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"La memoria è impegno": Chivasso onora il Centenario di Matteotti

La proposta di Marco Riva Cambrino accolta con entusiasmo: un segnale di unità e memoria storica

Chivasso

Grazie ad un'interpellanza cittadina, Chivasso onorerà la memoria di Giacomo Matteotti.

L'ultimo consiglio comunale di Chivasso, tenutosi il 29 aprile, ha visto la discussione di un tema di grande rilevanza storica e attuale, segnata dall'interpellanza di Marco Riva Cambrino, finalmente discussa. Marco, cittadino di spicco e figlio dell'ex sindaco socialista Livio Riva Cambrino, ha sollecitato l'amministrazione corrente, guidata dal sindaco Claudio Castello, a commemorare degnamente il centenario dell'assassinio di Giacomo Matteotti, avvenuto il 10 giugno 1924. Questo evento non è solo un capitolo di storia italiana ma continua a servire come monito per le future generazioni.

Ritrovamento del cadavere di Giacomo Matteotti avvenne il 16 agosto 1924, in un bosco chiamato Bosco dei tre ponti, vicino a Riano, a nord di Roma

In aula, Marco Riva Cambrino, profondamente radicato nei valori socialisti e democratici, ha espresso il suo apprezzamento per la risposta positiva del comune alla sua interpellanza: "Da Socialista libertario, convintamente democratico e repubblicano, desidero ringraziare l’Amministrazione comunale per aver accolto la mia suggestione".

La sua iniziativa ha voluto puntare i riflettori sull'importanza di Matteotti come figura chiave non solo per i socialisti ma per tutti i democratici. "Matteotti è un'importante figura non soltanto per i socialisti ma per tutti i democratici perché prima di lui c'era stata l'opposizione al fascismo, ma l'antifascismo come valore, come scelta consapevole e prioritaria nasce solo con l'estate del 1924, nel suo nome", ha sottolineato Riva Cambrino.

Giacomo Matteotti fu un politico, giornalista e antifascista italiano, segretario del Partito Socialista Unitario, formatosi nell'ottobre del 1922. Questa è l'ultima fotografia che gli venne scattata prima dell'omicidio.

L'assassinio di Matteotti è stato un punto di svolta nella storia italiana, segnando l'inizio della fase più oppressiva e sanguinaria del regime fascista. Marco Riva Cambrino ha ricordato l'importanza di mantenere viva la memoria di Matteotti, enfatizzando che commemorare il centenario della sua morte non è solamente un semplice ricordare, ma un atto di resistenza contro l'oblio delle libertà perdute. "Ricordare Matteotti a cento anni dalla morte offre ancora un antidoto all'Italia che lui sognava, libera e democratica, affinché il suo assassinio non resti invendicato", ha affermato con passione.

Riva Cambrino ha chiuso il suo intervento con un appello alla comunità e alle future generazioni: "Che il nostro impegno per la libertà e la democrazia continui a essere la nostra guida, in onore di Giacomo Matteotti e di tutti coloro che hanno lottato e continuano a lottare per un'Italia migliore".

La sua voce, così legata alla storia della sua città, risuona profondamente in un periodo in cui la politica spesso dimentica i valori fondanti della nostra società. L'interpellanza di Marco Riva Cambrino non è solo una richiesta di commemorazione, ma un richiamo alla responsabilità di ogni cittadino di difendere la democrazia, la libertà e i diritti umani, oggi come cent'anni fa.

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