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CHIVASSO. Il Politecnico di Torino mette gli occhi sulla Torre Ottagonale

Uno studio per datare la storica Torre Ottagonale di via Po, simbolo di Chivasso. Ad effettuarlo saranno gli ingegneri della facoltà di Architettura del Politecnico di Torino, che presto arriveranno in città per esaminare i blocchi di pietra calcarea e ciottoli che ne costituiscono il cappotto esterno e il paramento murario in mattoni all’interno e che termina in una volta a padiglione a otto spicchi.

Solo così si potrà finalmente dare un’età di realizzazione dell’edificio, dal momento che una documentazione ufficiale non esiste. Anzi ci sarebbero diverse correnti di pensiero. Una è quella che fa riferimento a Fabrizio Spegis, presidente dalla Società Storica Chivassese, che ne avrebbe ipotizzato la realizzazione intorno al XIII Secolo, all’epoca di Federico II di Svevia. Stesso periodo cui risale l’edificazione della Torre federiciana a Enna, in Sicilia, molto simile per caratteristiche a quella chivassese. “La mia è solo un’ipotesi. Per carità. Perchè una documentazione non è mai stata trovata” precisa Spegis.

La Torre alta circa una ventina di metri è stata oggetto di un restauro, verso la fine degli anni ‘80, quando la Soprintendenza delle Belle Arti fece realizzare la copertura.

Non esiste, dunque, una datazione certa. Alcuni studiosi fanno risalire la sua costruzione addirittura all’ottavo secolo e la attribuiscono a maestranze longobarde. Ma lo storico settecentesco Giuseppe Borla (1773) scrive che la torre sarebbe più antica del 1019, anno in cui metà di Chivasso divenne feudo della vicina abbazia benedettina della Fruttuaria a San Benigno Canavese. Lo stesso storico Giuseppe Borla annota inoltre che la costruzione fu in seguito inglobata nel poderoso castello eretto nel 1178 da Guglielmo IV Aleramico, Marchese del Monferrato, nonché feudatario di Chivasso a partire dal 1164. La Torre rappresenta oggi tutto quel che resta di quel castello.

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