Ieri sera, nel cuore di Roma, il Colosseo si è trasformato in un enorme schermo di denuncia. Animal Equality, l’organizzazione internazionale che si batte per i diritti degli animali, ha proiettato sulla facciata del monumento un messaggio forte e inequivocabile rivolto ai ministri dell’Agricoltura, della Salute e del Made in Italy: "Lollobrigida, Schillaci, Urso: agite ora, stop alla strage dei pulcini maschi!".
Un appello che ha l’obiettivo di smuovere le istituzioni affinché venga reso effettivo il divieto, approvato nel 2022, che proibisce la pratica dell’uccisione dei pulcini maschi nell’industria delle uova. Una pratica crudele che, ancora oggi, porta all’abbattimento di 30 milioni di animali ogni anno, eliminati con metodi atroci come la triturazione.
La legge 4 agosto 2022, n.127 ha stabilito che questa barbarie debba cessare entro il 2026, ma i decreti attuativi necessari per far rispettare il divieto non sono ancora stati emanati. La scadenza per la loro approvazione era fissata al 7 aprile 2024, ma da allora tutto è rimasto fermo, mentre milioni di animali continuano a essere sacrificati in nome della produttività.
A supporto di questa battaglia, Animal Equality ha lanciato un manifesto con il sostegno di figure di spicco come la giornalista Giulia Innocenzi, la cantautrice Giorgia, il divulgatore scientifico Mario Tozzi e il giornalista Andrea Scanzi. Giulia Innocenzi ha commentato duramente: "L’uccisione dei pulcini maschi è una barbarie medievale in salsa industriale. Questa pratica è una delle più grandi aberrazioni dell'industria zootecnica e l’Italia deve mettere una fine il prima possibile".
Il problema principale è che, senza fondi e senza regole chiare, il settore avicolo non ha avviato il passaggio alle tecnologie di ovo sessaggio, in grado di individuare il sesso dell’embrione prima della nascita ed evitare il massacro dei cuccioli maschi. I soldi per finanziare questa transizione, però, non sono mai stati stanziati.
Ombretta Alessandrini, responsabile delle campagne di Animal Equality Italia, ha sottolineato l’urgenza della questione: "È una pratica inaccettabile che finora ha condannato decine di milioni di animali ancora coscienti a morte certa per triturazione, al solo scopo di ottimizzare i profitti. Migliaia di cittadini hanno sottoscritto una petizione contro questa pratica e il Parlamento ha votato una legge, ormai quasi tre anni fa, che stabilisce un divieto chiaro, in linea con quanto stabilito anche in Francia, Germania e Olanda. Evitare di emanare i provvedimenti previsti tradisce la fiducia delle persone, viola un mandato preciso dei legislatori e legittima un sistema che sfrutta e uccide gli animali a scopo alimentare quando invece potrebbe e dovrebbe evitarlo. Il messaggio che abbiamo voluto rivolgere ai ministri, insieme al nostro nuovo manifesto, chiede quindi un passo avanti concreto: dopo mesi di silenzio, ora ci aspettiamo una risposta".
La battaglia di Animal Equality per fermare questo massacro non si ferma qui. Dopo la protesta simbolica al Colosseo, il manifesto e le petizioni, l’organizzazione continuerà a fare pressione affinché il governo mantenga gli impegni presi nel 2022. Ma il tempo stringe: senza un intervento immediato, milioni di pulcini continueranno a essere sacrificati ogni anno, in un silenzio che ora è impossibile ignorare.











