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Un aiuto a chi ama e non può curare i propri cani e gatti. Anche a Settimo Torinese

Quando prendersi cura di un animale significa prendersi cura anche di chi lo ama: a Settimo Torinese e in tutto il Piemonte, la veterinaria sociale diventa realtà per le famiglie più fragili

Quando la vita diventa difficile, quando il peso delle spese quotidiane si fa insostenibile e le risorse sembrano non bastare mai, l’amore per un animale domestico può essere l’unico sollievo. Ma cosa succede quando anche prendersi cura di un cane o di un gatto diventa un lusso che non ci si può più permettere? A questa domanda cerca di rispondere il Protocollo d’Intesa tra la Regione Piemonte e la LAV, rinnovato nei giorni scorsi a Roma, un accordo che porta sollievo a tante famiglie in difficoltà economica, garantendo cure veterinarie gratuite agli animali domestici di chi è seguito dai servizi sociali. Un progetto che, tra le altre città, coinvolge anche Settimo Torinese, un punto di riferimento per questa iniziativa che unisce istituzioni e volontariato in un'azione concreta di sostegno alle persone più fragili.

Un’iniziativa che non si limita a fornire cure di base: il protocollo punta a rafforzare l’assistenza veterinaria con prestazioni specialistiche, grazie a un investimento di 310 mila euro che finanzia 16 ambulatori in tutta la Regione. Questi centri offrono una gamma di servizi che vanno dalla visita clinica alle vaccinazioni, dagli esami del sangue e delle feci ai trattamenti antiparassitari e all’identificazione degli animali. Un servizio che, per molti, fa la differenza tra dover rinunciare al proprio amico a quattro zampe o poter continuare a condividere con lui momenti di affetto e conforto.

Alberto Cirio, Presidente della Regione Piemonte, sottolinea l’importanza sociale di questa iniziativa: “Siamo particolarmente soddisfatti di questo accordo, che conferma il nostro impegno nel garantire il benessere degli animali e delle persone. Oggi in Piemonte ci sono circa 120 mila cittadini seguiti dai servizi sociali, molti dei quali non possono permettersi le spese veterinarie: per loro, questi ambulatori rappresentano una risorsa fondamentale. Prendersi cura di un animale significa prendersi cura anche di chi lo ama”.

Ad accogliere con entusiasmo questo progetto è anche Gianluca Felicetti, Presidente della LAV: “Abbiamo aderito immediatamente a questo progetto, perché si sposa perfettamente con il nostro impegno nel supportare le famiglie con animali che vivono in condizioni difficili. Crediamo che il diritto alla cura debba essere garantito a tutti, umani e animali. Questo accordo rappresenta un passo avanti per renderlo una realtà in tutta Italia”.

Nel primo anno e mezzo di collaborazione, i volontari delle sedi locali della LAV hanno lavorato a stretto contatto con gli ambulatori veterinari sociali di Settimo Torinese, Torino, Carmagnola, Cuneo e Verbano Cusio Ossola, contribuendo a oltre 60 interventi, tra cui 15 sterilizzazioni e due operazioni chirurgiche specialistiche. Dal 2025, il supporto verrà esteso anche alla provincia di Novara.

Ma l’impegno non si ferma qui: per garantire l’accessibilità ai servizi, i volontari della LAV aiuteranno le famiglie senza mezzi di trasporto a raggiungere gli ambulatori e si occuperanno di distribuire beni di prima necessità, come cibi medicati per animali con particolari patologie.

Alberto Cirio e

Gianluca Felicetti e Alberto Cirio

La risonanza del progetto piemontese ha attirato l’attenzione del governo, che ha stanziato 250 mila euro per il 2025 a favore delle persone over 65, affinché possano affrontare le spese veterinarie. Un primo passo importante, ma ancora insufficiente. La LAV chiede che la veterinaria sociale diventi un diritto garantito a livello nazionale e che il fondo venga ampliato. “Sollecitiamo il ministro della Salute, Orazio Schillaci, a investire su questi progetti, affinché non restino iniziative isolate ma diventino un modello per tutta Italia”, conclude Felicetti.

Questa iniziativa è molto più di un semplice aiuto per gli animali: è il riconoscimento di quanto un amico a quattro zampe possa essere fondamentale per chi vive in condizioni di difficoltà. È un modo per dire a queste persone che non sono sole, che il loro amore per i loro animali non verrà sacrificato alla dura legge della sopravvivenza economica. Perché prendersi cura degli animali significa anche prendersi cura delle persone.

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