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A Ivrea due giornate per ricordare le vittime innocenti e rilanciare la lotta alla criminalità organizzata

Il 28 e 29 marzo 2025 la città si mobilita contro le mafie con incontri, testimonianze, una marcia e una mostra dedicata a Bruno Caccia

A Ivrea due giornate per ricordare le vittime innocenti e rilanciare la lotta alla criminalità organizzata

Pino Masciari

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Nel contesto della Giornata nazionale della memoria e dell’impegno in ricordo di tutte le vittime innocenti delle mafie, anche Ivrea scende in campo con due intense giornate – il 28 e 29 marzo 2025 – per ribadire un messaggio chiaro: le mafie si combattono con la verità, con la memoria e con l'impegno quotidiano di tutti.

Promosse dal Comune di Ivrea, in collaborazione con l’associazione Libera e con Avviso Pubblico, le iniziative si articolano in un doppio appuntamento pensato non solo per ricordare chi ha sacrificato la propria vita opponendosi alla criminalità organizzata, ma anche per sensibilizzare la cittadinanza – e in particolare le nuove generazioni – sull’urgenza di un impegno civile e collettivo.

Il primo momento di confronto e riflessione è previsto venerdì 28 marzo alle ore 20:45 presso la Sala Santa Marta, con l’incontro pubblico dal titolo “Il coraggio della denuncia”. Protagonisti della serata saranno Pino Masciari e Massimiliano Noviello, due voci coraggiose che portano con sé storie personali di resistenza e dolore, ma anche di riscatto e impegno.

Pino Masciari, imprenditore calabrese, è uno dei più noti testimoni di giustizia italiani. Nel 1994, sfidando l’omertà e le minacce, denunciò le pressioni e i ricatti della 'ndrangheta, dando avvio a un lungo e difficile percorso di protezione e isolamento. Nel 2008, proprio per il suo impegno civile e per il legame instaurato con il territorio eporediese, Ivrea gli conferì la cittadinanza onoraria.

Accanto a lui, Massimiliano Noviello, figlio di Domenico Noviello, imprenditore casertano assassinato il 16 maggio 2008 dalla camorra per essersi rifiutato di pagare il pizzo. Massimiliano oggi è presidente dell’associazione antiracket di Caserta e rappresenta un punto di riferimento per tante famiglie che hanno scelto la via della legalità. Proprio a Domenico Noviello è intitolato il Presidio di Libera di Ivrea, nato nell’autunno del 2008: una scelta non casuale, ma simbolicamente potente, che ha dato un volto e un senso concreto all’impegno antimafia del territorio.

Alla serata interverranno anche Maria José Fava, responsabile nazionale della Linea Libera, e Roberto Montà, presidente di Avviso Pubblico, rete nazionale di enti locali contro mafie e corruzione. Per il Comune di Ivrea porteranno i saluti istituzionali il sindaco Matteo Chiantore, l’assessora Gabriella Colosso e il consigliere comunale Andrea Gaudino, delegati della città all’interno della rete di Avviso Pubblico.

Sabato 29 marzo, sarà invece il momento della “Marcia della memoria e dell’impegno”, una camminata silenziosa ma determinata per le vie del centro cittadino, guidata dai giovani del Presidio “Domenico Noviello”. L’appuntamento è alle ore 16:30 in Piazza Ottinetti: da lì il corteo si snoderà lungo Via Arduino, dove una targa al civico 41 ricorda proprio la figura di Noviello, e attraverserà Corso Cavour, per poi concludersi davanti al Palazzo comunale in Piazza Ferruccio Nazionale, dove avrà luogo il momento collettivo della lettura dei nomi: oltre mille vittime innocenti delle mafie, uomini e donne uccisi per avere fatto semplicemente il proprio dovere.

A fare da cornice e memoria visiva di questi appuntamenti, ci sarà anche una mostra fotografica dedicata a Bruno Caccia, allestita nell’androne del Palazzo comunale dal 24 marzo al 5 aprile. Una mostra per non dimenticare il sacrificio del Procuratore della Repubblica di Torino, assassinato il 26 giugno 1983 sotto casa, per mano della 'ndrangheta, a causa delle sue indagini coraggiose sul radicamento mafioso in Piemonte. A oggi, Bruno Caccia resta l’unico magistrato ucciso dalla mafia nel Nord Italia, e il suo nome è ancora sinonimo di integrità, coerenza e senso dello Stato.

Due giorni, dunque, per non restare indifferenti, per guardare in faccia le mafie e scegliere da che parte stare. Due giorni che chiamano a raccolta cittadini, scuole, istituzioni e associazioni per dare voce a chi non ce l’ha più e per costruire, tutti insieme, un’Italia finalmente libera dalla paura.

marcia pace

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