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07 Aprile 2023 - 18:27
“Castello, il parcheggio te lo pago io fino alla fine della legislatura”. “Castello, smettila di fare il dittatore”. “Se io l’avessi fatto? Assolutamente no...”. “Dovrebbero aprirlo a tutti i dipendenti comunali”.
Queste e altre ancora le parole degli ex sindaci di Chivasso, nell’ordine Libero Ciuffreda, Renato Cambursano, Bruno Matola e Andrea Fluttero.
Siamo andati a chiedergli che cosa pensano della scelta dell’attuale sindaco Claudio Castello e della sua Giunta di riservarsi un posto auto, senza pagare, nella piazza interna di Palazzo Santa Chiara.
Il cortile interno di Palazzo Santa Chiara
Un provvedimento assunto con la delibera n. 59 del 30 marzo scorso, successiva alle polemiche sollevate dall’opposizione consiliare che più volte aveva segnalato il posteggio improprio della Fiat 500 L di Castello nella piazza.
Il più duro tra tutti gli ex sindaci è certamente Libero Ciuffreda, non foss’altro perché fu la sua amministrazione a voler chiudere quello spazio alle auto e a trasformare il cortile in una piazza.
Un’amministrazione in cui, particolare non di poco conto Castello sedeva come assessore ai Lavori Pubblici.
Per tutti e quattro gli ex sindaci, una sola domanda: ma voi, l’avreste fatto? Ecco le loro risposte.
“Intanto non è un cortile, così come scrivono nella delibera, ma è una piazza - inforca Ciuffreda -. Questa superficialità denota una visione obsoleta: non è un cortile, lo è stato quando era pieno di pozzanghere, buche, un luogo direi fatiscente. Il nostro obiettivo era quello di creare una piazza che si collegasse con la piazza antistante Palazzo Santa Chiara: nel progetto c’era di eliminare le porte di ingresso che vanno verso il teatro civico e la sala consiliare e collegare così quello spazio con l’arco di via Torino da una parte, verso sud. Dall’altra parte c’è invece il collegamento naturale verso via San Marco che è stata pedonalizzata come tutti i vicoli intorno. Questo sindaco non è adeguato al suo ruolo: ci sono regine, premier che girano in bicicletta e a piedi. Non ricordo che lui svolga un’attività di così grande emergenza. Mi pare sia un pensionato che, devo dirla tutta perché in alcune circostanze bisogna essere franchi fino in fondo, penso arrotondi la sua pensione facendo il sindaco malamente di questa città. E lo dimostra questo fatto, tra i tanti”.
Ciuffreda prosegue: “Il fatto che l’isola pedonale non sia ancora conclusa rappresenta il suo approccio superficiale alle cose: tra l’altro nell’idea che mi pare lui condividesse, c’era la ristrutturazione di quello che era il cortile che oggi si chiama piazza delle Madri Costituenti.
Ecco, io chiamerei le donne della città a lanciare una petizione affinché il sindaco liberi quella piazza che è la piazza delle Madri della Costituzione e non un parcheggio che è ad uso e consumo di colui che deve correre per le urgenze e le emergenze della città. Potrebbe farlo, se proprio c’è l’urgenza, facendosi portare dai vigili urbani oppure spostarsi in bici o a piedi come facciamo tutti noi…
E restituire in questo modo la dignità e l’aulicità di quel luogo che si collega con un progetto più ampio.
Invito questo sindaco a girare un po’ il mondo per vedere cosa succede in altri luoghi: possiamo pagargli anche qualche trasferta in Italia, affinché vada a vedere i luoghi dove le persone vivono, i centri restituiti alla città e alle comunità. I luoghi che rappresentano le radici della nostra storia, sono liberati dalle automobili: biciclette, giochi, luoghi di incontro, capannelli di persone, persone che si incontrano, si raccontano, si innamorano. Questo è il luogo delle città, non dell’ermegenza del sindaco o del vice sindaco”.
“Abbiamo speso 200 mila euro per sistemare la piazza e per via San Marco - continua Ciuffreda -. Tutti i sindaci, anche quelli di centrodestra, hanno aggiunto qualcosa al centro di questa città, invece lui toglie. Non è in grado neanche di aggiungere qualcosa che possa dare il segno della sua amministrazione.
Oggi sempre di più si parla di transizione digitale, ecologismo, green economy: ho visto la sua autocelebrazione su Chivasso News... Ci insegna, l’ecologia, che le grandi trasformazioni avvengono attraverso i piccoli gesti e le testimonianze sono fondamentali.
Un sindaco che va in bici o a piedi è una testimonianza potentissima per la città. Quella delibera già dal titolo dimostra quanta superficialità e carenza di visione che c’è.
Mi spiace per Castello, penso che negli anni abbia perso continuamente: ho visto l’ultimo Consiglio comunale, una desolazione e superficialità strisciante che porterà male alla nostra città. Speriamo che si fermino prima in qualche modo”.
“Quando decidemmo di chiudere il parcheggio io ricordo che molti dipendenti ovviamente erano rabbuiati - conclude Ciuffreda -. Ma l’obiettivo era quello di cominciare un percorso che desse dignità a quel luogo.
Io sono nato in un posto bellissimo, mia moglie è Umbra, ci sono dei luoghi puliti e sistemati ogni giorno e non occupati dalle auto. Quei luoghi diventano i luoghi del cuore. Facciamo in modo che ciò accada. Se questo sindaco dell’emergenza urgenza ha bisogno di parcheggiare io gli propongo un abbonamento che gli pago volentieri in un parcheggio lì davanti a Palazzo Santa Chiara, in piazza Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, in modo che lui possa correre rapidamente per svolgere i suoi uffici...”.
Andrea Fluttero invita Castello ad aprire il parcheggio nella piazza interna di Palazzo Santa Chiara a tutti i dipendenti comunali.
“Ai miei tempi il cortile veniva utilizzato da tutti i dipendenti - spiega Fluttero -. I primi che arrivavano lo usavano per parcheggiare, compresi sindaco e assessori. Francamente, al di là del fatto che era uno sterrato che era necessario sistemare, credo fosse una buona soluzione per evitare di andare ad occupare una cinquantina di posti pubblici fuori. E’ un cortile interno, non ci vedo nulla di particolarmente aulico, a Chivasso abbiamo tante belle piazze in cui fare manifestazioni come piazza Carlo Alberto Dalla Chiesa ad esempio. La mia idea è che quello spazio sia aperto alle auto dei dipendenti comunali in modo tale da liberare preziosi parcheggi per i cittadini. Francamente trovo poco utile tenerlo vuoto”.
Durissimo con Castello anche l’ex sindaco Renato Cambursano: “Il regime ormai è di casa in casa Castello e dintorni. Non ci credevo finché non ho visto la deliberazione. Un sindaco che si fa il posto auto là dove è sempre vietato dal 2018 in avanti solo per se stesso e in sua assenza per il suo vice è qualcosa che non si può nè vedere nè sentire. Io credo debba esserci un limite alla spudoratezza di regime come crede di instaurare questo sindaco. Ricordo che fu fatta una deliberazione, furono spese centinaia di migliaia di euro, per riqualificare quella piazza e per togliere il parcheggio ai dipendenti e ai politici. Così è stato per alcuni, salvo che recentemente alcuni assessori e consiglieri di maggioranza hanno parcheggiato l’auto nella piazza. L’opposizione l’ha fatto notare e loro cosa fanno? Una delibera che consente a Castello di parcheggiare… Quindi il fine è diverso”.
“Il sindaco è double, triple face: quando fa l’assessore della Giunta Ciuffreda, ai Lavori Pubblici, fa fare quei lavori. Ora da sindaco che vuole comparire a tutti i costi, cambia rotta e deve presenziare solo la sua faccia come ha fatto con la rivista Chivasso Notizie. Credo che neanche il leader della Corea del Nord arrivi a tanto: certo non lo paragono per le cose abominevoli che fa, ci mancherebbe, ma il nostro sindaco vuole farsi conoscere e mettersi in mostra a tutti i costi proprio come fa quello là... - continua Cambursano -. Ci sono posti auto fuori dal cortile, tutto intorno a Palazzo Santa Chiara, si faccia anche lui un abbonamento: lo faccia a carico dell’amministrazione comunale ma non lì, all’interno. Se c’è un divieto si deve rispettare, altrimenti passa il messaggio che io sono io e tu sei… Evidentemente il sindaco si crede di essere al di sopra della legge e delle delibere da lui stesso precedentemente assunte e si fa una delibera addirittura in contraddizione con quelle precedenti”.
“Io non lo avrei assolutamente fatto”. Bruno Matola chiarisce prima di entrare nel merito e “autodenunciarsi”: “Io ho una colpa atavica. Nel 2006 firmai un impegno in campagna elettorale per rendere quella piazza un luogo di ritrovo e di incontro. Io lì parcheggiavo perché tutti parcheggiavano. Non siamo riusciti a mantenere quell’impegno ed è una mia colpa: i diritti, anche quelli più piccoli, devono essere garantiti. Qui si parla del senso che un gesto di questo genere dà al cittadino comune: un senso di privilegio stupido, purtroppo. Mi sembra una mancanza di rispetto per tutti i dipendenti che al mattino li vedo parcheggiare, prendere le loro borse e poi correre in Comune.
Visto che si sono spesi tanti soldi pubblici in quella piazza, io tenderei a dire che il sindaco come fanno tutti si debba trovare un parcheggio fuori come tutti quelli che vanno a lavorare e se lo paga. Se le strisce sono blu paga, se sono bianche buon per lui. In un paese normale sarebbe una cosa normale...”.
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