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SETTIMO TORINESE

“Non dirmi che hai paura” al cinema "Petrarca”

La pellicola prodotta dalla torinese Indyca è in programma sabato 14 e domenica 15 dicembre alle 21,30

“Non dirmi che hai paura” sugli schermi del cinema "Petrarca”

La locandina del film

Dettagli evento

La storia di Samia, una ragazza somala con la passione per la corsa e un sogno olimpico

Il film “Non dirmi che hai paura”, la storia di coraggio di Samia Yusuf Omar, arriverà anche a Settimo. E per il settimese Michele Fornasero, coproduttore del film con la casa torinese Indyca sarà una doppia soddisfazione: la proiezione è stata fissata al cinema Petrarca (via Petrarca) nei giorni di sabato 14 dicembre e domenica 15 dicembre alle ore 21,30. 

Tratto dall’omonimo bestseller internazionale di Giuseppe Catozzella, è un film che ha saputo conquistare pubblico e critica, diventando un simbolo di lotta e speranza. Unico lungometraggio italiano in concorso al Tribeca Film Festival di New York, dove ha vinto il Premio Speciale della Giuria, è stato successivamente presentato al Munchen Filmfest, aggiudicandosi il premio internazionale del pubblico.

La sua forza narrativa ha brillato anche durante la 22ª edizione di “Alice nella Città”. Distribuito in Italia da Fandango, il film è il frutto di una coproduzione internazionale sostenuta anche da Rai Cinema, Ministero della Cultura, da Film Commission di Puglia e Piemonte, e da fondi europei. 

E’ la storia di una ragazza, Samia, nata a Mogadiscio, in Somalia, durante una terribile guerra civile. All’età di 9 anni scopre di avere un grande talento: corre più veloce di tutti gli altri.

Con l’aiuto del suo migliore amico Ali, Samia trasforma questo talento in un sogno: rappresentare la Somalia ai Giochi Olimpici di Pechino nel 2008. Samia arriva ultima nella gara dei 200 metri femminili, ma il mondo intero ha fatto il tifo per lei in un momento davvero magico.

Al ritorno in Somalia, Samia diventa bersaglio delle rappresaglie degli estremisti al potere perché ha corso senza velo, un peccato mortale imperdonabile.Rischiando la vita, la ragazza decide di intraprendere il viaggio per raggiungere l’Europa. La storia di Samia racconta il coraggio di una giovane donna che sfida un regime brutale e lotta per la sua libertà e per il suo futuro.

Il libro “Non dirmi che hai paura” (Feltrinelli, 2014) è stato vincitore del Premio Strega Giovani e finalista al Premio Strega, e longlisted all’International IMPAC Dublin Literary Award, uno dei premi più prestigiosi al mondo.

In seguito alla pubblicazione del libro, Giuseppe Catozzella è stato nominato dalle Nazioni Unite Ambasciatore di buona volontà per l’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), per “aver fatto conoscere in tutto il mondo la storia di una migrante, e attraverso di lei di tutti i migranti”. E una storia da non perdere sul grande schermo: a Torino in antepremia al cinema Romano, ha fatto registrare il “tutto esaurito”.

Il film “Samia” vince a New York e a Monaco

Successo per la casa di produzione Indyca del settimese Michele Fornasero

Avevamo lasciato Michele Fornasero con un’intervista in cui raccontava i motivi per cui si era dimesso dalla Fondazione Ecm e poi con un corposo post sui social, in cui raccontava il suo punto di vista sul valore culturale ed artistico assoluto del regista settimese Gabriele Vacis e degli attori di Potenziali Evocati Multimediali.

A distanza di qualche mese, questa volta si ritorna a parlare di lui per due premi vinti a New York e più recentemente a Monaco, con il film “Samia” prodotto dalla sua azienda cinematografica Indyca, una realtà imprenditoriale che Fornasero condivide con Simone Catania e Francesca Portalupi. Ma il premio conquistato negli Stati Uniti, al Tribeca Festival fondato e diretto da Robert De Niro, ha una sua valenza storica: non era mai successo che un film prodotto in Italia vincesse il premio della giuria, il secondo premio nella categoria internazionale.

Il film è basato sul best seller “Non dirmi che hai paura” di Giuseppe Catozzella ed è recitato interamente in somalo. E’ una storia realmente accaduta. Samia Yusuf Omar, nata a Mogadiscio, in Somalia, aveva scoperto il suo talento da velocista e aveva rappresentato la sua nazione alle Olimpiadi di Pechino del 2008. Arriva ultima nella gara dei 200 metri femminili, ciò nonostante diventa la beniamina del pubblico che la acclama calorosamente.

Ma al suo ritorno in Somalia, Samia diventa vittima delle rappresaglie degli estremisti islamici per aver corso senza velo alle Olimpiadi. Samia decide di lasciare la Somalia e di intraprendere “il viaggio” per raggiungere l’Europa, inseguendo il sogno delle Olimpiadi di Londra 2012. 

Un film che attinge a Torino: la regista Yasemin Samdereli infatti ha scelto la protagonista, llham Mohamed Osman, per il ruolo di Samia proprio nel capoluogo piemontese.

“Una situazione nata davvero per caso - racconta Michele Fornasero - . Eravamo a cena con Suad Omar, un’amica molto conosciuta anche a Settimo. Voleva presentarci la figlia Deka che studiava cinema, diventata poi co-regista del film. Ne stavamo parlando finché poi non è entrata in casa l’altra sua figlia, llham, di cui non eravamo a conoscenza. E’ stata una folgorazione: era perfetta per quel ruolo. Aveva l’età e l’aspetto ideale. La regista ha comunque voluto fare un casting più ampio, a livello mondiale, per valutare altre attrici. Niente. Alla fine, la prima sensazione che avevamo avuto è stata quella vincente. llham è stata bravissima, nonostante fosse alla sua prima esperienza da attrice”.

Indyca è il produttore maggioritario del film, che è coprodotto con Germania, Belgio e Svezia.

Il film è già stato venduto in Francia, Scandinavia, Germania, Medio Oriente e gran parte dei paesi arabi. In Italia è stato co-prodotto con Rai Cinema e sarà distribuito da Fandango, presto potremo vederlo anche qui: è già stato doppiato in italiano, ma prima deve terminare il suo percorso per i festival più importanti del mondo. E se il buongiorno si vede dal mattino, “Samia” vincerà ancora tanto.

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