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04 Aprile 2025 - 10:24
In Cina, l’Huajiang Canyon Bridge è pronto a conquistare il primato di ponte più alto del mondo entro giugno 2025.
C’è un luogo in Cina dove le montagne sembrano infinite e i canyon profondi come abissi antichi. È la provincia di Guizhou, nel sud-ovest del Paese, dove la natura scolpisce paesaggi mozzafiato, ma anche confini difficili da superare. È qui che sta per nascere un'opera colossale, al limite dell’immaginazione: l’Huajiang Canyon Bridge, pronto a conquistare il primato di ponte più alto del mondo entro giugno 2025.
A vederlo in fotografia, il ponte sembra sospeso tra cielo e terra, come se sfidasse le leggi della gravità. Ma dietro quei piloni che svettano nel vuoto c’è ben più di un record: c’è la volontà di ricucire una regione divisa dai suoi stessi canyon, di unire paesi e persone, di trasformare ostacoli naturali in opportunità di sviluppo.
Il progetto nasce nel 2022 e fin da subito si impone come un colosso di ingegneria: 2.890 metri di lunghezza complessiva, 1.420 metri di campata principale, torri alte fino a 262 metri e, soprattutto, un dato impressionante: 625 metri di distanza verticale tra la sede stradale e il letto del fiume Beipan. Un vuoto vertiginoso, che spodesta dal trono persino il vicino Ponte Beipanjiang, detentore del primato fino a oggi.
Costruito nell’ambito dell’autostrada Liuzhi–Anlong, il ponte diventerà il fulcro di una nuova dorsale infrastrutturale, connettendo aree prima isolate e difficilmente accessibili. Un tempo il canyon di Huajiang si attraversava in oltre un’ora, con strade tortuose e pericolose. Presto, bastano due minuti.
Ma l’Huajiang Canyon Bridge non sarà soltanto un viadotto. Sarà un monumento contemporaneo, un nuovo simbolo del rapporto tra uomo e natura, tecnologia e paesaggio. Per questo, attorno alla sua struttura sorgeranno centri visitatori, punti panoramici e persino una piattaforma per il bungee jumping: 625 metri di caduta libera per i più temerari del mondo.
Il ponte stesso, con la sua forma a curva elegante che segue la topografia del canyon, è stato progettato per dialogare visivamente con l’ambiente circostante, diventando parte integrante della scenografia naturale.
Il costo stimato dell’intera opera è imponente, ma le proiezioni economiche lo sono altrettanto. Con l’apertura del ponte, i tempi di trasporto si ridurranno fino al 70%, con impatti diretti sulla logistica, sul commercio locale e sull’accessibilità turistica.
Le autorità stimano che il nuovo collegamento potrà generare miliardi di yuan (circa 123.900.000 euro) in scambi commerciali e dare impulso a interi distretti agricoli e manifatturieri. Guizhou, una delle province storicamente meno sviluppate della Cina, punta proprio su questa infrastruttura per accelerare la sua crescita e attrarre investimenti esteri.
Il ponte diventerà anche un polo turistico: con strutture ricettive, attività outdoor, servizi culturali e scientifici legati all’ingegneria e all’ambiente, il canyon diventerà una meta a sé, trasformando un ostacolo naturale in una calamita globale.
In un’epoca in cui i grandi progetti infrastrutturali spesso si scontrano con lentezze burocratiche o proteste ambientali, l’Huajiang Canyon Bridge rappresenta una visione radicale del futuro: quella in cui la tecnologia può convivere con la bellezza del paesaggio, e in cui l’ingegno umano non distrugge, ma connette e valorizza.
Là dove una volta c’erano precipizi e isolamento, ora sorgerà una via sospesa tra le montagne, simbolo di ciò che il futuro – quando ben progettato – può ancora regalare.
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