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Il gigante sospeso tra le nuvole: in Cina nasce il ponte più alto del mondo

Con i suoi 625 metri di vertigine sul fiume Beipan, l'Huajiang Canyon Bridge cambierà per sempre la geografia del trasporto in Guizhou, ma anche il destino di un’intera regione

Il gigante sospeso tra le nuvole: in Cina nasce il ponte più alto del mondo

In Cina, l’Huajiang Canyon Bridge è pronto a conquistare il primato di ponte più alto del mondo entro giugno 2025.

C’è un luogo in Cina dove le montagne sembrano infinite e i canyon profondi come abissi antichi. È la provincia di Guizhou, nel sud-ovest del Paese, dove la natura scolpisce paesaggi mozzafiato, ma anche confini difficili da superare. È qui che sta per nascere un'opera colossale, al limite dell’immaginazione: l’Huajiang Canyon Bridge, pronto a conquistare il primato di ponte più alto del mondo entro giugno 2025.

A vederlo in fotografia, il ponte sembra sospeso tra cielo e terra, come se sfidasse le leggi della gravità. Ma dietro quei piloni che svettano nel vuoto c’è ben più di un record: c’è la volontà di ricucire una regione divisa dai suoi stessi canyon, di unire paesi e persone, di trasformare ostacoli naturali in opportunità di sviluppo.

Il progetto nasce nel 2022 e fin da subito si impone come un colosso di ingegneria: 2.890 metri di lunghezza complessiva, 1.420 metri di campata principale, torri alte fino a 262 metri e, soprattutto, un dato impressionante: 625 metri di distanza verticale tra la sede stradale e il letto del fiume Beipan. Un vuoto vertiginoso, che spodesta dal trono persino il vicino Ponte Beipanjiang, detentore del primato fino a oggi.

Costruito nell’ambito dell’autostrada Liuzhi–Anlong, il ponte diventerà il fulcro di una nuova dorsale infrastrutturale, connettendo aree prima isolate e difficilmente accessibili. Un tempo il canyon di Huajiang si attraversava in oltre un’ora, con strade tortuose e pericolose. Presto, bastano due minuti.

Ma l’Huajiang Canyon Bridge non sarà soltanto un viadotto. Sarà un monumento contemporaneo, un nuovo simbolo del rapporto tra uomo e natura, tecnologia e paesaggio. Per questo, attorno alla sua struttura sorgeranno centri visitatori, punti panoramici e persino una piattaforma per il bungee jumping: 625 metri di caduta libera per i più temerari del mondo.

Il ponte stesso, con la sua forma a curva elegante che segue la topografia del canyon, è stato progettato per dialogare visivamente con l’ambiente circostante, diventando parte integrante della scenografia naturale.

Il costo stimato dell’intera opera è imponente, ma le proiezioni economiche lo sono altrettanto. Con l’apertura del ponte, i tempi di trasporto si ridurranno fino al 70%, con impatti diretti sulla logistica, sul commercio locale e sull’accessibilità turistica.

Le autorità stimano che il nuovo collegamento potrà generare miliardi di yuan (circa 123.900.000 euro) in scambi commerciali e dare impulso a interi distretti agricoli e manifatturieri. Guizhou, una delle province storicamente meno sviluppate della Cina, punta proprio su questa infrastruttura per accelerare la sua crescita e attrarre investimenti esteri.

Il ponte diventerà anche un polo turistico: con strutture ricettive, attività outdoor, servizi culturali e scientifici legati all’ingegneria e all’ambiente, il canyon diventerà una meta a sé, trasformando un ostacolo naturale in una calamita globale.

In un’epoca in cui i grandi progetti infrastrutturali spesso si scontrano con lentezze burocratiche o proteste ambientali, l’Huajiang Canyon Bridge rappresenta una visione radicale del futuro: quella in cui la tecnologia può convivere con la bellezza del paesaggio, e in cui l’ingegno umano non distrugge, ma connette e valorizza.

Là dove una volta c’erano precipizi e isolamento, ora sorgerà una via sospesa tra le montagne, simbolo di ciò che il futuro – quando ben progettato – può ancora regalare.

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