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24 Giugno 2025 - 21:36
In queste ore Torino si prepara a vivere uno dei momenti più attesi e sentiti: la Festa di San Giovanni, un evento che incarna la bellezza della tradizione e il calore di una comunità che si ritrova ogni anno, in una fusione perfetta di storia, luce, tradizioni antiche e folklore.
Oggi, martedì 24 giugno, il fitto programma di festeggiamenti giunge al suo culmine. La città si appresta a vivere una serata unica con il grande spettacolo musicale e lo spettacolo pirotecnico che vedrà il cielo sopra il Po tingersi di mille colori.
“La Festa di San Giovanni - ha dichiarato il Sindaco Stefano Lo Russo - è uno degli appuntamenti più sentiti dalla nostra città”.
E mentre tutti aspettano con ansia il concerto della sera e il tanto atteso spettacolo pirotecnico, è ancora viva nella memoria l’atmosfera e l’energia della sera della vigilia; una serata magica che ha accolto centinaia e centinaia di visitatori. Ieri, lunedì 23 luglio, Torino ha celebrato la propria identità e la propria storia.
Nel tardo pomeriggio il centro città è stato invaso dalla parata delle Turinstars Majorettes, accompagnate dalla banda musicale. Un susseguirsi di colori, di suoni, di emozioni che ha culminato nella maestosa sfilata dei gruppi storici.
A guidare il corteo, le figure storiche di Gianduja e Giacometta, mentre il sole calava dietro il Duomo, illuminando i ciottoli della città e facendo brillare gli abiti d'epoca sfoggiati dalle dame e dai figuranti. Le strade di Torino hanno visto passare i gruppi storici provenienti da ogni angolo della regione, presenti anche molti gruppi canavesani che hanno saputo far rivivere istanti di storia locale e vecchie tradizioni. Parliamo dei gruppi di Chivasso, Leini, Venaria, Brandizzo e molti altri.
Il gruppo storico di Venaria Reale
Poi, con l’imbrunire, è arrivato il tanto atteso momento dell’accensione del Farò di San Giovanni in Piazza Castello. Uno di quei riti sospesi tra passato e presente, dove la comunità si riunisce intorno al fuoco, simbolo di purificazione, di protezione e di speranza.
“Un momento sentito,” come lo ha definito Lo Russo, che unisce la città attraverso il calore e lo scoppiettio del fuoco. Ma la serata non sarebbe completa senza la tradizionale caduta del toro, posta in cima al grande cumulo di legna.
Secondo la tradizione, la caduta del toro è un segno che predice l’andamento dell’anno a venire. Se il toro cade verso Porta Nuova simboleggia un anno di prosperità; se invece cade dalla parte opposta è un cattivo presagio.
Quest'anno, però, la situazione ha avuto un esito inaspettato: il toro, invece di cadere in una delle due direzioni tradizionali, ha preferito cadere a metà strada, lasciando spazio a un clima di incertezze.
Eppure, la magia della serata non è solo nei segni e nei presagi, ma nel clima che si respira in città. La vigilia di San Giovanni è una di quelle occasioni in cui Torino sembra dimenticare per un momento il suo carattere razionale e urbanista per abbandonarsi al fascino del rituale, alla bellezza di ciò che è irrazionale, tradizionale, e profondamente legato alla terra.
La Festa di San Giovanni, celebrata ogni anno il 24 giugno, ha radici che affondano nell’antichità. La scelta di San Giovanni Battista come patrono di Torino è documentata già nel 602 d.C., quando Aginulfo, duca della città, fece erigere una chiesa in suo onore. Ma fu nel Medioevo che la festa assunse la forma che conosciamo oggi: un’occasione di aggregazione per tutta la popolazione, che si riversava per le strade della città per celebrare con danze, canti, banchetti e preghiere.
Il tradizionale Farò
Le prime edizioni della festa medievale erano segnate dalla balloria (balli e canti preparatori), dalla corsa dei buoi nel quartiere di Borgo Dora e, soprattutto, dal tradizionale Farò, simbolo di purificazione e di rinascita,
Mentre le fiamme del Farò illuminano il cielo torinese, un senso di comunità palpabile attraversa ogni angolo della città. Le tradizioni si fanno veicolo di memoria, di speranza e di appartenenza.
Il sindaco Lo Russo lo ha sottolineato con grande emozione: “La vigilia di San Giovanni è, per me, uno dei momenti più intensi dell’anno. Torino si ritrova, unita nelle sue tradizioni, nel racconto di chi siamo e di dove vogliamo andare”.
In questa lunga notte di luce e ombre, tra il caldo che avvolge la città e la frescura che scende sul Po, Torino si trasforma. Così, mentre il fuoco della tradizione arde, la città guarda avanti, senza dimenticare chi è e cosa rappresenta: una città che cambia, ma che conserva nel cuore il suo patrimonio, le sue radici e i suoi valori.
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