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11 Ottobre 2024 - 17:23
Daniela Contini, oltre ad essere la sindaca di Cintano, un comune nel cuore della Valle Sacra, è anche una grande appassionata e ricercatrice di funghi. Quest'anno ha partecipato al Campionato Mondiale del Fungo, tenutosi a Reggio Emilia, conquistando il terzo posto assoluto: un risultato storico!
Nel cuore della Valle Sacra, la sindaca di Cintano, Daniela Contini, non è solo una figura politica, ma una vera appassionata della natura, in particolare del mondo dei funghi. Fin dalla sua infanzia, i boschi sono stati il suo rifugio e i funghi, la sua passione. "Abitavo in un paesino chiamato Navetta, una frazione di Cuorgnè, e già da bambina andavo a funghi," racconta Contini. "Ricordo che durante le elementari, in autunno, tardavo sempre qualche minuto per andare nei boschi e portare qualche fungo alla maestra."
Il Sindaco di Cintano e la sua passione per i funghi
Questa passione è stata trasmessa da due figure speciali, Evelina e Mariuccia, che l’accompagnavano nelle sue prime escursioni. "Le due signore, che io vedevo anziane, mi soprannominarono ‘Occhio di Fungo’ e mi insegnarono a muovermi con attenzione e rispetto nel bosco."
Negli anni, la passione di Daniela per i funghi si è rafforzata e ha trovato il suo culmine nella partecipazione al Campionato Mondiale del Fungo. La sindaca aveva già gareggiato nel 2018, quando il regolamento era diverso:
"Vinceva chi raccoglieva più funghi nel minor tempo. Avevamo quattro ore a disposizione e potevamo scegliere anche di raccogliere i rifiuti nel bosco. Io, infatti, ne avevo raccolti e mi ero classificata seconda," ricorda con entusiasmo.
L’edizione di quest’anno, però, ha riservato novità che hanno trasformato l’esperienza: "Ora non si premia più solo la quantità di funghi, ma anche la raccolta di rifiuti e i pensieri che scrivi durante la ricerca. Questo nuovo regolamento mi ha permesso di godermi molto di più il bosco. Domenica mattina, mi sono seduta su una pietra coperta di muschio, sotto la pioggia, a scrivere le mie memorie e bere un caffè. Nel 2018 non avrei mai fatto una cosa simile, ero più concentrata sulla competizione."
Daniela riflette anche sui cambiamenti nel bosco e sull’impatto del cambiamento climatico, ma sembra che la natura dei funghi rimanga imperturbata. Infatti, ci racconta di non aver notato differenze significative. È come se i funghi vivessero in un universo parallelo che non subisce gli effetti del cambiamento climatico o dell’inquinamento. Continuano a crescere e ad adattarsi.
Daniela Contini: una vita tra funghi, boschi e sogni di campionati.
Ma il sindaco di Cintano non si ferma qui. Nel suo cuore c’è il desiderio di creare un campionato regionale dedicato ai funghi nella sua amata Valle Sacra. "È un sogno che coltivo da anni. Organizzare un evento simile sarebbe meraviglioso, e nonostante le difficoltà logistiche, sono convinta che si possa fare. Già nel 2025 spero di riuscire a realizzare questo progetto."
Daniela Contini invita tutti a riscoprire il contatto con la natura e la pace che i boschi possono offrire: "Quando sono nei boschi, trovo una pace incredibile. Il ruscello in lontananza, gli animali che si muovono tra le foglie, il battito del mio cuore: sono momenti unici. Invito chiunque a vivere questa esperienza, perché staccare la spina dai problemi quotidiani aiuta davvero a ritrovare serenità."
Il primo cittadino di Cintano, con la sua determinazione e il profondo legame con la natura, è la prova che la passione per i funghi può trasformarsi non solo in una sfida, ma in un’esperienza di vita da condividere con gli altri.
Proprio in questo periodo è prevista l'uscita di un film che prendendo ispirazione dai funghi sottolinea il valore della famiglia e delle radici. Così come suggerito dal sindaco di Cintano, i funghi possono essere una metafora della vita.
La pellicola in questione è diretta dal regista Gabriele Fabbro che ha raccontato di aver voluto creare una storia visivamente dinamica che parte dal rispetto che bisogna avere nei confronti della natura proprio per sottolineare il valore dei legami familiari e delle proprie origini. Il titolo del film. 'Trifole. Le radici dimenticate' la dice lunga sul senso di appartenenza del popolo piemontese . La parola trifola, infatti, è comunemente utilizzata in Piemonte, ma anche in Lombardia, come sinonimo di tartufo.
La protagonista, Dalia, una ragazza cresciuta a Londra, viene mandata a prendersi cura del nonno Igor, un esperto cercatore di tartufi, che soffre di demenza senile. Igor, minacciato di sfratto, insegna alla nipote i segreti della ricerca dei tartufi, sperando di trovare un prezioso tartufo bianco per salvare la loro casa. Il film sarà nelle sale dal 17 ottobre.
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