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Gassino Torinese

Frana in Collina: un disastro annunciato (VIDEO)

Una residente racconta: "Ho fatto mille segnalazioni. L'ultima Pec l'ho inviata poche ore prima che il muro e la piazza crollassero"

Lo scorso 4 marzo 2024, Bussolino Alto è stata colpita da una frana che ha messo in luce una serie di problematiche strutturali e di gestione del territorio che si trascinano da anni, un vero e proprio “disastro annunciato” che ha colpito la frazione storica di Gassino Torinese.

Damiana Salino, proprietaria della casa di via Bussolino Centro 14, adiacente a piazza Gianfranco Zuretti e alla chiesa parrocchiale dei Santi Andrea e Nicola, ha vissuto in prima persona l'assurdità di questa vicenda.

Iniziamo col dire che quella frana che si era portata via il parcheggio di piazza Zuretti, si era fermata a pochi metri dalle fondamenta della sua abitazione. Da tempo Damiana, aveva messo in guardia le autorità locali riguardo alla precarietà della situazione, senza ottenere interventi risolutivi.
In un’e-mail inviata al nostro giornale, ha descritto la sua frustrazione: “L’antico muro di sostegno in pietrame è crollato per totale disinteresse e incuria. Non è plausibile che la frana sia stata causata dalle macchine posteggiate nella piazza, anche perché la colonnina dell'Enel, il cestino e la panchina precipitati si trovavano nella parte stretta, dove nessuno lasciava l'auto per mancanza di spazio”.

E continua: “La nuova Amministrazione, subentrata a giugno, ha deciso di sostituire il progetto che era stato consegnato a maggio dal tecnico della Provincia con uno nuovo, commissionato dal Sindaco Cristian Corrado. La motivazione? L’impossibilità del progetto precedente di essere finanziato. È stato avvilente constatare come il nuovo sindaco non si sia minimamente preoccupato né di informarci né di prospettarci l’inevitabile conseguente allungamento dei tempi di ripristino. Sarebbe bastato coinvolgerci rispetto alla sua decisione, visto che noi ne subiremo le conseguenze”.
Ci si interroga, quindi, sul motivo per cui le Amministrazioni non comunichino tra loro. Perché andare a sostituire un progetto che era già stato fatto, invece di mettere in rilievo quello che poteva essere cambiato?

La frana ha causato il crollo di un muro di sostegno di circa 300 anni lungo la strada comunale che collega la frazione al capoluogo, trascinando con sé un piazzale adibito a parcheggio. L’area colpita, che ospita la storica chiesa di Bussolino Alto e un edificio residenziale, è un punto di interesse non solo per i residenti, ma anche per i visitatori che frequentano Bussolino per le sue bellezze paesaggistiche e le celebrazioni religiose.

“L’ultima mia segnalazione di pericolo ai vigili è stata effettuata la mattina della frana. Avendo visto che l’asse della piazza era ulteriormente cambiato, ho fatto spostare le macchine che erano parcheggiate lì. Ma non è bastato. Alle 15, il muro è letteralmente “esploso” verso il nostro terreno”, racconta.

Un iter di indifferenza

Le segnalazioni di Damiana Salino, documentate in numerose PEC inviate al Comune di Gassino Torinese, evidenziano un quadro allarmante di indifferenza da parte delle autorità locali. Già nel 2021, Salino aveva segnalato i primi segni di distacco del piano stradale dal muro in piazza Zuretti: “Il 30 dicembre 2019, a seguito delle forti piogge dei giorni precedenti, abbiamo notato un distacco dalla sede stradale del muro di contenimento di piazza Zuretti, di fronte alla chiesa di Bussolino Alto. Abbiamo comunicato quanto accaduto ai vigili urbani che sono subito venuti a constatare l’effettiva pericolosità di quanto si era verificato. Nei giorni successivi, il personale del Comune ha posizionato delle barriere mobili con nastro a righe bianche e rosse per delimitare la zona. Da allora nulla è più stato fatto”.

E aggiungeva: “Segnaliamo che la fessura tra il pavimento della piazza e il muro si sta allargando sempre di più e la prima fila di sanpietrini si è completamente staccata e alzata rispetto al piano stradale. Dietro alla panchina sono apparse fessure che ne possono compromettere la stabilità. Anche il muro che insiste sulla nostra proprietà presenta in alcuni punti un deterioramento prima non presente; mentre il muro di fianco alla chiesa sta cominciando a fessurarsi. Ancora, la colonna dell’Enel e il palo che sostiene il cestino si sono inclinati”. Tuttavia, le sue parole rimasero inascoltate.

Ciò nonostante, Salino ha continuato a inviare PEC per mettere in luce la criticità della situazione.
In una comunicazione del 16 settembre 2023, scriveva: “Segnaliamo che nulla è stato fatto in merito alla segnalazione inviata nel 2021 e che le condizioni sono peggiorate notevolmente. La fessura tra il pavimento della piazza e il muro è di circa 10 cm; la prima e la seconda fila di sanpietrini si sono completamente staccate e si sono disallineate. Inoltre, il piano stradale e le aiuole presentano affossamenti anomali e l’altissimo pino vicino alla piazza si è inclinato notevolmente. L’albero può cadere da un momento all’altro e non ci sono tempi biblici per intervenire. Facciamo presente, infine, che il decoro della via è fortemente compromesso dalla presenza di macerie sulla strada e che tutto l’edificio appartenente alla Curia è ad un livello di degrado che richiede un intervento urgente di messa in sicurezza. Ancora, le persiane ed il balcone sono fortemente pericolanti; il muraglione di contenimento a monte della strada presenta evidenti danni e le piante cresciute sul muro invadono il cielo di tutta la sede stradale”.

Tra il 1º e il 4 marzo 2024, le previsioni di Salino si avverano: il muro “esplode” verso il suo terreno e porta con sé la piazzetta adibita a posteggio. “Lunedì 4 marzo, dopo le piogge eccezionali di domenica, piazza Zuretti presentava evidenti distacchi tra i sampietrini ed un’inclinazione del piano stradale tale da spingerci ad una nuova segnalazione - ripercorre Salino - Nel pomeriggio, alle 15,15, la piazzetta è improvvisamente franata come se il muro fosse “esploso” verso valle. Abbiamo sfiorato davvero una tragedia”.

La frana ha distrutto non solo il muro di contenimento, ma ha anche danneggiato il giardino di Salino, portando con sé macerie e detriti. “A distanza di nove mesi dalla frana, sul nostro terreno, abbiamo ancora le macerie e gli arredi che erano presenti nella piazzetta e nulla è stato fatto”, lamenta la proprietaria.

E aggiunge: “L’allora Sindaco Paolo Cugini, prima di finire il mandato, ci aveva assicurato che erano stati stanziati dei fondi da parte dell’Amministrazione comunale per la rimozione delle macerie e per il ripristino della recinzione”. Tuttavia, il passaggio di consegne tra le Amministrazioni ha avuto un impatto devastante sulla gestione della situazione. “Il nuovo Sindaco Corrado ha deciso di ignorare le decisioni prese dalla giunta precedente, come spesso avviene in questo paese, e ha negato l’esistenza dei fondi”.

Ad oggi, la situazione rimane critica. Le macerie giacciono ancora nel terreno di Salino, e la paura di ulteriori frane è palpabile. “Siamo consapevoli del privilegio di abitare in un posto difficile e bellissimo, ma chiediamo che anche il Comune prenda sul serio la nostra situazione. Non è accettabile che anche questo piccolo intervento, che potrebbe ridurre in parte il nostro disagio, non sia ancora stato effettuato. È un segnale di disinteresse ed inerzia che ci sembra offensivo. Se le nostre segnalazioni fossero state prese in considerazione, avrebbero evitato il crollo del muro e il conseguente costo esorbitante di ripristino”.

In un’altra PEC del 5 giugno scorso, Salino aggiornava la situazione: “Le ultime piogge di giovedì e venerdì scorso hanno messo in rilievo come l’asse della piazza si sia evidentemente modificato rispetto a prima. I cubetti appoggiati senza cemento che la chiudevano si sono alzati e il letto di sabbia che li conteneva si è disperso. Purtroppo in corrispondenza verticale è collocato l’angolo interno della nostra cantina. Come hanno potuto constatare il geologo comunale Morelli e il geologo della provincia Papa, durante i primi sopraluoghi dopo la frana, il muro e l’angolo risultavano perfettamente asciutti ed integri. Adesso invece risultano bagnati e si sono staccati alcuni pezzi di tufo che si sbriciolano in faglie sabbiose dalla parte bassa del muro. Anche alcune delle pietre vicino all’angolo risultano bagnate. Riteniamo che si debba provvedere immediatamente a sigillare i blocchetti della pavimentazione e debba essere velocemente concordato un intervento, per impedire che la situazione porti ad un ulteriore deterioramento della struttura su cui si fonda la nostra casa”.

La risposta delle istituzioni

La gravità del dissesto e la necessità di interventi tempestivi hanno spinto l’Amministrazione comunale a richiedere l’intervento dei tecnici della Direzione Azioni Integrate. Il 22 novembre 2024, la Città Metropolitana di Torino ha annunciato un ambizioso piano da 680.000 euro per la ricostruzione e la messa in sicurezza di piazza Gianfranco Zuretti. “La zona, caratterizzata dalla compresenza di formazioni sedimentarie della Pietra da Cantoni e del Baldissero, ha richiesto approfondite analisi strutturali e geotecniche per pianificare il ripristino”, si legge nel comunicato. 

Il progetto prevede la costruzione di un nuovo muro di sostegno in calcestruzzo armato, lungo 20 metri e alto oltre 5 metri, con fondazioni ancorate a micropali in acciaio per garantirne la stabilità; la riprofilatura del versante franato con la posa di palificate vive in legno di castagno per ridurre l’inclinazione del terreno; la sistemazione idraulica, con la realizzazione di barbacani per lo scolo delle acque e di una canaletta per il drenaggio, oltre al mascheramento estetico del nuovo muro con piante rampicanti e una balaustra in mattoni simili a quelli storici.

Accanto a questi interventi, il prospetto include il rifacimento di piazza Zuretti. La pavimentazione in porfido verrà ricostruita, saranno piantati nuovi alberi, installate panchine e sistemata la canalizzazione delle acque piovane. Il progetto, stimato in 680.000 euro, prevede 430.000 euro per i lavori strutturali e 250.000 euro per le spese accessorie.

Il Sindaco Cristian Corrado, interpellato, ha spiegato come intende intervenire: “Ho fatto dei sopralluoghi con la Consigliera regionale Paola Antonetto. Per avere un finanziamento, è necessario il documento di fattibilità tecnico-economica, non basta la progettazione preliminare. Abbiamo affidato il lavoro all’ingegnere Sciolbo e speriamo di candidarlo ai primi bandi compatibili nel 2025”.

L’Amministrazione comunale, in collaborazione con la Città Metropolitana, sta dunque cercando di ottenere i fondi necessari per avviare i lavori il prima possibile. Ad ogni modo, la preoccupazione tra i cittadini cresce, e molti si chiedono se le istituzioni siano in grado di garantire la sicurezza e la salvaguardia del territorio.

La frana di Bussolino Alto è un chiaro esempio di come la mancanza di attenzione e di interventi tempestivi possano portare a conseguenze devastanti. Le segnalazioni dei cittadini, ignorate per troppo tempo, hanno portato a un disastro che avrebbe potuto essere evitato. Ora, spetta alle istituzioni dimostrare che il passato può convivere con il presente e che la bellezza di luoghi come Bussolino merita di essere custodita e valorizzata per le generazioni a venire.

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