Cerca

Attualità

Le ville dei boss aprono le porte agli studenti in Canavese

Villa Lea e Villa Salgari: il riscatto della legalità raccontato ai ragazzi

Le ville dei boss aprono le porte agli studenti in Canavese

Le ville dei boss aprono le porte agli studenti in Canavese

Sono gli studenti della Scuola Superiore i protagonisti a Cuorgnè della “Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie”. Più che di una giornata si tratta di una settimana: sono infatti tre le mattinate dedicate a questa ricorrenza, con altrettante “Camminate della Legalità” lunedì 17, mercoledì 19 e venerdì 21.

Un’esperienza diretta con la visita a luoghi che rappresentano la vittoria della legge e della speranza: Villa Lea e Villa Salgari, già dimore dei boss della ‘Ndrangheta ed ora al centro di progetti di rilevanza sociale; l’Arcipelago dello Sport e la Biblioteca, luoghi per loro natura deputati a trasmettere valori e conoscenze.

L'incontro

Il percorso, con inizio alle 8,30 e rientro alle 13, parte dal piazzale dell’Istituto XXV Aprile, raggiunge Villa Lea in Località Pedaggio, tocca l’Arcipelago dello Sport e la Biblioteca Civica per poi concludersi in quella che era conosciuta come Villa Iaria, ribattezzata ora con il nome dello scrittore cui è intitolata la strada: e caso vuole si tratti dell’autore di romanzi ricchi di imprese avventurose, che da sempre hanno appassionato i ragazzi ma dove gli eroi sono personaggi positivi, che lottano per valori di libertà e solidarietà contro la violenza e la sopraffazione caratteristiche delle mafie.

Gli studenti entrano negli edifici appartenuti ai boss della famiglia Iaria e poi confiscati per vedere come siano stati trasformati: Villa Lea viene utilizzata per rispondere all’emergenza abitativa e promuovere l’inclusione sociale; Villa Salgari è destinata a residenza di soggetti fragili nell’ambito del progetto “Dopo di Noi”. Durante il percorso vengono loro fornite nozioni sulle associazioni “Libera” e “Nomi e Numeri contro le Mafie” e viene loro raccontata la storia della mafia e dell’antimafia nel territorio in cui vivono e nel quale la ‘Ndrangheta s’insediò fin dagli Anni ’60 del Novecento.
Il progetto “Cuorgnè dice No alle mafie” è frutto della collaborazione fra Comune, Mastropietro e Libera.

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori