Cerca

Attualità

Verolengo raccontata dai bambini: una mostra che emoziona e insegna (VIDEO)

Emozioni, arte e storia nella voce dei più giovani

Un incontro tra infanzia e adolescenza trasforma la storia di Verolengo in una mostra che unisce generazioni, intrecciando emozioni, legami e fantasia per riscoprire il paese con occhi nuovi. In mostra fino al 20 giugno

Venerdì 30 maggio, nel cuore del Municipio di Verolengo, tra occhi curiosi e sguardi lucidi, si è aperta al pubblico la mostra “Verolengo, tra sogno e realtà”. Un evento che non è soltanto una semplice esposizione artistica, ma il risultato di un percorso educativo speciale, nato dall’incontro tra le classi della scuola dell’infanzia e quelle della scuola secondaria di primo grado del paese.

In un mondo spesso diviso per età e ruoli, questo progetto ha dimostrato come arte, storia e relazioni umane possano unire bambini e ragazzi in un’esperienza educativa e creativa senza confini. È un viaggio condiviso, dove mani piccole e grandi si sono intrecciate per rappresentare luoghi reali con un tocco di fantasia, costruendo relazioni autentiche. Le tecniche utilizzate spaziano dal collage al graffito colorato, in un caleidoscopio di immagini che restituiscono un Verolengo ricco di emozioni, passato e sogni.

Tutto questo grazie all’idea e all’impegno delle insegnanti Stefania Scarpellino e Veronica Pagliarulo, supportate dalla preziosa presenza della professoressa Franca Villata, insegnante in pensione e profonda conoscitrice del territorio verolenghese.

All’inaugurazione, un nutrito pubblico di famiglie, cittadini, insegnanti e naturalmente i veri protagonisti – i bambini e i ragazzi – ha riempito la sala, creando un’atmosfera vibrante di entusiasmo e partecipazione.

Il taglio del nastro

A rompere il ghiaccio è stata la professoressa Veronica Pagliarulo, insegnante di arte e immagine al liceo di Verolengo, che ha raccontato con trasporto il senso del progetto:

“Questa sera abbiamo inaugurato una mostra nata da un progetto di continuità tra i ragazzi della scuola secondaria di Verolengo e i bambini di cinque anni della scuola dell’infanzia. Da circa tre anni adottiamo questa modalità di peer-to-peer, in cui gli adolescenti fanno da tutor ai più piccoli. Si crea un bel legame, non solo per produrre immagini, ma anche a livello relazionale.

Abbiamo coinvolto anche un’esperta del territorio, Franca Villata, ex docente di lettere del nostro istituto. Con lei abbiamo visitato Verolengo, esplorando i luoghi più significativi: la parte medievale, i bastioni, il castello, le chiese, la Madonnina, la torretta.

Con i bambini dell’infanzia e i miei studenti abbiamo poi creato opere d’arte ispirate a queste immagini, attraverso fotografie e ricordi delle passeggiate. Abbiamo realizzato lavori su formati grandi e piccoli, utilizzando tempere, collage, disegni su sfondo nero e tecniche di graffito, per rivelare colori nascosti come in una magia.

La tematica è il territorio, ma con fantasia: alcuni posti non esistono più, quindi i bambini li hanno reinterpretati creativamente.

Noi ringraziamo tutti i bambini che hanno collaborato, i ragazzi, perché questo progetto è un progetto che va avanti da parte. Quindi ci siamo visti in maniera alternata con un piccolo gruppo da 10-11 bambini affiancati dai miei che saranno una ventina. Grazie soprattutto a Marco perché Marco ha affiancato anche Carla nelle spiegazioni, ci ha introdotto nell’allestimento, quindi è giusto valorizzare anche tutti, ma in particolar modo Marco.”

Le sue parole, dette con voce emozionata, hanno toccato il cuore dei presenti, confermando l’impatto profondo del progetto non solo a livello didattico, ma anche umano.

Durante la visita guidata, i ragazzi della scuola secondaria hanno fatto da tutor, spiegando con orgoglio ai visitatori le opere e il senso del progetto. Un vero laboratorio di apprendimento che ha intrecciato abilità artistiche e capacità relazionali.

Nel corso dell’inaugurazione, la maestra Stefania ha condiviso con gratitudine le sue riflessioni: “Con grande emozione desidero ringraziare di cuore tutti coloro che hanno reso possibile questo meraviglioso progetto: colleghi, bambini, ragazzi, famiglie e chi ci ha accompagnato passo dopo passo in questo viaggio tra sogno e realtà. È grazie a voi se oggi possiamo condividere tanta bellezza.”

Marco, uno dei giovani tutor della scuola secondaria, ha raccontato la sua esperienza con semplicità e sincerità: “Il tema di questo progetto che abbiamo fatto insieme ai bimbi di cinque anni dell’infanzia e noi ragazzi della secondaria di Verolengo è “Verolengo tra sogno e realtà” — racconta Marco — cioè rappresentare Verolengo attraverso alcuni disegni e quadri che abbiamo realizzato insieme, ma con l’aggiunta di un po’ di immaginazione della loro età. Hanno aggiunto degli elementi che non erano presenti nei luoghi, per rendere tutto più divertente e creativo.”

La mostra

Marco confessa che l’emozione non è mancata: “Sono stato un po’ agitato all’inizio, perché Verolengo, anche se è un paese piccolo con circa 5.000 abitanti, ha molta storia e tante date importanti. Però credo di essere riuscito a raccontare tutto bene, ed è stata una bella esperienza.” Il momento più bello? Quello trascorso insieme alla storica Franca Villata, che li ha guidati in gite culturali e coinvolgenti: “È stato molto bello girare Verolengo con lei, ci ha raccontato tantissime cose interessanti e alcune ci hanno fatto ridere. Ho imparato molte cose nuove sulla storia del paese, oltre a quello che già conoscevo.”

Anche Beatrice, ragazza delle medie, ha voluto condividere il suo punto di vista su questo speciale legame che si è creato: “Ho fatto parte di questo progetto di continuità con i bambini dell’infanzia, dove ci vedevamo due volte a settimana, il lunedì e il venerdì. Il lunedì facevamo delle uscite sul territorio per visitare le chiese e le parti più antiche di Verolengo. Il venerdì, invece, tornavamo a scuola per disegnare in modi diversi, usando tempere, matite o fogli particolari, riproducendo quello che avevamo visto insieme ai bambini. Secondo me è un bellissimo progetto perché crea relazioni vere tra bambini e ragazzi. Ad esempio, fuori dalla scuola, quando i bambini escono, ci riconoscono e vengono a salutarci. Ho scoperto che questo progetto va avanti da tre anni e questo mi fa piacere, perché è davvero un’iniziativa positiva. Ci siamo divertiti molto. Durante le uscite c’era Franca che ci spiegava cosa stavamo vedendo: se era più antico o più recente, perché certe vie sono collocate in un certo modo. È stata un’esperienza molto bella e utile.

È stato difficile lavorare con i bambini di cinque anni? No, anche se c’è una differenza d’età, a questa età tendiamo a prenderci cura di loro, come fossero fratelli minori. Così si sono creati subito dei legami, sin dal primo incontro.”

Ginevra, un’altra partecipante del progetto, ha aggiunto con entusiasmo: “È stata un’esperienza bella perché lavorare a contatto con i bambini, anche con una differenza d’età così alta, ti permette comunque di comunicare e creare rapporti con loro. Per le tecniche artistiche, una delle opere che abbiamo realizzato è proprio dietro di me: in quel disegno hanno usato le mani della bimba per il sole e i pugnetti per le nuvolette. Per me la parte più difficile è stata quella con la carta, dove bisognava incollare tanti pallini vicini per creare l’effetto dei ciottoli, ed è stata una vera sfida di manualità.”

I bambini come hanno reagito? “Credo che non si aspettassero di lavorare così tanto, perché all’asilo, se ricordo bene, si lavora meno. Però è stata un’esperienza molto buona perché hanno imparato e disegnato di più del solito. Quanto è stato difficile lavorare con i bambini di cinque anni? Direi un 3 su 10, perché loro ti aiutano e sanno cosa fare se glielo spieghi.”

A chiudere con la sua testimonianza è la maestra Valeria, insegnante della scuola dell’infanzia e referente dei tre plessi di Verolengo, che ha sottolineato con orgoglio il valore del progetto: “Quest’anno abbiamo collaborato per il secondo anno con la professoressa Pagliarulo e la scuola secondaria di primo grado in un progetto di continuità verticale, nato proprio dall’idea di creare un ponte tra le attività svolte all’infanzia e quelle delle scuole medie. Il nostro territorio offre tanti spunti interessanti. Lo scorso anno il progetto è stato teatrale, mentre quest’anno si è trattato di un progetto d’arte, al quale ha partecipato anche la professoressa Franca Villata, una docente in pensione che ha insegnato per tanti anni nel nostro istituto. Franca ci ha dato un prezioso contributo, fornendo molte nozioni storiche e artistiche riguardo il nostro territorio, le chiese e gli angoli più suggestivi.”

Un progetto che racconta il territorio attraverso gli occhi dei più giovani, intrecciando arte, memoria e affetti. Un percorso che ha commosso, unito, fatto sorridere e riflettere.

La mostra resterà aperta fino al 20 giugno nella sala consiliare del Comune di Verolengo, negli orari di apertura del municipio.

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori