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20 Settembre 2024 - 15:30
Il mondo della musica italiana non è nuovo ai confronti serrati, spesso aspri e taglienti. Uno degli strumenti preferiti per far esplodere queste rivalità è il cosiddetto dissing, un termine derivato dallo slang inglese "disrespecting", che indica un atto deliberato di mancanza di rispetto verso un altro artista, solitamente manifestato attraverso canzoni o testi. Un fenomeno che, anche in Italia, ha guadagnato rilevanza, diventando una sorta di rituale nel mondo del rap e della trap, ma che negli ultimi anni si è esteso anche ad altri generi musicali.
Il dissing è una forma di espressione che punta a sminuire un altro artista, mettendo in luce le sue presunte debolezze o errori. È un'arma a doppio taglio, perché può generare attenzione e popolarità, ma anche esporsi a risposte altrettanto feroci. Nella maggior parte dei casi, i diss sono vere e proprie battaglie verbali, incastrate tra rime taglienti e basi potenti, che vengono seguite con passione dai fan di entrambe le fazioni.
Nell’autunno del 2024, a riaccendere i riflettori sul fenomeno del dissing è stato lo scontro tra Fedez e Tony Effe, due dei pesi massimi della scena musicale italiana. Tutto inizia con un post social di Tony Effe, membro della Dark Polo Gang, che critica indirettamente Fedez per la sua eccessiva esposizione mediatica e il coinvolgimento in programmi televisivi, accusandolo di aver svenduto la sua immagine. Fedez, mai restio a rispondere, ha lanciato una frecciata in una delle sue storie su Instagram, sottolineando la mancanza di spessore artistico di Tony Effe. Da lì, il botta e risposta ha infiammato il pubblico, con i fan che si sono schierati da una parte e dall’altra, pronti a difendere i propri beniamini.
Questo scontro, tuttavia, è solo l'ultimo di una lunga serie di diss che hanno segnato la scena musicale italiana negli ultimi decenni. Vediamone alcuni dei più memorabili.
Uno dei più famosi diss della storia del rap italiano ha visto coinvolti due fratelli: Fabri Fibra e Nesli. I due, che inizialmente collaboravano, hanno preso strade diverse sia artisticamente che personalmente, culminando in una serie di frecciate tra canzoni e interviste. Fabri Fibra, con il suo stile diretto e spesso brutale, ha accusato Nesli di essersi ammorbidito e di essersi allontanato dal rap duro delle origini.
Anche Lazza e Salmo si sono trovati in rotta di collisione in passato. Nel 2019, Lazza lanciò una frecciatina a Salmo attraverso una strofa in cui lo accusava di incoerenza e di aver tradito la scena rap per il successo commerciale. Salmo, noto per la sua abilità nel rispondere, non ha tardato a replicare con il suo stile provocatorio e irriverente, facendo sì che il pubblico si appassionasse ancora di più a questo duello.
Nel 2018, un altro scontro acceso ha visto protagonisti Ghali e Gué Pequeno. Il dissing tra i due era iniziato in modo sottile, con Gué che criticava il nuovo stile di Ghali, definendolo troppo commerciale. Ghali, dal canto suo, ha risposto in una serie di interviste, accusando Gué di essere rimasto troppo attaccato al vecchio rap, senza riuscire ad evolversi. Questo confronto ha evidenziato il contrasto tra due generazioni di rapper, con stili e approcci alla musica diversi.
Dietro un dissing si nasconde spesso una precisa strategia di marketing. Questi scontri creano dibattito, spingono i fan a schierarsi e generano visibilità per entrambi gli artisti coinvolti. E non è raro che, dopo le polemiche, le stesse star si riconcilino, spesso con collaborazioni musicali che cavalcano l'onda mediatica. Tuttavia, c'è anche chi vede il dissing come una forma di competizione sana, dove a vincere è il talento nel saper gestire l'arte della provocazione.
Che sia per genuina rivalità o per calcolo, una cosa è certa: il dissing continuerà a infiammare il panorama musicale italiano, attirando l'attenzione dei media e dei fan, sempre pronti ad assistere al prossimo capitolo di questa infinita "guerra" a colpi di rime.
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