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CASALBORGONE. Tarsu: "Conrado abbagliato". Il giudizio di Ferruccio Bogetti del Sole 24 Ore

CASALBORGONE. Tarsu: "Conrado abbagliato". Il giudizio di Ferruccio Bogetti del Sole 24 Ore

Fabrizio Conrado, vicesindaco e assessore al Bilancio

Un feroce botta e risposta tra noi e il vicesindaco Fabrizio Conrado sul sito www.12alle12.it. Al centro del contendere l’applicazione della Tarsu e i conteggi del Comune, a nostro dire completamente “sbagliati” per non aver considerato la differenza che passa tra una tettoia e i luoghi in cui una famiglia vive (la cucina e il bagno per intenderci). Un fatto ancor più grave se si considera che il giovane Conrado ha in mano la delega al bilancio e contemporaneamente fa il consulente per la società che a Casalborgone si sta occupando della riscossione. Per far chiarezza abbiamo intervistato il dottore commercialista Ferruccio Bogetti, già nostro collaboratore vecchio collaboratore (ai tempi, bei tempi, lo chiamavamo “Zorro”). Da due anni vive in Svizzera, nel Canton Ticino. Tra gli altri impegni, lavora con i più quotati quotidiani eonomici italiani tra cui “Il Sole 24 ore” e pure con il Ministero dell’Economia e delle Finanze per le massime tributarie di Lombardia, Liguria e Sicilia. “La Tarsu continua ad essere sempre un tributo… ‘spazzatura’. Soprattutto se è mal gestita...”, ci dice tanto per cominciare, proprio lui che nel 2000 aveva denunciato il Comune di Casalborgone fino in in Cassazione e l’aveva spuntata sia sotto il profilo dell’ammissibilità del ricorso (impugnazione dell’avviso bonario) sia sotto il profilo dell’incompetenza della Giunta a deliberare gli aumenti. “Tanto per rinfrescare la memoria - ci racconta - il Comune aveva speso oltre 70 mila euro di spese legali per farsi assistere nei due gradi di merito e poi in Cassazione...”. Insomma.... Con Casalborgone ci risiamo.... Venendo al dunque? Per quanti vogliono verificare se l’operato del Comune è legittimo dal punto di vista del profilo sostanziale e formale, consiglio di seguire questa scaletta. In primo luogo occorre controllare se le superfici sono tassabili e non lo sono in base a vecchi decreti Tarsu se “oggettivamente” non producono rifiuti (cantine, garage, “travate” etc) o se “soggettivamente” non producono rifiuti (case disabitate o inutilizzate), ovvero ne producono di meno (casa abitata da un single), ovvero ne producono ma sono “smaltiti” dal produttore (rifiuti speciali, etc.)”. Che vuol dire utilizzare una logica di buon senso... “Sì però l’onere probatorio incombe sul contribuente, che deve dimostrare, sin dall’inizio con la “denuncia di occupazione” dei locali, la presenza di tali condizioni, ovvero anche successivamente, in sede di contenzioso. La mancata comunicazione, infatti, potrà essere sanzionata, ma non comporta automaticamente l’assoggettamento al tributo". E poi?Poi bisogna vedere quanto le superfici sono tassabili. Ora si tratta di misurare queste superfici. In caso di accertamento d’ufficio, cioè quel tipo di accertamento effettuato nei confronti di chi non ha mai dichiarato nulla, ovvero di accertamento in rettifica, cioè quel tipo di accertamento effettuato verso chi qualcosa comunque ha dichiarato ma risulta essere insufficiente ad avviso dell’amministrazione locale, la prova stavolta incombe sull’amministrazione, che la può ricercare in tante maniere...”. Quali? "Per esempio utilizzando i dati dell’Agenzia del Territorio, ora incorporata nell’Agenzia delle Entrate, ove ci sono dei rapporti di trasformazione (che vanno da 0,25 a 1) delle superficie effettive. In questo caso l’Amministrazione deve dare spiegazione sia delle superfici – allegando anche l’atto catastale per provare l’esistenza di questi metri – sia dei conteggi – allegando una distinta analitica dei conteggi effettuati. Se non viene allegata la mappa il contribuente può contestare l’infondatezza dell’atto, ovvero, se non sono riportati i conteggi, il tartassato può contestare il difetto di motivazione..”. Oppure?Mandando dei questionari, ed aspettando la risposte. Ma se le risposte non vengono fornite, o sono “ciucche”, al massimo l’amministrazione può sanzionare l’omessa risposta, ma non può “d’ufficio” inventarsi le superfici, che devono sempre essere provate. Quindi ci pare di capire, esistono dei conteggi. Non può essere tassato tutto, pertinenze comprese, allo stesso modo. “Certo! La pretesa tributaria passa da una moltiplicazione delle superfici con una tariffa e delle percentuali”. Preannunciamo già sul prossimo numero de La Voce del Canavese ulteriori approfondimenti.
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