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Chivasso

Il cavalcavia è pronto ma non viene aperto: il sindaco si sta prendendo una grossa responsabilità (VIDEO)

Claudia Buo interviene sul caso di corso Galileo Ferraris e sulla mancata soppressione del passaggio a livello di via Mazzè

Dopo le polemiche in Consiglio comunale - e gli insulti che sono volati - Claudia Buo, consigliera comunale di Liberamente Democratici, interviene sul tema del giorno: la mancata apertura del cavalcaferroviaria di corso Galileo Ferraris e la mancata, contestuale, soppressione del passaggio a livello di via Mazzè. Perché il sindaco si ostina a non voler dar seguito agli accordi con RFI? Ne abbiamo parlato in questa videointervista.

Claudia Buo, in Consiglio comunale si è discusso dell’apertura del cavalcaferrovia di Corso Galileo Ferraris e della contestuale chiusura del passaggio a livello di via Mazzè. Il sindaco Castello ha detto che il passaggio a livello di via Mazzè ora non si può chiudere adducendo una serie di motivazioni. Tu, in Consiglio, l’hai ripreso dicendo che è ora che la finisca di dire bugie. Allora, Buo, perché il sindaco deve finire di dire le bugie in Consiglio comunale? E quali sono queste bugie?

Claudia Buo consigliera comunale di Liberamente Democratici

Deve smetterla perché effettivamente sembra essere diventata un’abitudine del sindaco che è, al di là dell’essere sgradevole nei confronti dei consiglieri comunali, anche poco seria e poco corretta nei confronti dei cittadini. Nello specifico, nell’ultimo Consiglio comunale, le bugie che sono state dette dal sindaco sono state veramente tante. Ha parlato di una città che si è stravolta rispetto a quello che era previsto in convenzione: non è vero, nell’ultima appendice alla convenzione del 2017, l’ospedale di Chivasso stava già aprendo. Si sapeva già che ci sarebbe stato il pronto soccorso con accesso dalla rotatoria di via Paolo Regis. Si sapeva già che il centro prelievi sarebbe stato spostato lì. C’era già dal 2009 l’intenzione di creare un polo scolastico in via Mazzè, tant’è che proprio lui, quando vestiva i panni di assessore ai Lavori Pubblici, aveva speso 130.000 euro per mettere in sicurezza un’area che, ancora oggi, in realtà, non ha visto sorgere un polo scolastico. Si parlava già di questo fantomatico polo logistico che doveva portare, si diceva all’epoca, 700 posti di lavoro che oggi pare - così come ha dichiarato il sindaco in Consiglio -, essere destinato ad ospitarne 500. Aprirà, non aprirà, chi lo sa: ma anche rispetto a questo intervento, l’apertura di quel cavalcaferrovia è cruciale proprio per alleggerire il traffico.

Parliamo, appunto, del caso “cavalcaferrovia” e della soppressione del passaggio a livello di via Mazzè.

L’apertura del cavalcaferrovia di corso Galileo Ferraris e la soppressione del passaggio a livello di via Mazzè sono due opere collegate così come previsto dalla convenzione che il Comune ha firmato con RFI nel periodo 2010-2011. All’epoca il sindaco era Bruno Matola.  Ma le due opere continuano a essere collegate anche dall’integrazione che è stata fatta a quella convenzione, che porta la data del 2017. In quell’epoca il sindaco era Libero Ciuffreda, l’assessore ai Lavori Pubblici era Claudio Castello e questa è una delle prime bugie che Castello ha detto in Consiglio comunale.

Claudio Castello sindaco di Chivasso

Lui continua a parlare di un sottopasso veicolare in via Mazzè, che poi è stato sostituito con una passerella; in realtà, queste due convenzioni hanno sempre parlato solo di passerella. L’integrazione è stata fatta nel 2017, quando già Claudio Castello si occupava dei rapporti con RFI da almeno 7 anni, cioè da quando era stato vicesindaco facente funzioni nel periodo di De Mori e, successivamente, come assessore ai lavori pubblici di Libero Ciuffreda. E cosa ha chiesto l’allora assessore Claudio Castello, che non ha mai più richiesto di modificare in alcuna sede, se non adesso in Consiglio comunale con questa uscita, abbastanza, diciamo, strampalata, ad RFI? Aveva chiesto di aggiungere gli ascensori a quella passerella che si deve andare a realizzare. Va da sé che, nel momento in cui l’opera principale, quindi il cavalcaferrovia, è stato realizzato, RFI giustamente chiede di rispettare la convenzione: chiudiamo il passaggio a livello in modo tale da poter realizzare l’opera di scavalcamento della ferrovia con, appunto, una passerella dotata di ascensori.

Aggiungo ancora un elemento che mette ulteriormente il dito nella piaga: a dicembre 2022, il Consiglio comunale di Chivasso ha discusso una delibera che ha veramente avuto un iter burrascoso perché è passata in commissione con un testo, poi è arrivata in Consiglio con un altro, è stata pubblicata sul sito del Comune con un altro ancora e, poi, è stata annullata e riproposta. Che cosa diceva questa delibera? Che il Comune di Chivasso chiedeva a RFI dei soldi, sostanzialmente, per tutta una serie di interventi a scomputo della chiusura di un altro passaggio a livello ai confini di Chivasso con Verolengo e, tra questi interventi, che cosa chiedeva? Chiedeva soldi per asfaltare 60 metri di strada tra via Mazzè e via Talentino per permettere, nella fase di realizzazione della passerella, che cosa? L’attraversamento pedonale sul passaggio a livello di via Talentino, che sarà l’ultimo passaggio a livello che verrà chiuso, proprio per evitare che i pedoni si trovino separati a nord e a sud in attesa dell’inizio dell’opera. Quindi, che cosa sta aspettando il sindaco oggi? Perché oggi chiede quello che in passato non ha mai chiesto?

L’Italia è famosa per avere cantieri a metà, ponti a metà, rotatorie a metà. Noi abbiamo un’opera fatta, finita, che lui stesso, quando era in campagna elettorale, si è preoccupato di sottolineare che avrebbero fatto di tutto per vederla realizzata in tempi record, e ora lui non la fa aprire perché, altrimenti, chiudere il passaggio a livello che lui stesso sa di dover chiudere almeno da 17 anni non si può… mah! Qualcosa non torna.

Il sindaco dunque non apre il cavalcaferrovia e non vuol far sopprimere il passaggio a livello di via Mazzè. Se, facciamo tutti gli scongiuri del caso, dovesse capitare qualcosa in via Mazzè e il Comune di Chivasso non ha completato l’iter della convenzione prevista con RFI, di chi potrebbero essere le responsabilità? Cioè: il sindaco si sta prendendo una bella responsabilità oppure no?

Sì, dal nostro punto di vista è una responsabilità enorme: c’è una convenzione firmata. Il Comune dovrebbe rimettere in discussione la convenzione con RFI, ma lo si fa su altri tavoli, non in Consiglio comunale con delle sparate o cercando di coinvolgere anche il Prefetto, come ha fatto il sindaco. Non sappiamo se in modo formale o informale perché, poi, in Consiglio comunale continuiamo a sentirci raccontare delle cose che non hanno sostanza. Ma, al di là di ciò, in questo momento c’è una convenzione valida. RFI ha portato a compimento un’opera prevista in convenzione, spendendo dei soldi dei cittadini. La scelta di chiudere i passaggi a livello è legata a una questione di sicurezza. Quindi, il sindaco si sta prendendo una grossa responsabilità non facendo aprire il cavalcaferrovia e non portando avanti ciò che è previsto in convenzione. Si poteva fare qualcosa di diverso? Sì, noi in campagna elettorale avevamo detto che avremmo voluto sederci a un tavolo con RFI, ma non oggi, nel 2022, a elezioni concluse, per chiedere, magari, di fare un sottopasso ciclopedonale o di creare qualcosa che potesse essere più consono alle abitudini odierne rispetto a quelle del passato. La scelta di questa amministrazione è stata invece quella di andare avanti con questa convenzione così com’era, perché non mi risultano esserci stati tavoli con RFI per rimettere in discussione l’intervento su quel passaggio a livello di via Mazzè. Oggi, se dovesse mai succedere qualcosa, e facciamo ovviamente gli scongiuri perché non capiti, il sindaco rischia di essere il primo responsabile. 

Siamo partiti con le bugie, ma anche gli insulti detti dal sindaco ai suoi predecessori in Consiglio, hanno fatto discutere...

Sì, esatto. Concluderei, se posso, con un’ultimissima considerazione riguardo l’atteggiamento che questo sindaco ha nei confronti del Consiglio comunale. Questo sindaco ci sta veramente abituando a una sorta di attacco costante e continuo a chi l’ha preceduto; attacca il sindaco Ciuffreda perché ha firmato l’appendice di convenzione, non ricordando che è lui che ha gestito tutta la partita tra Comune ed RFI, e questo lo posso dire senza paura di essere smentita perché io ero in Giunta con l’allora collega Castello. Ha attaccato, nell’ultimo Consiglio comunale, proprio riferendosi all’ospedale, gli ex sindaci Cambursano e Fluttero, dandogli dei pazzi e alludendo anche a possibili interessi personali. Veramente, questo atteggiamento di Castello, questo suo continuo non avere colpe di quello che non sta facendo, è una cosa che trovo fastidiosa e irrispettosa, principalmente nei confronti dei cittadini, che comunque lo hanno eletto come sindaco e si aspetterebbero da lui e dalla sua amministrazione delle azioni concrete e non sempre buttare la croce addosso a qualcun altro per qualcosa che loro non stanno facendo. Amministrassero la città e facessero quello che devono....

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