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San Savino 2025, la cerimonia dei ceri apre la festa patronale (VIDEO E FOTO DI LUISA ROMUSSI)

Nella chiesa di San Nicola da Tolentino il passaggio di consegne tra i priori uscenti e i nuovi rappresentanti dei rioni. Lunedì la solenne processione con l’urna del Santo e la messa presieduta dal vescovo Daniele Salera.

Oggi, alle ore 17, nella chiesa di San Nicola da Tolentino, si è aperta ufficialmente la parte religiosa della festa patronale di San Savino. Come da tradizione recente ma ormai consolidata, si è svolta la suggestiva cerimonia di consegna dei ceri, un momento simbolico che sancisce il passaggio di testimone tra i priori uscenti e quelli che accompagneranno l’edizione 2025.

A ricevere il mandato sono stati: Piero Avetta per il centro storico-Cattedrale, Antonio Capussella per San Lorenzo, Claudia Gili Meina per San Grato, Paola Ravasenga per Bellavista-Sacro Cuore, Alessia Gillio per Torre Balfredo-San Giovanni e Giuseppe Vittonatti per San Bernardo. I ceri sono stati loro consegnati dai predecessori Massimo Actis Perino, Albino Savoretto, Giacomo Garello, Margherita Bellotti, Valentina Anselmo e Rita Pasinato, che hanno concluso il proprio percorso.

Pur nella sua veste cerimoniale, il rito non affonda le radici in epoche remote, ma è stato ideato nel 2012 da Giovanni Bardessono e Aldo Bessero, che ne curarono una prima edizione sperimentale. Il successo fu immediato e tale da farlo entrare stabilmente nel programma ufficiale della patronale. Una scelta vincente, che ha saputo dare nuova centralità alla figura del priore e rinsaldare il legame tra la comunità e le proprie radici.

I PRIORI

Il momento più atteso si svolgerà lunedì 7 luglio, quando, alle ore 9, i sei priori saranno accolti nella chiesa di San Grato, nel rione Borghetto, per la preghiera dell’Ora Terza e per la benedizione dell’urna contenente le reliquie di San Savino. Da lì partirà la processione solenne, che attraverserà il centro storico per concludersi nella Cattedrale, dove sarà celebrata la messa solenne presieduta dal vescovo Daniele Salera, alla sua prima patronale eporediese.

Durante il corteo, l’urna sarà trasportata su una carrozza trainata da cavalli, preceduta da bambini che spargeranno petali di fiori e da ragazze che indosseranno le “matarille”, particolari copricapi floreali dalla forma slanciata e piramidale. Conosciute anche come atzeint o “carità”, queste composizioni sono il segno visibile di un’antica tradizione del territorio canavesano.

Il percorso della processione toccherà piazza Maretta, via Arduino, piazza di Città – dove si uniranno le autorità civili e religiose – per poi proseguire lungo via Palestro, via Cuniberti e via Varmondo Arborio, con arrivo davanti al Duomo.

A istruire i nuovi priori sul cerimoniale e sul significato profondo del ruolo che si preparano a ricoprire è stata, come sempre, Elisabetta (Elis) De Masi Bonino, da tempo figura chiave nell’organizzazione. Nominata dal vescovo nel 2000 come “cercapriori”, ogni anno seleziona con cura i cittadini chiamati a rappresentare i vari quartieri, offrendo loro supporto e accompagnamento.

Da qualche tempo, Elis è affiancata da Luisella Merlo, priora nel 2017, a cui un giorno passerà idealmente il testimone. Nel frattempo ha dato vita a un vero e proprio Libro dei Priori: un album che raccoglie fotografie, nomi e volti di ciascuna edizione, insieme a storie, aneddoti e curiosità legate al santo e alla patronale. Un lavoro appassionato e prezioso, che custodisce e tramanda la memoria collettiva di Ivrea e delle sue tradizioni.

LE FOTO DI LUISA ROMUSSI

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