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06 Settembre 2024 - 11:00
È l’estate del ritorno di Johnson Righeira, ma questa volta non è la spiaggia di "Vamos a la playa" a farla da padrone. Al volante della leggendaria DeLorean di "Ritorno al Futuro", Righeira, nel ruolo di un eccentrico Doc Brown, e Gionathan, nei panni di Marty McFly, ci trascinano in un viaggio esilarante tra icone pop e sarcasmo in puro stile anni Ottanta. Accanto a loro, però, non c'è solo la nostalgia, ma una critica leggera e dissacrante di quel decennio, un’era tanto amata quanto spesso fraintesa.
Il tutto prende vita nel videoclip del singolo "Ho sempre odiato gli anni '80", una collaborazione tra il mitico Johnson Righeira, una delle voci che hanno segnato la cultura musicale italiana, e l’artista torinese Gionathan. Quest’ultimo, autore del brano insieme a Samuel De Luca e Phoenix Haven, ha voluto creare una satira affettuosa su quel periodo storico e musicale che, ancora oggi, influenza le nuove generazioni. "Ho sempre odiato gli anni ‘80" rappresenta un passo avanti nel modo di concepire il pop, mescolando ironia, leggerezza e una sottile malinconia per un'epoca ormai passata ma sempre presente.
Il videoclip è una piccola opera d’arte visiva e narrativa. Ambientato nella maestosa Villa Rey a Santena, città che evoca la figura storica del conte Camillo Cavour, il video ci catapulta direttamente nel 1883, dove due nobili decaduti osservano, ironici e infastiditi, le gesta dei due improvvisati viaggiatori del tempo, trasmesse su un’anacronistica televisione a tubo catodico. Le loro smorfie di disapprovazione e sarcasmo verso ciò che vedono suggeriscono una sottile critica al sovraffollamento culturale degli anni Ottanta. Ma allo stesso tempo, i due nobili, interpretati da attori perfetti nel ruolo, si rendono conto di non essere poi così diversi dai protagonisti sullo schermo.
La narrazione si sviluppa attraverso situazioni esilaranti e surreali. Righeira e Gionathan si ritrovano a bordo della DeLorean, la macchina del tempo più famosa del cinema, per poi uscire all’esterno e inscenare un improbabile duello con spade laser, in puro stile Star Wars. Le immagini dei due cantanti vengono alternate a quelle dei nobili che, seduti sul divano, scimmiottano le loro azioni, aumentando il livello di ironia.
Johnson Righeira, celebre per i suoi tormentoni come "L'estate sta finendo" e "No tengo dinero", ha accettato di partecipare a questo progetto con la consueta autoironia che lo contraddistingue. “Devo tutto a quel periodo storico e musicale, ma è diventato quasi una persecuzione,” scherza Johnson. "Sono quarant’anni che il pubblico mi chiede di cantare quei brani, e quando Gionathan mi ha proposto questo pezzo, ho subito ritrovato quell’umorismo tipico delle cose Righeiriane. Così ho deciso di accettare, per prendermi un po’ in giro. Nel ritornello mi rivolgo agli Ottanta quasi scocciato, esclamando più volte ‘Ma basta!’”
Questa canzone non è solo una celebrazione ironica di quel decennio, ma anche un chiaro invito a riflettere su quanto, oggi, gli anni Ottanta vengano idealizzati da chi non li ha vissuti. Il testo è ricco di riferimenti a simboli iconici di quell’epoca: da "Ritorno al Futuro" al bomber, dal computer Amiga al programma tivù Drive In, dal leggendario wrestler Hulk Hogan fino alla cantante Madonna. E ancora, il TuttoCittà, la guida stradale diventata un cult, e l’ex presidente della Repubblica Cossiga. In copertina, a suggellare il legame con quegli anni, campeggia il mitico Cubo di Rubik, che con il suo fascino geometrico ha appassionato milioni di persone nel mondo.
Il videoclip non si limita a celebrare nostalgicamente il passato, ma gioca anche con le tecnologie del presente. In alcune sequenze, grazie all’uso dell’intelligenza artificiale, vediamo un giovane Gionathan e un giovane Johnson cantare alcune strofe della canzone. Un effetto visivo straordinario, che rende ancora più vivida l’idea del viaggio nel tempo e del dialogo tra epoche diverse.
Per Gionathan, questa collaborazione ha anche un significato personale: “La famiglia di Johnson era cliente di mio nonno, che aveva una macelleria in centro a Torino,” racconta l’artista. “Conobbi Righeira qualche anno fa a un festival a Ivrea: io cantavo con la mia band e lui era uno dei giudici. Si avvicinò per farci i complimenti e quando gli ricordai di mio nonno Pino, lui ne fu molto felice”. Questo incontro, apparentemente casuale, si è trasformato in un’occasione artistica straordinaria. "Qualche mese fa ho scritto ‘Ho sempre odiato gli anni ‘80’ e ho pensato subito di proporla a Johnson. Sarebbe stato troppo divertente: sono grato che abbia accettato”.
Il brano, già in vetta a numerose playlist, è una chiara dichiarazione d’amore e odio per gli anni Ottanta. “Adesso un sacco di giovani si ispirano a quell’epoca, anche se non erano neanche nati,” conclude Righeira. “Questa canzone mi è piaciuta perché è come se dicessi loro: ‘calmi, ci pensa ancora un “boomer” come me a fare gli anni Ottanta, dato che li ho vissuti’. Naturalmente, lo dico con ironia. Ben venga che quell’epoca sia ancora fonte di ispirazione. Evidentemente tanto male non era”.
Il videoclip è disponibile su YouTube e promette di diventare virale, grazie alla sua perfetta combinazione di nostalgia, creatività e leggerezza, un vero omaggio al potere duraturo di un’epoca che continua a far sognare.
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