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CHIVASSO. Una rotonda tira l’altra in frazione Castelrosso

Al posto di un pezzetto di strada che passava sotto il cavalcaferrovia hanno praticamente deciso di fare un’altra rotonda dopo quella che c’è già (e già ci gira la testa). Parliamo di Castelrosso, cari noi e cari voi. E di un progetto sbandierato per anni in pompa magna dalle varie amministrazioni comunali per decongestionare un po’ il traffico della frazione più popolosa della città e di corso Galileo Ferraris e ora accantonato con un colpo di spugna alla vigilia del ferragosto chivassese, quando in città non c’è più nessuno e a nessuno passa per la testa l’idea di collegarsi in streaming dalle spiagge per seguire on line i pippozzi del sindaco Libero Ciuffreda. La “bretellina” che oggi è ancora un cantiere e si interrompe nei pressi della Prealpina, nelle intenzioni delle amministrazioni comunali e di Rfi avrebbe dovuto congiungersi con via San Giovanni, a Castelrosso. Invece, dopo la delibera adottata quasi all’unanimità dal Consiglio comunale, resterà ferma lì dov’è ora: il pezzo di strada mancante per completare il progetto, finanziato da Reti Ferroviarie Italiane nell’ambito del più ampio progetto di soppressione dei passaggi a livello, non verrà realizzato. Il motivo? Boh! O, almeno, è poco chiaro a sentire la seduta consiliare dello scorso 1° agosto. L’opera è stata “stralciata” da Rfi e dal Comune e, al suo posto, per mettere “in sicurezza” l’incrocio tra la strada provinciale 31bis, la sp 11 e via Druetti, verrà realizzata un’altra rotonda. Avete capito bene. Per intenderci, nel raggio di una cinquantina di metri ci saranno due rotatorie, e non più una, sulla stessa strada. Chapeau! A Chivasso la vicenda è nota. Pare che tutto questo gran can sia dovuto alle pressioni di un amico dell’assessore Claudio Castello e un po’ anche del consigliere comunale Marco Marocco. Eh sì: perché l’uno avrebbe dovuto subire le tirate d’orecchie di un gruppo di amici-elettori, cui il progetto della nuova strada avrebbe portato ad una serie di espropri, l’altro si sarebbe ritrovato con il traffico di una “bretellina” praticamente sotto casa. Così si mormora sotto i portici di via Torino. E così ha avanzato il sospetto l’altra sera, in Consiglio, anche il consigliere d’opposizione Matteo Doria, l’unico ad aver votato contro allo stralcio del progetto milionario che avrebbe portato alla realizzazione di un piccolo tunnel sotto il cavalcavia della provinciale 11 per Rondissone per collegare via San Giovanni alla “bretellina” appena realizzata. “Sarà contento il consigliere che non avrà più la strada che gli passa sotto casa...”, ha chiosato Doria, dopo aver argomentato che la rotonda in sostituzione di quella strada rischia di essere pericolosissima, perché “era già stata bocciata una volta dalla Provincia di Torino”. “A questo punto, tanto per far risparmiare soldi ad Rfi, avremmo potuto anche rinunciare alla rotonda e mantenere la viabilità così com’è. Alla fine si finisce solo con il complicare la viabilità”.
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