola

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Lucia Raffaella Mariani porterà in scena il suo monologo "FreeVola - Confessione sull’insostenibile bisogno di ammirazione" alle fonderie Limone di Moncalieri (via Pastrengo 88). E' in programma per lunedì 17 novembre, alle ore 21,30.

Sarà una serata dedicata alla brillante e affilata riflessione sull'identità e l'auto-percezione femminile nell'era dell'apparenza. Prodotto da Trento Spettacoli con il sostegno di PoEM Impresa Sociale, con la consulenza alla regia e alla drammaturgia di Lorenzo Maragoni, e con la consulenza al movimento scenico di Erica Nava, presidente di PoEM, "Freevola" si presenta come un manifesto intimo e universale per chi vive sotto il peso dello sguardo altrui e, soprattutto, del proprio.

Lucia Raffaella Mariani in scena in FreeVola (foto Lucia Mondini)

Lucia Raffaella Mariani, già vincitrice del Premio Hystrio alla Vocazione Ugo Ronfani nel 2018 e cofondatrice della compagnia Potenziali Evocati Multimediali (PoEM) di Settimo Torinese, porta in scena un pretesto tanto assurdo quanto dolorosamente attuale: un concorso che le offre sessanta minuti esatti per conquistare l'amore e l'ammirazione del pubblico. “E’ un testo che gira già da due anni, circa 85 repliche, e ha partecipato a vari festival - racconta l’attrice in viaggio verso il Lazio proprio per presentare l'ennesima replica d FreeVola - E’ un gioco aperto con le coscienze degli spettatori. E’ uno spettacolo in cui si ride molto, ma ho visto anche il pubblico piangere per poi ridere di nuovo. E’ una riflessione contro l’insoddisfazione del sé”.

Tra pollici su e pollici giù, rose lanciate e silenzi che pesano come macigni, l'artista si dona completamente, in un tentativo disperato di essere la versione "giusta", "bella" e "ammirata" di sé. Essere donna è come avere due anime dentro un solo corpo: quella che esiste e quella che si guarda esistere. La sorvegliante e la sorvegliata.

Lo spettacolo è un urlo generazionale per tutte le "ragazze di vent'anni e non solo" che si sentono affibbiare l'etichetta di "Frivole", mentre il loro corpo è il campo di battaglia di un conflitto interno, normalizzato e per questo invisibile.

"Freevola" è stato semifinalista al prestigioso Premio Scenario 2023.

“C’è un enorme continuità tra quello che facciamo con PoEM e questo monologo. Con Vacis abbiamo approfondito molto la relazione tra spazio e presenza delle persone e questo lavoro è proprio al centro di FreeVola - continua - . Quando siamo con PoEM, per forza di cose la libertà è una costante questione di equilibrio, dobbiamo fare un passo indietro per poterne fare dieci in avanti tutti insieme. Stare da soli sul palco, invece, significa ascoltarsi di più, cercare la propria poetica. E trovo che sia fantastico”. 

Questo monologo è un'opera che interroga il pubblico, in modo brillante e senza filtri, sul peso emotivo e sociale dell'identità femminile contemporanea e sul paradosso che lega il desiderio di felicità al bisogno insostenibile di ammirazione. “Ho scritto una sceneggiatura ispirata a Freevola anche per la televisione - conclude l’attrice originaria della Puglia - potrebbe diventare una serie per le piattaforme di Amazon o Netflix, come è già accaduto anche per la serie di successo Fleabag dell’attrice scrittrice Phoebe Waller-Bridge. Ecco, possiamo dirlo: sto cercando produttori per dare origine alla serie tv FreeVola”.

L’evento fa parte del cartellone di Energie Nove, una rassegna animata da giovani artisti diplomati alla Scuola del Teatro Stabile di Torino e artisti emergenti.

Il titolo è ispirato alla rivista fondata da Piero Gobetti, quando aveva soltanto 17 anni, che promuoveva un rinnovamento culturale, etico e artistico, aperto all’Europa, critico verso il conformismo e capace di fare dell’intellettualità e dell’arte strumenti di emancipazione civile. Come allora, anche oggi serve spazio per visioni nuove, indipendenti, critiche. Nuovi testi, nuove visioni, nuovi linguaggi. In un tempo che cambia, cambiano anche le storie da raccontare: ogni sera, due spettacoli si alternano sul palco in un format che intende dare spazio alla pluralità, al rischio, all’urgenza.

Biglietti a 10 euro (più prevendita) su Vivaticket o alle casse del Teatro

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