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Il PD di Caselle si esprime sul Referendum, Borello : “Votare è un dovere civico, non un’opzione”

Cinque quesiti su lavoro e cittadinanza. Il segretario Andrea Borello invita alla partecipazione e accusa il silenzio delle istituzioni: “Quando chi governa chiede di non votare, è il momento di farlo”

L’8 e il 9 giugno 2025, gli italiani saranno chiamati a votare su cinque quesiti referendari abrogativi che toccano temi centrali quali il  lavoro e la cittadinanza.

Ogni cittadino riceverà cinque schede, una per ciascun quesito, e potrà esprimersi votando “Sì” per abrogare la norma esistente oppure “No” per mantenerla in vigore.

A Caselle Torinese, il Partito Democratico ha deciso di farsi promotore di un percorso di informazione e dialogo in vista del referendum. Così, Lo scorso 25 maggio, in Piazza Boschiassi, è stato allestito un banchetto informativo per incontrare i cittadini, rispondere alle domande e illustrare nel dettaglio i contenuti dei quesiti.

"Con orgoglio abbiamo promosso i cinque Sì come scelta per un futuro più giusto, partecipato e sostenibile -  ha dichiarato Andrea Borello, segretario del circolo locale del PD - la partecipazione è il cuore della democrazia e noi vogliamo continuare ad alimentarla con impegno e trasparenza".

Riguardo al referendum, il PD di Caselle ha preso una posizione chiara e, in merito al banchetto informativo Borello spiega: "Fare informazione su questi quesiti è fondamentale perché, in particolare quelli che riguardano il lavoro, sono molto tecnici e non sempre di immediata comprensione. Proprio per questo motivo, credo che questo referendum rappresenti anche un sintomo del fallimento della politica parlamentare. Quando serve un referendum per modificare norme di dettaglio tecnico, significa che le istituzioni, e in particolare la maggioranza di governo, non stanno ascoltando una fetta importante della società, in questo caso rappresentata dai sindacati".

Entrando nel merito dei quesiti, Borello sottolinea con decisione come, a suo avviso, si tratti di misure che potrebbero migliorare sensibilmente il sistema lavorativo italiano.

Il primo e il secondo quesito, che toccano i temi dei licenziamenti e delle tutele per i lavoratori, puntano ad ampliare la possibilità di reintegro in caso di licenziamento illegittimo e a eliminare i tetti massimi ai risarcimenti previsti per le piccole imprese.

Il banchetto informativo del PD di Caselle

"Oggi molti lavoratori – spiega – anche se licenziati senza giusta causa, ricevono solo un indennizzo economico, spesso limitato, e non sempre adeguato a ristabilire una giustizia reale. Si vuole reintrodurre la possibilità del reintegro, oltre che affidare al giudice maggiore libertà nel determinare l’entità del risarcimento".

Il terzo quesito, relativo ai contratti a termine, è per Borello una risposta a un problema vissuto in prima persona da moltissimi giovani: la precarietà strutturale.

"Si parla spesso di flessibilità, ma per noi è solo un altro nome del precariato. E il precariato, quasi automaticamente, significa sfruttamento. Io ho 25 anni, e sento dire che la mia generazione non mette su famiglia, non lascia la casa dei genitori, non costruisce un futuro. Ma non lo si può fare con contratti da dodici mesi. Per essere indipendenti ci vuole stabilità, non flessibilità".

Il quarto quesito affronta la questione della sicurezza sul lavoro e delle responsabilità nei cantieri e negli appalti.

"In Italia viviamo due tragedie quotidiane: i femminicidi e le morti sul lavoro. Con questo quesito si vuole introdurre una responsabilità condivisa tra chi commissiona i lavori e chi li esegue. Oggi l’impresa committente può scegliere l’appalto più economico, senza farsi carico delle conseguenze. Se invece diventa corresponsabile in caso di infortuni, sarà portata a scegliere fornitori più affidabili e a pretendere maggiori garanzie. In questo modo, il lavoratore non rimane solo con il cerino in mano".

Il quinto quesito riguarda la cittadinanza italiana e la possibilità di ottenerla dopo cinque anni di residenza legale, invece degli attuali dieci, con un’estensione automatica ai figli minorenni. Borello non ha dubbi: "È una questione di civiltà. Si tratta di riconoscere come cittadini italiani a tutti gli effetti persone che da anni vivono, lavorano, pagano le tasse e partecipano alla vita del nostro Paese".

Non mancata una riflessione più politica, rivolta alle recenti dichiarazioni di esponenti del governo, tra cui quelle del presidente del Senato Ignazio La Russa, che ha invitato a disertare le urne, e della premier Giorgia Meloni, che ha annunciato che andrà al seggio ma non ritirerà le schede.

"Sono messaggi molto tristi -  ha commentato Borello - quando chi è al governo invita a non votare, vuol dire che c’è davvero bisogno di votare. È contrario allo spirito della nostra Costituzione, che è una costituzione antifascista e che definisce il voto come un dovere civico. Io ho vissuto per un periodo in Argentina, dove se non voti ti arriva una multa, non puoi rinnovare i documenti o accedere ai concorsi pubblici. In Italia non abbiamo sanzioni, ma resta un dovere morale. E trovo inquietante che a invitare all’astensione sia la seconda carica dello Stato o una delle donne più potenti d’Europa".

La campagna informativa del PD non si è limitata a Caselle : "Abbiamo lavorato in sinergia con i circoli di Leini, Mappano, Borgaro, all’interno del coordinamento Torino Nord. Con i Giovani Democratici abbiamo promosso incontri, eventi, momenti di confronto. A Leini, per esempio, abbiamo organizzato una serata con un docente di diritto del lavoro, un rappresentante della CGIL e un consigliere comunale di origine straniera che ha raccontato la sua storia, arrivato in Italia sui barconi. È stato un evento toccante, concreto, vero".

La risposta della cittadinanza è stata, secondo Borello, mista: "C’è chi è entusiasta e si è già attivato per votare e far votare. Ma purtroppo ci sono anche molte persone che non sanno nemmeno che si vota, oppure dicono esplicitamente che non voteranno. Questo fa male, ma non ci ferma. Anzi, è il motivo per cui ci siamo messi in piazza e continueremo a farlo".

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