CHIVASSO. E' ufficiale! L'unità di crisi istituita a Torino nella sede della Protezione civile conferma: è Coronavirus. Al pronto soccorso di Chivasso intanto la situazione s'è fatta difficile. Il personale della notte non è ancora stato sostituito e si attendono disposizioni, ma resta chiuso per le ambulanze. L'uomo, classe 1955, residente a Crescentino, è stato trasferito all'ospedale Mauriziano di Torino. Stando a quanto raccontato dalla figlia, avrebbe frequentato una sala da ballo a Sale in provincia di Alessandria già monitorata per altri casi sospetti di Coronavirus ed è da qui che si presume sia stato contagiato. Rimanendo in Pronto soccorso dell'ospedale di Chivasso per quattro giorni il pensionato potrebbe aver infettato l’intero staff, gli altri ricoverati e i loro famigliari. Sempre dall'Unità di crisi la notizia che potrebbe anche esserci un secondo caso, ma si attendono le analisi sul tampone. "Noi - si lamenta Giuseppe Summa del Nursind - non abbiamo ricevuto nessuna notizia ufficiale in merito da azienda o regione, ma sappiamo per certo che infermieri, medici e restante personale è bloccato dentro da ieri sera come Codogno e continua a lavorare ininterrottamente senza potere avere il cambio, mentre gli altri colleghi sono tutti a casa in attesa di indicazioni senza sapere quali comportamenti adottare. Qualcuno ci deve fornire spiegazioni. Ancora una volta saranno gli operatori sanitari a correre il rischio e vivere il disagio maggiore. Lo ripetiamo ad alta voce : il sistema è a al collasso e anche L' ASLTO4 deve assumere urgentemente. Qualora fosse confermata la positività, non comprendiamo come mai non sia stata ancora presa una decisione in merito. Chiediamo tutela per il personale. Negli ultimi anni il nostro sindacato è stato protagonista di numerose azioni di protesta e denuncia, ma la nostra voce è rimasta inascoltata. Ora tutti ne pagheremo le conseguenze...". La verità è che oggi è più difficile gestire il virus. Non basta più chiedere se uno è stato in Cina o meno. Il contagio potrebbe essere avvenuto in cento modi diversi perché il Covind-19 s'è ormai diffuso a macchia d'olio in tutta Italia. Morale?: o si fa a tutti il tampone o lo si fa solo nei casi giudicati più gravi per non intasare gli ospedali. Delle due si sta preferendo (non c'è bisogno che ce lo venga a spiegare l'Unità di crisi) la seconda ed è giusto che sia così. Da un punto di vista sanitario, l'ideale sarà ricoverare gli anziani lasciando a casa i più giovani come già si fa per le comuni influenze. Quel che non si dovrebbe fare e commentare sui social, così come i soliti "coglioni" stan facendo, in maniera spastica contro i giornali che raccontano balle (dato che è nostro dovere informare), contro gli ospedali (infermieri e medici si stanno facendo un mazzo incredibile) contro tutto e tutti.
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