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15 milioni per la Sanità: "L'Ospedale di Settimo è salvo" (VIDEO)

Oggi il presidente della Regione Alberto Cirio ha visitato la struttura salvata dal fallimento o dalla privatizzazione

Un investimento senza precedenti, un salvataggio applaudito da pazienti e operatori. Così l’Ospedale di Settimo Torinese diventa il 74° presidio pubblico della Regione Piemonte.

La sanità pubblica piemontese segna un importante passo avanti con l'annuncio del presidente della Regione, Alberto Cirio, e dell’assessore alla Sanità Federico Riboldi: l’Ospedale di Settimo sarà acquisito dalla Regione grazie a uno stanziamento di 15 milioni di euro, diventando a tutti gli effetti una struttura pubblica.

Un percorso complesso che ha richiesto responsabilità e coraggio, come ha sottolineato Cirio durante la visita: «Abbiamo ereditato una situazione estremamente complicata. L’alternativa era la chiusura o la privatizzazione completa. Oggi, invece, siamo qui per dire che questo ospedale non chiuderà, diventa pubblico e i lavoratori saranno garantiti».

L’Ospedale di Settimo, punto di riferimento per circa 400.000 cittadini della zona nord di Torino, sarà integrato nel sistema sanitario pubblico, contribuendo a migliorare la gestione delle emergenze e della lungodegenza, alleggerendo il carico sui vicini ospedali di Chivasso e del Giovanni Bosco. «Questo luogo permette ai grandi ospedali di lavorare meglio, liberandoli dalle situazioni meno acute», ha spiegato il sindaco di Settimo, Elena Piastra, che ha definito l’acquisizione «l’esito di un lungo lavoro, sostenuto con forza da tutte le amministrazioni che si sono succedute negli anni».

L’assessore al Sociale e all’Integrazione Socio-Sanitaria, Maurizio Marrone, ha parlato di una “vittoria sociale”: «Quando i servizi sanitari vengono meno, sono i più fragili a pagarne il prezzo. Oggi possiamo festeggiare un salvataggio che garantisce accessibilità alle cure per tutti».

Alberto Cirio: "Abbiamo scelto di investire nel futuro"

Durante il sopralluogo, il presidente della Regione, Alberto Cirio, ha preso la parola per un intervento particolarmente sentito:
Sono qui oggi non solo come presidente, ma anche come cittadino di una regione che ha sempre creduto nel valore della sanità pubblica. Abbiamo ereditato una situazione estremamente complicata, con un ospedale che rischiava la chiusura o, peggio ancora, la privatizzazione totale. Avremmo potuto scegliere la via più facile, quella di lasciarlo andare, di rinunciare a questa struttura. Ma non l’abbiamo fatto. Abbiamo scelto di investire nel futuro.

Per me, la salute è un diritto, non un privilegio. E questo ospedale rappresenta una pietra miliare per il nostro impegno nel garantire che ogni cittadino piemontese abbia accesso a cure di qualità. Oggi diventa pubblico, non solo per assicurare la continuità dei servizi, ma anche per garantire un futuro ai lavoratori e un riferimento sicuro per i pazienti.

So che questo percorso non è stato semplice. Voglio ringraziare il sindaco Elena Piastra, che non ha mai smesso di credere in questo progetto. Voglio ringraziare il mio assessore Riboldi e tutta la Giunta regionale per il lavoro svolto. Non ci siamo arresi di fronte alle difficoltà. La nostra priorità è sempre stata una sola: proteggere la salute dei cittadini, specialmente dei più fragili, come Armando, che ho avuto il piacere di incontrare oggi. La sua storia mi ha colpito profondamente, e rappresenta il motivo per cui siamo qui: per lui e per tutti coloro che dipendono da strutture come questa. È una promessa mantenuta e un impegno che porteremo avanti».

Federico Riboldi: "Un investimento per il territorio"

L’assessore alla Sanità, Federico Riboldi, ha spiegato nel dettaglio il valore di questo investimento:
La sanità pubblica è il cuore pulsante della nostra regione, e questo ospedale ne è un esempio lampante. Con l’acquisizione di Settimo, aggiungiamo un tassello fondamentale al sistema sanitario piemontese, che oggi si arricchisce di un presidio pubblico strategico.

Non è stato facile. Abbiamo dovuto superare ostacoli tecnici, legali e politici. Ma siamo qui oggi per dimostrare che con la determinazione si possono raggiungere risultati concreti. Questo diventa il 74° ospedale pubblico del Piemonte, e il nostro obiettivo è chiaro: vogliamo migliorare l’accesso alle cure per tutti, senza distinzione.

Oggi abbiamo visitato i reparti e parlato con il personale. È evidente la professionalità e la dedizione di chi lavora qui. Vogliamo garantire loro stabilità e sicurezza, perché il loro contributo è indispensabile. E ai pazienti, voglio dire questo: continueremo a investire nella sanità pubblica, perché è il pilastro su cui si regge la nostra società. Non sono solo parole, sono fatti concreti. E il nostro impegno non si ferma qui».

Elena Piastra: "Un passo storico per il territorio"

La sindaca di Settimo, Elena Piastra, ha ringraziato la Regione e tutte le parti coinvolte:
«Oggi è una giornata storica per Settimo e per tutto il territorio. Questa struttura non è solo un ospedale, è un simbolo della nostra comunità. Da anni, tutti noi, amministrazioni passate e presenti, abbiamo lavorato per raggiungere questo risultato.

Questo ospedale serve un’area vastissima, con oltre 400.000 cittadini che dipendono dai suoi servizi. Permette ai grandi ospedali vicini di funzionare meglio, liberando risorse preziose per le emergenze. E soprattutto, è un punto di riferimento per i pazienti fragili, gli anziani, coloro che hanno bisogno di cure a lungo termine.

Voglio ringraziare ogni persona che ha reso possibile questo traguardo. Non è stato un percorso facile, ma è stato necessario. Oggi abbiamo dimostrato che la politica, quando lavora unita, può fare la differenza. E questo ospedale, ora pubblico, rappresenta una vittoria per tutti noi».

Maurizio Marrone: "Una vittoria sociale"

L’assessore al Sociale, Maurizio Marrone, ha parlato del significato più profondo di questa operazione:
Ci tengo a chiamare questa operazione col suo vero nome: un salvataggio. Questo ospedale è stato salvato. È una vittoria sociale per Settimo e per tutta la cintura nord di Torino.

Per troppi anni questa struttura è rimasta in bilico, con lavoratori e pazienti preoccupati per il futuro. Oggi mettiamo fine a questa incertezza. E lo facciamo per chi ha più bisogno, per le persone fragili, per coloro che non hanno alternative.

La sanità non è un lusso, è un diritto. E con questo investimento, garantiamo che nessuno venga lasciato indietro. È una giornata di orgoglio e speranza per tutta la comunità»._

Conclusione: un futuro di speranza

Tra le corsie dell’Ospedale di Settimo, la giornata si è conclusa con strette di mano, abbracci e storie di vita quotidiana. Storie come quella di Armando, o della coppia che ha festeggiato i 50 anni di matrimonio grazie a un permesso speciale.

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