AGGIORNAMENTI
Cerca
Attualità
29 Novembre 2024 - 19:10
Un investimento senza precedenti, un salvataggio applaudito da pazienti e operatori. Così l’Ospedale di Settimo Torinese diventa il 74° presidio pubblico della Regione Piemonte.
La sanità pubblica piemontese segna un importante passo avanti con l'annuncio del presidente della Regione, Alberto Cirio, e dell’assessore alla Sanità Federico Riboldi: l’Ospedale di Settimo sarà acquisito dalla Regione grazie a uno stanziamento di 15 milioni di euro, diventando a tutti gli effetti una struttura pubblica.
Un percorso complesso che ha richiesto responsabilità e coraggio, come ha sottolineato Cirio durante la visita: «Abbiamo ereditato una situazione estremamente complicata. L’alternativa era la chiusura o la privatizzazione completa. Oggi, invece, siamo qui per dire che questo ospedale non chiuderà, diventa pubblico e i lavoratori saranno garantiti».
L’Ospedale di Settimo, punto di riferimento per circa 400.000 cittadini della zona nord di Torino, sarà integrato nel sistema sanitario pubblico, contribuendo a migliorare la gestione delle emergenze e della lungodegenza, alleggerendo il carico sui vicini ospedali di Chivasso e del Giovanni Bosco. «Questo luogo permette ai grandi ospedali di lavorare meglio, liberandoli dalle situazioni meno acute», ha spiegato il sindaco di Settimo, Elena Piastra, che ha definito l’acquisizione «l’esito di un lungo lavoro, sostenuto con forza da tutte le amministrazioni che si sono succedute negli anni».
L’assessore al Sociale e all’Integrazione Socio-Sanitaria, Maurizio Marrone, ha parlato di una “vittoria sociale”: «Quando i servizi sanitari vengono meno, sono i più fragili a pagarne il prezzo. Oggi possiamo festeggiare un salvataggio che garantisce accessibilità alle cure per tutti».
Durante il sopralluogo, il presidente della Regione, Alberto Cirio, ha preso la parola per un intervento particolarmente sentito:
_«Sono qui oggi non solo come presidente, ma anche come cittadino di una regione che ha sempre creduto nel valore della sanità pubblica. Abbiamo ereditato una situazione estremamente complicata, con un ospedale che rischiava la chiusura o, peggio ancora, la privatizzazione totale. Avremmo potuto scegliere la via più facile, quella di lasciarlo andare, di rinunciare a questa struttura. Ma non l’abbiamo fatto. Abbiamo scelto di investire nel futuro.
Per me, la salute è un diritto, non un privilegio. E questo ospedale rappresenta una pietra miliare per il nostro impegno nel garantire che ogni cittadino piemontese abbia accesso a cure di qualità. Oggi diventa pubblico, non solo per assicurare la continuità dei servizi, ma anche per garantire un futuro ai lavoratori e un riferimento sicuro per i pazienti.
So che questo percorso non è stato semplice. Voglio ringraziare il sindaco Elena Piastra, che non ha mai smesso di credere in questo progetto. Voglio ringraziare il mio assessore Riboldi e tutta la Giunta regionale per il lavoro svolto. Non ci siamo arresi di fronte alle difficoltà. La nostra priorità è sempre stata una sola: proteggere la salute dei cittadini, specialmente dei più fragili, come Armando, che ho avuto il piacere di incontrare oggi. La sua storia mi ha colpito profondamente, e rappresenta il motivo per cui siamo qui: per lui e per tutti coloro che dipendono da strutture come questa. È una promessa mantenuta e un impegno che porteremo avanti».
L’assessore alla Sanità, Federico Riboldi, ha spiegato nel dettaglio il valore di questo investimento:
_«La sanità pubblica è il cuore pulsante della nostra regione, e questo ospedale ne è un esempio lampante. Con l’acquisizione di Settimo, aggiungiamo un tassello fondamentale al sistema sanitario piemontese, che oggi si arricchisce di un presidio pubblico strategico.
Non è stato facile. Abbiamo dovuto superare ostacoli tecnici, legali e politici. Ma siamo qui oggi per dimostrare che con la determinazione si possono raggiungere risultati concreti. Questo diventa il 74° ospedale pubblico del Piemonte, e il nostro obiettivo è chiaro: vogliamo migliorare l’accesso alle cure per tutti, senza distinzione.
Oggi abbiamo visitato i reparti e parlato con il personale. È evidente la professionalità e la dedizione di chi lavora qui. Vogliamo garantire loro stabilità e sicurezza, perché il loro contributo è indispensabile. E ai pazienti, voglio dire questo: continueremo a investire nella sanità pubblica, perché è il pilastro su cui si regge la nostra società. Non sono solo parole, sono fatti concreti. E il nostro impegno non si ferma qui».
La sindaca di Settimo, Elena Piastra, ha ringraziato la Regione e tutte le parti coinvolte:
«Oggi è una giornata storica per Settimo e per tutto il territorio. Questa struttura non è solo un ospedale, è un simbolo della nostra comunità. Da anni, tutti noi, amministrazioni passate e presenti, abbiamo lavorato per raggiungere questo risultato.
Questo ospedale serve un’area vastissima, con oltre 400.000 cittadini che dipendono dai suoi servizi. Permette ai grandi ospedali vicini di funzionare meglio, liberando risorse preziose per le emergenze. E soprattutto, è un punto di riferimento per i pazienti fragili, gli anziani, coloro che hanno bisogno di cure a lungo termine.
Voglio ringraziare ogni persona che ha reso possibile questo traguardo. Non è stato un percorso facile, ma è stato necessario. Oggi abbiamo dimostrato che la politica, quando lavora unita, può fare la differenza. E questo ospedale, ora pubblico, rappresenta una vittoria per tutti noi».
L’assessore al Sociale, Maurizio Marrone, ha parlato del significato più profondo di questa operazione:
_«Ci tengo a chiamare questa operazione col suo vero nome: un salvataggio. Questo ospedale è stato salvato. È una vittoria sociale per Settimo e per tutta la cintura nord di Torino.
Per troppi anni questa struttura è rimasta in bilico, con lavoratori e pazienti preoccupati per il futuro. Oggi mettiamo fine a questa incertezza. E lo facciamo per chi ha più bisogno, per le persone fragili, per coloro che non hanno alternative.
La sanità non è un lusso, è un diritto. E con questo investimento, garantiamo che nessuno venga lasciato indietro. È una giornata di orgoglio e speranza per tutta la comunità»._
Tra le corsie dell’Ospedale di Settimo, la giornata si è conclusa con strette di mano, abbracci e storie di vita quotidiana. Storie come quella di Armando, o della coppia che ha festeggiato i 50 anni di matrimonio grazie a un permesso speciale.
Edicola digitale
I più letti
LA VOCE DEL CANAVESE
Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.