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Fascismo e Tempi Nuovi - Video

Franco Brunetta ripercorre la storia di Tempi Nuovi, storica rivista torinese che prima sostenne e poi si oppose al fascismo

Questa mattina, nella sala Consigliare del Comune di San Maurizio Canavese, Franco Brunetta, storico, saggista, artista e segretario della sezione Anpi locale, ha presentato la sua ultima ricerca: Fascismo e Tempi Nuovi

Antonello Micali, direttore del giornale Il Risveglio, ha introdotto la presentazione, ricordando che questo libro è uscito a ridosso dell’omicidio Matteotti e viene presentato oggi, il giorno prima del centesimo anniversario della marcia su Roma.

Secondo il Sindaco Michelangelo Picat Re, che ha partecipato all'evento, questo libro è “un invito a diffondere i valori della Resistenza nella società in cui viviamo, soprattutto tra i giovani. Dobbiamo sottolineare questa forza, questa voglia di libertà che ci accomuna. Bisogna cercare di sensibilizzare i nostri giovani, soprattutto in ambito scolastico”.

“Qui abbiamo una sezione importante dell’ANPI che rievoca il periodo partigiano di San Maurizio. Noi sosteniamo questa iniziativa e molte scuole la stanno visitando per conoscere la storia”. 

Dopo i saluti del Sindaco è intervenuto Franco Brunetta. Il suo lavoro è frutto di una ricerca durata circa 20 anni e ripercorre la storia di Tempi Nuovi, rivista torinese, fondata da Camillo Olivetti e pubblicata dal 1922 al 1925, che espresse una voce critica nei confronti del regime.

In realtà, l’autore ha ricordato che questo giornale non fu da subito dissidente. Inizialmente sostenne Mussolini. “Poi a Torino succede un fatto clamoroso: una serie di gesti di inaudita barbarie, la cosiddetta strage di Torino del 18 dicembre 1922, in cui la violenza fascista si scaglia in modo atroce contro i dissidenti. I redattori iniziano a prendere le distanze. Poco tempo dopo, con l’omicidio di Matteotti si crea una vera e propria rottura”. Da questo momento la rivista si aprì a una critica molto dura.

 

Tra le voci più rumorose, Brunetta ha ricordato Carlo Angela, su cui si concentra la ricerca. “Carlo Angela denunciava la mentalità dispotica del regime fascista. I suoi articoli ci permettono di entrare nelle vite di alcune persone antifasciste, da Matteotti a Gramsci, che hanno fatto la storia di quell’epoca”.

“E che hanno subito la storia”, ha ricordato Antonello Micali.

Luciano Boccalatte, vicedirettore dell’istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea “Giorgio Agosti”, ha infine riconosciuto l’importanza di questa opera nel rintracciare un aspetto della storia della Resistenza che non è molto conosciuto.

Inoltre, ha sottolineato quanto detto dal Sindaco rispetto alla necessità di fare memoria per le nuove generazioni e ha concluso dicendo che “la conoscenza della storia è essenziale per comprendere il presente. Per esempio, se io non conosco i passaggi che hanno portato all’attuale conflitto israelo-palestinese, non lo capisco. Se capisco che il mondo è complesso, ho gli strumenti per contrastare gli slogan, il linguaggio della propaganda politica. Da qui posso iniziare per fare le mie scelte”.

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