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16 Aprile 2025 - 10:08
“Con la testa e con il cuore si va ovunque” è il titolo del suo libro, quello in cui racconta il prima e il dopo l’incidente in cui ha perso le gambe.
Quella del 14 aprile è stata l’occasione per conoscere una persona straordinaria, molto diversa da quella che ci si aspetterebbe, magari, pensando al suo cognome altisonante: Versace.
Lei è semplicemente Giusy, una donna tosta, caparbia, forte, simpatica, dalla parlantina sciolta, gentile e alla mano; una donna che non si è arresa di fronte a ciò che il destino aveva in serbo per lei.
Ospite di un incontro promosso dal gruppo consiliare “Per Chivasso”, nella persona del consigliere Bruno Prestìa, e dall’associazione “Obiettivo Piemonte”, rappresentata dall’onorevole Carlo Giacometto, l’atleta paralimpica, scrittrice, conduttrice tv e senatrice della Repubblica, ha raccontato al pubblico la sua esperienza tra sport, politica e vita quotidiana, accendendo un confronto aperto e partecipato.
Giusy Versace si è definita un’inguaribile ottimista, ma ha ammesso che ci sono stati momenti in cui, nonostante quanto riportato nel titolo del libro, testa e cuore sembravano non bastare per andare avanti. Alla fine, però, la sua straordinaria voglia di vivere e il sostegno delle persone a lei care hanno fatto sì che quel momento di smarrimento durasse poco.
Giusy Versace, al centro, con Bruno Prestìa e Carlo Giacometto
Ogni nuova partenza – come atleta, come conduttrice, come senatrice – ha rappresentato una sfida. Una di quelle che mai si sarebbe sognata di affrontare prima dell’incidente in cui ha perso le gambe. “Amo le sfide e mettermi alla prova, alzando sempre di più l’asticella, ma mai avrei immaginato che avrei potuto fare tutto questo – ha spiegato –. Ero una donna impegnata nel mondo della moda, e ci tengo a sottolineare che non lavoravo per l’azienda di cui porto il cognome. Mi sono impegnata anche più degli altri per dimostrare che non ero la classica raccomandata, ma la vita mi ha poi portata verso altre direzioni”.
Giusy si è spesso battuta per difendere i diritti delle persone con disabilità e, oggi più che mai, ritiene urgente cambiare la mentalità culturale in Italia per creare un approccio davvero inclusivo. È fermamente convinta che lo sport sia uno strumento educativo potentissimo, e la sua storia lo dimostra.
“Se quindici anni fa la gente mi vedeva come ‘Poverina la Versace che ha perso le gambe’, oggi mi vede come l’atleta e la ballerina. Mi riconoscono per quello che sono riuscita a fare, non per quello che mi manca – ha raccontato –. Entrare nei cuori e nelle case degli italiani partecipando a competizioni sportive e a Ballando con le stelle è stato un onore. Ho sentito tutto il peso della responsabilità, perché molti mi vedevano come un punto di riferimento. Ho fatto il possibile affinché la gente imparasse a guardare la disabilità con occhi nuovi, non come a una malattia contagiosa da cui stare lontani”.
Non arrendersi mai: questo è il messaggio che Giusy Versace vuole lasciare a chi sta affrontando un cambiamento radicale. Mai perdere la fiducia, la fede e la speranza. Alla fine, vince chi resiste di più, proprio come nello sport. La vita è dura, ma il traguardo è possibile.
Fede e spiritualità sono stati due pilastri fondamentali per la sua rinascita.
“Ho visto la morte in faccia nell’incidente: non ho solo perso le gambe, e questo mi ha fatto scoprire una grandissima voglia di vivere. La mia fede mi ha aiutata a non incattivirmi, come purtroppo spesso succede quando si affronta un grande dolore – ha affermato –. Sono grata di essere viva e farei peccato anche solo a lamentarmi delle mie gambe finte. Non posso che prendere tutto col sorriso e sorridere alla vita”.
Bruno Prestìa e Carlo Giacometto si sono detti entusiasti della serata e del grande coinvolgimento del pubblico. Entrambi sono convinti che conoscere ed ascoltare una persona come Giusy possa aiutare ciascuno di noi nella vita quotidiana.
“Obiettivo Piemonte lavora per unire politica e valori, e vuole ricordare che la politica si fonda sull’emotività e sul saper coinvolgere – ha spiegato Giacometto –. Anche se oggi i partiti sembrano distanti da questo approccio, noi cerchiamo di fare politica con la ‘P’ maiuscola, promuovendo aggregazione e formazione sul territorio, al di là delle elezioni. Speriamo di far crescere persone disposte a mettersi al servizio della comunità”.
“Sono convinto che il dialogo sia fondamentale su tematiche come questa – ha affermato Prestìa –. Senza ascolto non si possono capire i bisogni delle persone. Ho voluto fortemente che Giusy fosse qui stasera, perché la sua storia può aprire il cuore e la mente di molti. La sua forza, emozione ed energia sono indescrivibili. Ascoltarla rappresenta un’occasione per tutti, cittadini e istituzioni, per comprendere meglio certe realtà”.
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